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Dall'inferno al paradiso passando per il Bunga Bunga.
Post n°59 pubblicato il 31 Maggio 2011 da ania_goledzinowska
Dall'inferno al paradiso passando per il Bunga Bunga. Ania: "Con la fede ho trovato la felicità"
Di Benedetta Sangirardi Un libro non per tutti, che "scioglie" l'animo anche più cinico di chi si occupa quotidianamente di cronaca nera. E' la storia di una ragazzina "terribile", di una vita fatta di abusi (violentata a 8 anni dal compagno della madre), di droga ( già a 13 anni), di sesso. In breve, di una infanzia "non" vissuta in Polonia, di una mamma assente e di un papà scomparso prematuramente, di una sorella "che odiavo con tutta me stessa". E' una storia che fa piangere, perché è difficile vedere, anche se attraverso un libro, una piccola bambina vittima di violenza, che vaga per le strade di Varsavia alla ricerca della felicità, della serenità, della gioia di vivere. Ma Ania, al posto del castello incantato che aveva sognato, al posto della bambole e dei giochi, ha trovato sulla sua strada tutto quanto una persona possa incontrare di peggio. L'indicibile. E ogni volta che ha cercato di rialzarsi, Ania è ricaduta. Sola, dopo anni di droga, a 16 anni coglie al volo l'occasione per venire in Italia e realizzare il suo sogno: la moda, lo spettacolo. Ma è qui che inizia il nuovo incubo. Viene rinchiusa in una casa-prigione di Torino e costretta a lavorare in un night. Si fida di una persona, di un mostro, che la violenta. Non ce la fa più e decide di fuggire dai suoi sfruttatori. La luce si accende quando incontra un ragazzo, organizza la fuga e riesce nella pericolosissima impresa. Un crescendo di emozioni, la ragazza polacca va dritta verso il sogno. Non è così. Milano bene, cocaina dalla mattina fino alla sera, locali, vip, sesso. Strada senza uscita. Quel mondo milanese che tutti sognano e invidiano è una realtà fatta di solitudine, finzione, che "quando poi vai a casa e scorri la rubrica non sai chi chiamare". L'inferno finisce due anni fa, quando anche grazie a Paolo Brosio decide di andare a Medjugorje. Finalmente una strada che promette un futuro diverso, un futuro pulito, una speranza vera. La showgirl viene "rapita" da questo piccolo paesino della Bosnia-Erzegovina. Il castello incantato, che ha sempre sognato, ora finalmente è in costruzione. Ha le impalcature e Ania è al lavoro tutti i giorni, anche con turni extra per finire il suo lavoro che la porta verso la fede, la felicità e la sua nuova vita. Poi ci sono le "croci", come in ogni cammino spirituale. Come la storia del "Bunga Bunga". |
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