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Lavori vari

Post n°169 pubblicato il 24 Novembre 2006 da obscuraimago
Foto di obscuraimago

Cari amici di radio senza nome rieccomi a voi. Oggi vorrei far riflettere un pò chi legge su una cosa che mi ha lasciato piuttosto perplesso...

Ieri sera, mentre me ne andavo a lavorare, mi sono fermato un attimo a comprare le sigarette (come faccio di solito) in un bar vicino al posto in cui lavoro. Mentre aspettavo il mio turno sentivo due tizi (anonimi come molti, vestiti da lavoro e scazzati) discutere a proposito del lavoro. La dinamica del discorso era piuttosto semplice: uno si lamentava della piattezza della propria vita lavorativa e l'altro gli dava ragione. Il tono era quel lamentoso "che palle, sempre la stessa cosa, sempre le stesse facce, mai nulla di nuovo etc etc".

Ora:

Io mi chiedo e dico... Ma se sei stufo di fare sempre le stesse cose perchè non cambi? Non mi si venga a dire che in veneto non si trova lavoro (i due erano chiaramente operai), non mancano le opportunità, anche se uno non avesse voglia di rischiare e cambiare area geografica o tipo di occupazione, cambiare non è nè impossibile nè difficile per la categoria dei due soggetti.

Allora, mi son detto, non sarà che semplicemente è più facile lagnarsi? Certo che il vecchio detto "chi lascia la via vecchia per la nuova" giustifica e leggittima vigliaccherie più o meno lampanti come questa, ma sarà proprio vero?

Analizziamo:

Io posso parlare solo della mia esperienza personale e di alcune dei personaggi che conosco meglio.

Prendiamo ad esempio alcuni campioni.

1 Il signor P, quarant'anni, mio ex collega in una fabbrica della provincia di Torino, ha lavorato per venti di questi anni (metà della sua vita) nello stesso posto. Stesse mansioni, stessi problemi, stessa cronica insoddisfazione. Si mantiene, mantiene anche la moglie nullafacente che si barrica dietro la giustificazione della casalinga (senza figli e con la colf una volta la settimana perchè sennò si stanca e quindi fa lavare e stirare l'altra)e si lamenta perennemente del fatto che non è felice. Voto 2

2 il mio amico J, cuoco polacco, lavora in Inghilterra, mantiene una famiglia in Polonia che non vede mai, guadagna cifre che a casa sua possono sembrare da capogiro ma vive in una fredda stanzetta di 3 metri per 3 e divide la tele coi colleghi per risparmiare. Spera di tornare a casa, un giorno, per aprirsi un ristorante suo, lavorare 16 ore al giorno e portare in banca un sacco di bigliettoni. Non si godrà mai la vita ma almeno ha girato parecchio per il mondo per sentirsi realizzato. Anche se non ha visto niente perchè era sempre infilato in qualche cucina. Voto 3 per l'impegno

3 Il signor O, assicuratore che viveva vicino a casa mia dove abitavo nei dintorni di Parigi, odia il lavoro che fa. Lo considera noioso e paranoico ed ha a che fare con un sacco di rompiballe. Solo che lo pagano un sacco di soldi e quindi ne vale la pena, dice, perchè può dedicarsi al suo hobby (la pesca) ogni volta che può. Almeno piglia il grano e lo spende come vuole, con buona pace dei pesci. Voto 6

4 Il mio amico V. sessantaquattro anni, che vive in Svezia, ha sempre campato di espedienti, piccole truffe innoque, parlantina brillante. Non ha il becco di un quattrino ma sa sempre trovare il modo di arrangiarsi. Soprattutto, come lo ho sentito dire, non ha mai dovuto lavorare ed è ancora vivo e vegeto. Voto 7, non ha certezze ma si è goduto molto la vita!

Ora, facciamo un semplice ragionamento sulla base di questi campioni, vi va?

Io ne evinco che:

A) non si può avere tutto nella vita

B) le certezze non esistono in quanto il futuro non ha garanzie, quindi non serve essere condizionati eccessivamente dalla sindrome di "e se poi"

C) la maggior parte degli esseri umani fa ciò che è meno difficile, non ciò che sarebbe più giusto o appagante per loro.

D) chi si gode la vita ha un bagaglio di esperienze che nessuno può prendergli, nemmeno Prodi.

E) Ogni esperienza, anche lavorativa, può accrescerci e renderci più saggi, se sappiamo sfruttarla nel modo giusto. Aver paura di migliorarsi, o rifiutare di farlo per comodità, è stupido, anche se dà delle "certezze" (vedi punto B ).

F) Il peggiotre di tutti i mali è la vigliaccheria

Aspetto eventuali repliche,critiche,pareri e tutto ciò che vi va di scrivemi, ok?

Un saluto dal vostro Dj, oggi molto perplesso...

 
 
 
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