Creato da: nutellose il 24/10/2005
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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 12 Marzo 2006 da nutellose
Foto di nutellose

Cara Chiara,

in questi giorni sono di umore piuttosto grigio. Il grigio è il colore che meno amo perchè non è un nero e non è un bianco e non è nemmeno un colore, a dirla tutta. E non è nemmeno un non colore! E' qualcosa di "mancato". E così mi sento, un non-sono che non-è proprio niente! Nè colore nè non colore. Nulla. Non mi sto sminuendo, non è una questione di autostima, riguarda più che altro la mia situazione affettiva e la quotidianità. Mi trovo a vivere con una persona che non conosco e con cui ho poco in comune. Sicuramente una bravissima ragazza, ma in ogni caso non abbiamo un rapporto e mi sento a disagio in casa mia. Anche quando sono sola in camera mia, mi sento come come se mi mancasse qualcosa, vuota, triste. Cos'è? Ho desiderato per tre anni di università una stanza tutta per me... ma adesso il fatto di non poter condividere la mia vita con nessuno mi rende "inutile". Mi piace condividerne parte con te, ma come sai trovo i mezzi virtuali un pò frustranti quando si parla di affetti veri e sinceri. Sono stata benissimo con te in casa, pur rinunciando ad un pezzettino della mia libertà. Non ti nascondo che sono abituata ad essere libera e a legarmi molto meno, ma ho scoperto che sento che la mia vita non ha un senso definito se non la posso condividere con le persone a cui voglio bene. In fondo cos'è vivere? Una serie interminabile di rapporti umani in cui si sta bene, si sbaglia, si indovina, si ride, si piange, ci si prende e ci si lascia. La solitudine è brutta. Ma non la solitudine fisica, quanto quella mentale, che spesso noi stessi ci creiamo senza pensare che, come noi vogliamo bene alle persone, loro ne vogliono a noi. Il fatto è che spesso, a causa della cultura della privacy in cui siamo cresciuti, ci ritroviamo avvolti e soffocati da pensieri inutili, che forse suonano un pò come scuse alla nostra pigrizia: "non lo chiamo perchè starà pranzando", "non vado a casa sua perchè temo di disturbare", "non gli mando sms perchè magari sta con la ragazza", "non lo saluto, faccio finta di non vederlo perchè sono mesi che non lo sento e poi, che cosa gli dico?". Pensiamo tutte queste cose ma poi se qualcuno ignora noi ci arrabbiamo, come se ci chiama mentre pranziamo ci fa piacere lo stesso o se lo incontriamo per strada e ci saluta, sorridiamo e troviamo qualcosa da dire. Si, è tutta una catena di avvenimenti e di pippe mentali, una schiera di specchietti retrovisori che ci fanno vedere i rapporti come bellissimi nel passato ma ci ostriscono la vista per il futuro. E così spesso, pur avendo un sacco di amici, si va avanti da soli e non si vive come dovrebbe essere, cioè come una grande famiglia, una comunità, un affetto, ma si vive soli. Ci si accontenta di un bel ricordo, ecco. Nella speranza che qualcosa cambi. Senza fare nulla perchè cambi. Mah, mi vergognerò fra non molto tempo di avere scritto queste cose, sembrano le parole di una disperata solitaria. In realtà io sono abbastanza serena e faccio ciò che posso per fregarmene di certe stratificazioni mentali e vivere serenamente. A volte sono invadente, forse, ma in fondo alla gente piaccio anche per questo, perchè li "curo".
Beh, ho detto un pò de minchiate, adesso ti saluto e spero che tornerai presto a casa mia perchè mi manchi una
cifra. Si, è vero, sono strana in questo periodo. Sono meno presente, un pò più dura. Ma se penso che sento che mi manca qualcosa e che in un'altra parte d'Italia c'è una persona con cui vorrei passare il mio tempo, mi viene voglia di venire lì, metterti in un sacco e portarti a casa mia. :) Sarebbe bello, ma le cose non sono facili come vorremmo. Ti abbraccio forte,

Simona

 
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