SCRIVIMI

Contatta l'autore

Nickname: Nikonourumi
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 66
Prov: NA
 

Area personale

 

KAMILA CLUB FASHION WINEBAR

Via Fabio Massimo 62

80125 Napoli

_____________________________

RISTORANTE KRESIOS 
  Via Palazzo 1 
    Castelvenere (BN)
 
        TEL.0824 940723 

_____________________________   

PIZZERIA LEONE (da CIRO)

Via Zambelli, 20  VERONA

TEL. 045 8065161

 

___________________________________

Trattoria Pizzeria

Napule è

Via Dottesio 22

COMO

TEL. 031 307932

_____________________________

MOOD RISTOAUDIOCLUB

Via Napoli, 161
80078 - Pozzuoli (NA) Italia

Tel. 081 6100852

_________________________________

RistoPizza Pulcinella a Santa Brigida

Via Santa Brigida 49 - Napoli

Tel . 081 5517117

 

_______________________________________________

AMUDSEN & NOBILE

Frognerveien 1

OSLO

Ristorante tipico Italiano nel cuore di Oslo gestito da Dino Luglio,imprenditore napoletano,spazio multifunzionale con arti visive, musicali ed enogastronomiche.

________________________________________________________________

 

FACEBOOK

 
 
Creato da: Nikonourumi il 07/03/2007
Libera Associazione di amanti dei sapori e dei saperi

 

 
« GRAZIE DI CUORE!!MA IL CIELO E' SEMPRE P... »

E MENTRE COME BAMBINI CRETINI I POLITICI DI SINISTRA E DI DESTRA SPARANO LE LORO CAZZATE..................

Post n°124 pubblicato il 04 Luglio 2008 da Nikonourumi

La truffa dei banditi della tavola: rivendevano il formaggio avariato

CREMONA - Nel formaggio avariato e putrefatto c'era di tutto. Vermi, escrementi di topi, residui di plastica tritata, pezzi di ferro. Muffe, inchiostro. Era merce che doveva essere smaltita, destinata ad uso zootecnico. E invece i banditi della tavola la riciclavano. La lavoravano come prodotto "buono", di prima qualità.

Quegli scarti, nella filiera della contraffazione, (ri)diventavano sottilette, formaggio fuso, formaggio grattugiato, mozzarelle, provola, stracchino, gorgonzola. Materia "genuina" - nelle celle frigorifere c'erano sottilette datate 1980! - ripulita, mischiata e pronta per le nostre tavole. Venduta in Italia e in Europa. In alcuni casi, rivenduta a quelle stesse aziende - multinazionali, marchi importanti, grosse centrali del latte - che anziché smaltire regolarmente i prodotti ormai immangiabili li piazzavano, - senza spendere un centesimo ma guadagnandoci - a quattro imprese con sede a Cremona, Novara, Biella e Woringen (Germania). Tutte riconducibili a un imprenditore siciliano. Era lui il punto di riferimento di marchi come: Galbani, Granarolo, Cademartori, Brescialat, Medeghini, Igor, Centrale del Latte di Firenze. E ancora: Frescolat, Euroformaggi, Mauri, Prealpi, e altre multinazionali europee, in particolare austriache, tedesche e inglesi. E' quello che si legge nell'ordinanza del pm cremonese Francesco Messina. Un giro da decine di milioni di euro. Una bomba ecologica per la salute dei consumatori.

Le indagini - ancora aperte - iniziano due anni fa. A novembre del 2006 gli uomini della Guardia di Finanza di Cremona fermano un tir a Castelleone: dal cassone esce un odore nauseabondo. C'è del formaggio semilavorato, in evidente stato di putrefazione. Il carico è partito dalla Tradel di Casalbuttano ed è diretto alla Megal di Vicolungo (Novara). Le due aziende sono di Domenico Russo, 46 anni, originario di Partinico e residente a Oleggio. E' lui l'uomo chiave attorno al quale ruota l'inchiesta. E' lui il dominus di una triangolazione che comprende, oltre a Tradel e Megal, un terzo stabilimento con sede a Massazza, Biella, e una filiale tedesca. Tradel raccoglie, sconfeziona e inizia la lavorazione. Megal miscela e confeziona.


