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Il pensiero porta l'uomo dalla schiavitù alla libertà

Creato da Enrico.rega il 25/03/2009

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Qualcuno era comunista

Post n°8 pubblicato il 26 Marzo 2009 da Enrico.rega

 

G.Gaber

Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà… la mamma no.
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il "Paradiso Terrestre".
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
Qualcuno era comunista perché aveva avuto un’educazione troppo cattolica.
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche… lo esigevano tutti.
Qualcuno era comunista perché: "La storia è dalla nostra parte!".
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era comunista perché prima era fascista.
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano ma lontano.
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.
Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.
Qualcuno era comunista perché la borghesia - il proletariato - la lotta di classe. Facile no?
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopo domani sicuramente…
Qualcuno era comunista perché: "Viva Marx, viva Lienin, Viva Mao Zetung".
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
Qualcuno era comunista perché guardava sempre RAI TRE.
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il "materialismo dialettico" per il "Vangelo secondo Lienin".
Qualcuno era comunista perché era convinto d’avere dietro di sé la classe operaia.
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
Qualcuno era comunista perché c’era il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista nonostante ci fosse il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.
Qualcuno era comunista perché abbiamo il peggiore Partito Socialista d’Europa.
Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi solo l’Uganda.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi viscidi e ruffiani.
Qualcuno era comunista perché piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera.
Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.
Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
Qualcuno credeva di essere comunista e forse era qualcos’altro.
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché era disposto a cambiare ogni giorno, perché sentiva la necessità di una morale diversa, perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.


Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso, era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani "ipotetici".


E ora? Anche ora ci si sente come in due, da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra il gabbiano, senza più neanche l’intenzione del volo, perché ormai il sogno si era rattrappito.


Due miserie in un corpo solo.

 
 
 

Riprendiamo da qui

Post n°7 pubblicato il 25 Marzo 2009 da Enrico.rega


Le ultime discussioni dal gruppo Facebook "Testamento biologico e autodeterminazione" risalgono a qualche tempo fa, periodo in cui abbiamo assistito alla vicenda Englaro e agli effetti che il caso aveva prodotto nella nostra società. In particolare si era avvertita con molta priorità l'esigenza di colmare un vuoto normativo che caratterizzava il nostro ordinamento legislativo. Ci eravamo lasciati affermando con forza la necessità di un riconoscimento del diritto, costituzionalmente sancito, della libertà di potersi sottrarre a qualsiasi trattamento terapeutico. Libertà di scelta, questo era il punto cardine di un gruppo di persone che con caparbietà aveva seguito il mio pensiero esposto all'interno di un gruppo che oggi conta più di 5.600 membri. Vuoi per le logiche di una politica strategica, vuoi per un fattore esclusivamente di gestione di network, oggi il gruppo "Testamento biologico" si trova in uno stato di paralisi dovuta al fatto che, superata la soglia dei 5.000 membri, l'amministratore non ha più facoltà di spedire notizie e messaggi agli iscritti, provocando in tal modo la "morte" della diffusione di argomenti che avrebbero garantito vita alle discussioni.
Avendo invece riscontrato tra tutti i membri di quel gruppo una gran forza e coesione, affiancate da una sconvolgente irremovibilità e sicurezza nel far valere le proprie ragioni, non avrei potuto lasciare che la logica delle gestioni avesse preso il sopravvento sul semplicissimo diritto alla comunicazione e alla interazione di cui Facebook si sarebbe dovuto fare garante.

Ci eravamo lasciati ad un dato punto, precisamente al tempo del ddl. Calabrò sul "trattamento di fine rapporto", volendo usare un'espressione sarcastica. E in tale ddl si stabiliva quanto quest'oggi, 25 marzo 2009, viene confermato con voto a maggioranza all'interno del Senato della Repubblica con ben 152 voti a favore, 122 contrari e 1 astenuto.
E' stato in questo modo che le migliaia di emendamenti apportati al testo sono stati irrimediabilmente respinti, ed è stato così che il Senato ha stabilito che "alimentazione e idratazione" artificiali non sono da considerarsi forma di terapia, ma sostegno vitale alla persona umana, quindi eslcuse da qualsiasi dichiarazione anticipata di trattamento sanitario. Volendo usare termini più schietti possiamo dire che "alimentazione e idratazione" con questa legge saranno obbligatorie anche per coloro che vi intendono sottrarsi, coloro che stupidamente credono che esista un Art. 32 della Costituzione che sancisce che "nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario".


