Creato da mari27_ il 28/03/2007

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quando DEVE essere

Post n°178 pubblicato il 22 Ottobre 2007 da mari27_

...E quando arriva l'attimo, ti accorgi che è già passato.
Sforzarsi è d'obbligo, accettare l'altro ormai un dovere. Cosa accade se l'altro è un familiare...Qualcuno che AMI come fosse indispensabile, a cui ti compari, di cui agogni la bellezza, di cui hai stima immensa.
Cosa accade se costui o costei ti dice qualcosa che non avresti potuto mai immaginare di sentir dire, ti tratta quasi come fossi "inferiore" sotto molti, troppi punti di vista, salvo ribadire il solito: "lo dico per te", "lo faccio per te".
Vorresti urlare il tuo disappunto, vorresti gridare anzichè piangere di dolore.

Perchè non ti senti accettato, per come sei. Perchè preferiresti vivere sotto un ponte che essere continuamente schernito per essere un difetto - effetto di sensibilità eccessiva.
E sia.

Per chi "è vissuto nella bambagia" si aprano tempi diversi, si intonino canti di gioia all'aria aperta nella notturna vetustà del cuore all'imbrunire di un giorno dietro l'altro.

E sia.

Le mani al cielo, il cuore in gola, il vento fastidiosissimo negli occhi...e si ritorna.

Milano, 22 ottobre 2007

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Commenti al Post:
gianor1
gianor1 il 22/10/07 alle 18:15 via WEB
Il "Il bambino interiore" di cui tutti oggi parlano, compare molto spesso nei sogni o nei momenti di crisi. Individuarne la presenza, analizzarne l’aspetto, sentirne il grande potere, creare un contatto con la sua energia, amplia la consapevolezza e la propria esperienza personale. E' un modo per imparare a conoscersi meglio, per dare un nome ed anche un volto a certa inquietudine che ci assale, o al bisogno irrefrenabile, a volte, di fare qualcosa che è fuori del nostro modo di essere, oppure al senso di vuoto e di disperazione, o al bisogno famelico di amore e di attenzione, alla paura del distacco.Ciao
 
 
mari27_
mari27_ il 23/10/07 alle 11:25 via WEB
Tutte cose che mi trascinano in un mondo a volte tutto mio. Mi sto scoprendo sempre più arrendevole alle vicissitudini quotidiane, nel senso che cerco di affrontarle con meno pathos e più filosofia. Ma le cose degne di nota, no. Quelle non possono non attrarmi a sè. Ieri uscendo dalla trattoria ove pranzo di solito, ho notato che per la prima volta gli alberi adiacenti p.zza del duomo qui a desio hanno la sommità della chioma ricoperta di foglie rosse. Le foglie che ogni autunno raccoglievo, spesso insieme a mia madre, sulle MIE MONTAGNE.mi è venuta una nostalgia tremenda, ma ho anche goduto pienamente di quel rosso, di quello spettacolo della natura, tanto da restare incantata per un quarto d'ora di fila. Avrei voluto scattare delle fotografie, avrei voluto. Ma le ho impresse nella memoria. Ho fatto invece un'altra, grande, cosa: ho telefonato a mia madre dicendole: mamma, ricordi le foglie rosse che mi aiutavi a raccogliere ogni autunno con tanto amore? beh le ho davanti e mi ricordano te. Ti voglio un bene dell'anima. Lei ha pianto. Buona giornata, M.
 
dianavera
dianavera il 22/10/07 alle 22:17 via WEB
Le era entrato nel cuore. Passando dalla strada degli occhi e delle orecchie le era entrato nel cuore. E lì cosa faceva? Stava. Abitava il suo cuore come una casa. . Vivian Lamarque
 
salsedinebbia71
salsedinebbia71 il 23/10/07 alle 08:59 via WEB
e urlalo quel disappunto sputalo fuori, non sono una che non accetta le critiche tutt'altro, se poi sono dette dalle persone che amo mi fanno ancor più riflettere, ma non devono mai nascere da un senso di superiorità, ne essere nascoste dietro un " lo faccio per te" onestà questo è tutto quello che chiedo. un abbraccio buona giornata :-)
 
 
mari27_
mari27_ il 23/10/07 alle 11:17 via WEB
Lo so...dovrei farlo ma la continua sensazione di essere l'"ospite" mi blocca. Quando avrò una mia casa vedrò cosa potrò fare per operare una giusta traslatio... Buona giornata a te.
 
isolegrechenelcuore
isolegrechenelcuore il 23/10/07 alle 14:42 via WEB
Mi ha colpito l'immagine delle foglie rosse che ti hanno fatto pensare a casa tua, a tua madre, all'infanzia. Ho l'impressione che tu, continuamente, colleghi gli avvenimenti del giorno, le persone che incroci, a cose già vissute in un altro momento, con altri soggetti, in altri posti come in un puzzle che ogni volta scomponi e ricomponi per ritrovare quelle emozioni profonde che ti porti dentro e che in certo senso ti danno sicurezza di te. Non so se è così veramente, però posso dirti che spesso è capitato anche a me ed ancora non ho capito se è atto di amore o una tortura infinita.
 
 
mari27_
mari27_ il 23/10/07 alle 15:36 via WEB
Credo sia entrambe le cose: atto d'amore purissimo, ma anche tortura infinita, tortura che viene dal passato e che sconvolge il futuro, tortura che affronta le rapide più difficili ma che torna, sempre, al pari della gestualità quotidiana.
 
whisperblue
whisperblue il 23/10/07 alle 17:05 via WEB
...l'amore quindi ...è anche tortura? ...forse lo è solo la negazione d'esso e su questa frase il "forse" ...lo possiamo togliere. Ciao Mari :)))
 
zapata71
zapata71 il 24/10/07 alle 18:36 via WEB
E sono ritornato giù .. ti abbraccio Mari, smuackkete
 
 
mari27_
mari27_ il 25/10/07 alle 12:53 via WEB
...ho provato a contattarti, sebbene in ritardo...ma non ho ricevuto alcuna risposta. Baci, mari.
 
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