A Casalbuttano i finanzieri trovano roba che a vederla fa venire i conati. Prodotti caseari coperti da muffe, scaduti, decomposti e, peggio ancora, con tracce di escrementi di roditori. Ci sono residui - visibili a occhio nudo - degli involucri degli imballi macinati. Dunque plastica. Persino schegge di ferro fuoriuscite dai macchinari. La vera specialità della azienda è il "recupero" di mozzarelle ritirate dal mercato e stoccate per settimane sulle ribalte delle ditte fornitrici, di croste di gorgonzola, di sottilette composte con burro adulterato, di formaggi provenienti da black out elettrici di un anno prima. "Una cosa disgustosa - racconta Mauro Santonastaso, comandante delle fiamme gialle di Cremona -. Ancor più disgustoso - aggiunge il capitano Agostino Brigante - , è il sistema commerciale che abbiamo scoperto".

Non possono ancora immaginare, gli investigatori, che quello stabilimento dove si miscela prodotto avariato con altro prodotto pronto è lo snodo di una vera e propria filiera europea del riciclaggio. Mettono sotto controllo i telefoni. Scoprono che i pirati della contraffazione sono "coperti" dal servizio di prevenzione veterinaria dell'Asl di Cremona (omessa vigilanza, ispezioni preannunciate; denunciati e sospesi il direttore, Riccardo Crotti, e due tecnici). Dalle intercettazioni emerge la totale assenza di scrupoli da parte degli indagati: "La merce che stiamo lavorando, come tu sai, è totalmente scaduta... ", dice Luciano Bosio, il responsabile dello stabilimento della Tradel, al suo capo (Domenico Russo). Che gli risponde: "Saranno cazzi suoi... " (delle aziende fornitrici, in questo caso Brescialat e Centrale del Latte di Firenze, ndr). Il formaggio comprato e messo in lavorazione è definito - senza mezzi termini - "merda". Ma non importa, "... perché se la merce ha dei difetti. .. io poi aggiusto, pulisco, metto a posto... questo rimane un discorso fra me e te... " (Russo a un imprenditore campano, si tratta la vendita di sottilette "scadute un anno e mezzo prima"). Nell'ordinanza (decine le persone indagate e denunciate: rappresentanti legali, responsabili degli stabilimenti, impiegati, altre se ne aggiungeranno presto) compaiono i nomi delle aziende per le quali il pm Francesco Messina configura "precise responsabilità". Perché, "a vario titolo e al fine di trarre un ingiusto profitto patrimoniale, hanno concorso nella adulterazione e nella contraffazione di sostanze alimentari lattiero-casearie rendendole pericolose per la salute pubblica". Il marchio maggiormente coinvolto - spiegano gli investigatori - è Galbani, controllato dal gruppo Lactalis Italia che controlla anche Big srl. "Sono loro i principali fornitori della Tradel. Anche clienti", si legge nell'ordinanza. Per i magistrati il sistema di riciclaggio della merce si basa proprio sui legami commerciali tra le aziende fornitrici e la Tradel. Con consistenti vantaggi reciproci. Un business enorme: 11 mila tonnellate di merce lavorata in due anni. Finita sugli scaffali dei discount e dei negozi di tutta Europa. Tremila le tonnellate vendute in nero. E gli operai e gli impiegati? Erano consapevoli. Lo hanno messo a verbale. Domanda a un'amministrativa: "Ha mai riferito a qualcuno che la merce era scaduta o con i vermi?". Risposta: "No, tutti lo sapevano".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

 

 

 

 


MY BLOG


 

Ultime visite al Blog

magdalene57ammerreio_chi_sonolu_canungetdesignedforyouvenere.891giunturisanya761carrantenzolisa2004speeddgl14agostino.migliacciovetranovivianadomenic.giulianilucaloreto
 

Ultimi commenti

Quest'arte sullo zenzero ci sarà ancora? Mi...
Inviato da: Rebuffa17
il 24/05/2012 alle 17:16
 
Cacao ... buonooooo
Inviato da: SCIAZZUKA
il 14/12/2009 alle 17:05
 
Carissima, non conosco personalmente la scuola di cui...
Inviato da: Nikonourumi
il 20/11/2009 alle 15:23
 
per gli amanti del cioccolato: avete letto questa scuola...
Inviato da: Pernilla74
il 18/11/2009 alle 17:31
 
sarebbe bello partecipare.........haime son lontana
Inviato da: violiza
il 22/10/2009 alle 09:45
 
 

L'ENOTECA di DANILO MARRA

Via Bernini 83/b - NAPOLI

tel.081 556 2242


ENOTECA LA CORTE DEL GUSTO

Via Roma 156 - Pomigliano d'Arco (NA)

Tel 081 803 4620

 


ENOTECA VINO CON ARTE

Viale dei Pini 43 - Vomero - NAPOLI

Tel 081 744 2296

 


LA TUA ENOTECA

Via Santa Lucia 6/10 - NAPOLI

Tel. 081 7649792


 
 

 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963