 
 
 

Enrico Regaiolli

Post n°6 pubblicato il 25 Marzo 2009 da Enrico.rega

Credo che un minimo di presentazione sia doverosa.

Vivo da 28 anni a Roma, attualmente a pochi esami dalla Laurea in Giurisprudenza presso la seconda università di Roma, Torvergata.  Allo studio alterno un lavoro part time presso un ente privato.

Poche passioni, ma intense, caratterizzano la mia vita. Una di queste è la musica: ritengo sia elemento essenziale nell'accompagnare le immagini della vita, ma detesto qualsiasi forma musicale commercialmente prodotta. Propendo molto per il significato dei testi e per il contenuto diretto.

Mi reputo una persona schietta e profondamente sincera, onesta. Non offro mai la possibilità di dubitare sul mio conto. Spero non sia mai accaduto. Amo le conversazioni serie e profonde, quelle grazie alle quali alla fine di una serata si avverte qualcosa di nuovo e profondo. Amo scherzare, ma con gusto. Detesto le continue forme di scemenza qualsiasi forma esse assumano. 

Amo gli amici, con i quali condivido quanto più possibile. Amo la vita e la donna, che forse verrà.

Amo le persone oneste, semplici, fatte di valori e concretezza. Non ho alcun tipo di pregiudizio nei confronti di razze, sesso, culti, culture. Tutto è dimostrabile, anche il contrario, sempre.

Adoro gli animali, detesto chi commette del male nei loro confronti.

Personalmente vivo un momento delicato. Nel mio più recente passato ho subìto la perdita del babbo, persona assolutamente spontanea e grande lavoratore, con la quale non ho mai avuto un rapporto semplice. Soltanto oggi mi accorgo, però, di quanto quel raaporto fosse tuttavia sincero e importante. Ho vissuto gli ultimi 6 anni di vita dietro la sua malattia, condividendo le paure e le gioie, ma soprattutto un destino inevitabile.

Sono convinto che questo mondo, l'Italia prima di tutto, abbia bisogno di crescere, civilmente e culturalmente. Avverto pesantemente le difficoltà di questo popolo, che lotta o pensa di lottare, ma rimane sempre sullo stesso gradino. Ritengo che vi sia tanta, troppa ignoranza. Quell'ignoranza il cui termine significa proprio "ignorare" a causa di una pigrizia mentale ed intellettuale, quella per cui i pensanti fuggono altrove.

Avverto immobilità e paralisi, generale. Avverto uno stato di soggezione ed omertà nei confronti della sfacciataggine con cui la nostra cultura e la nostra civiltà viene ogni giorno sempre più defraudata dei suoi valori, spingendo sotto la melma la testa dell'Italia e del suo Popolo.

Guardo al mio Paese, ma i miei occhi sono rivolti anche al di fuori di esso dove dinamiche senza più alcuna ragione e razionalità governano il mondo ed i popoli.

Quanto detto, non voglio soffermarmi di più, basta per affermare che in questo momento vorrei poter lasciare quanto di meglio io sia in grado di fare.

Un piccolo passo verso la dignità.

 

 
 
 

La Redazione

Post n°5 pubblicato il 25 Marzo 2009 da Enrico.rega

ELEMENTO IN LAVORAZIONE

 
 
 

ISTRUZIONI PER L'USO

Post n°4 pubblicato il 25 Marzo 2009 da Enrico.rega

 

Avrai notato che si è aperta una nuova pagina, questa in cui stai leggendo!!

Perchè sei appena stato indirizzato in questa pagina da www.nuntereggaecchiu.it

Questo accadrà ogni volta che vorrai leggere una pubblicazione per esteso. Infatti il sito utilizza questo spazio di appoggio complementare per la pubblicazione completa delle documentazioni.

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  • Di volta in volta le varie notizie che verranno pubblicate su www.nuntereggaecchiu.it saranno riportate per esteso proprio su questo spazio dove l'utente sarà indirizzato automaticamente dal sito e potrà leggere i testi nella loro completezza.
  • Questo  vuole essere uno spazio di lettura e consultazione.

Quando avrete soddisfatto il vostro interesse e quindi letto la notizia per la quale vi siete ritrovati qui, potrete chiudere questa pagina e tornare al sito www.nuntereggacchiu.it dove lasciare gli eventuali commenti nella sezione blog.

Sperando che tutto funzioni per il meglio vi auguro una buona navigazione.

                                                                                     Enrico Regaiolli

 

 
 
 
 
 

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