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OLBIA GALLURA, ABUSI EDILIZI A PORTO ROTONDO, Ex Villa Dorelli, la Procura sequestra i progetti

Post n°92 pubblicato il 27 Marzo 2009 da olbiesi

 

da La Nuova Sardegna VENERDÌ, 27 MARZO 2009

ABUSI EDILIZI A PORTO ROTONDO

Ex Villa Dorelli, la Procura sequestra i progetti

Nell’immobile, di una società romana, sono in corso ampie ristrutturazioni

1 ol proc 270309 2 ol proc 270309

di GIAMPIERO COCCO
 OLBIA. La ristrutturazione della villa che, negli anni Settanta, venne realizzata sulla spiaggia di Ira, a Porto Rotondo, dal cantante Johnny Dorelli e dalla moglie Gloria Guida è finita nel mirino dell’ufficio antiabusi della procura della Repubblica di Tempio. Ieri gli uomini della vigilanza ambientale del corpo forestale, con in mano una ordinanza del pm Elisa Calligaris, hanno acquisito, nell’ufficio tecnico del comune di Olbia, la documentazione relativa alla concessione edilizia rilasciata alla “Porto Rotondo 2003 srl”, proprietaria dell’immobile.
 La società immobiliare, amministrata da Elmo Antonelli, un costruttore romano di 61 anni (finito sul libro degli indagati per il presunto reato di abusi edilizi), aveva rilevato alla fine degli anni Novanta l’immobile - una splendida villa sul mare di Porto Rotondo - dal noto cantante, e da circa un anno aveva avviato dei complessi lavori di ristrutturazione, ampliando verande e rinnovando integralmente la vecchia fisionomia della villa.
 Gli uomini della vigilanza ambientale, nel verificare l’esatta corrispondenza dei lavori in corso ai progetti presentati in comune (e per i quali era stata ottenuta una autorizzazione) avrebbero rilevato (il condizionale e d’obbligo), diverse irregolarità, da quì l’avvio del procedimento penale per i presunti abusi edilizi sfociato, ieri l’altro, nell’acquisizione di tutta la documentazione depositata all’ufficio tecnico del comune di Olbia e relativa alle richieste di concessione edilizia, in virtù della quale i lavori vennero avviati nel maggio del 2008.
 Non è ancora chiaro cosa abbiamo rilevato, di irregolare, gli uomini della vigilanza ambientale della Regione Sarda, ma i provvedimenti adottati dalla procura della Repubblica lasciano intravvedere problemi anche di carattere penale, oltre che di difformità urbanistica.
 In attesa degli sviluppi di questa vicenda (e del varo della legge del 20 o 30% in più in fatto di cubatura su ville mono e bifamiliari proposta dal governo Berlusconi), l’unico dato finora trapelato sul caso e la forte disponibilità di energia elettrica concessa dall’Enel al cantiere della ex villa Dorelli: 120 kilowatt, una potenza in grado di smuovere qualunque apparato.
 Gli uomini della vigilanza ambientale, dopo l’acquisizione dei documenti, hanno consegnato l’intero incartamento al sostituto procuratore della Repubblica che sta seguendo il caso, Elisa Calligaris.
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 da La Nuova Sardegna VENERDÌ, 27 MARZO 2009

Illuminazione, il maxi appalto azzerato dal Tar

3 ol ill 270309OLBIA. Non ci sono primi o secondi classificati nella gara per l’aggiudicazione del maxi appalto per l’illuminazione pubblica. In gioco venti milioni di euro, mica bruscolini. Il Tar, infatti, con un’ordinanza di qualche giorno fa ha deciso che il Comune dovrà bandire un nuovo appalto. Insomma, tutto da rifare. Il tribunale amministrativo ha così respinto il ricorso cautelare presentato dalla società Enel Sole srl che chiedeva l’aggiudicazione dell’appalto dopo le sentenze (del Tar prima e del Consiglio di Stato poi) che annullavano la gara vinta dalla Gemmo spa (in realtà si tratta di un’Associazione temporanea di imprese, mandataria la Gemmo, che accomuna anche il Consorzio Coop di Produzione e Lavoro e il Casic).
 Si tratta, è evidente, di una vicenda piuttosto intricata. I giudici amministrativi di primo e secondo grado l’anno scorso avevano bastonato dolorosamente il Comune azzerando l’appalto della Gemmo. Ora gli stessi giudici amministrativi hanno «alleviato le sofferenze» del Comune al quale la stessa gemmo chiedeva l’assegnazione diretta dell’appalto annullato in quanto seconda classificata. Di diverso parere il tribunale amministrativo: si riparte da zero e gli uffici tecnici si dovranno preoccupare di stilare un nuovo bando.
 Il tempo passa, naturalmente, e il danno economico per le casse comunali è evidente. Inoltre, resta ancora da capire se i fondi resteranno a disposizione dell’amministrazione comunale oppure se siano vincolati a un termine temporale di spesa. L’unica cosa certa è che le controversie legali hanno vistosamente rallentato il programma di illuminazione pubblica di diversi quartieri cittadini dove ancora mancano lampioni e le strade sono al buio. Un pasticcio legal-burocratico (tali erano state infatti le cause dell’annullamento rilevate dal tribunale) che i cittadini di Olbia rischiano di pagare a caro prezzo. (m.b.)
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 da La Nuova Sardegna VENERDÌ, 27 MARZO 2009

Ex Cines, il tribunale ha deciso: annullati tutti i provvedimenti

20 steres 260903 15 ol pol 250309OLBIA. Quattro sentenze del Tar rivoltano come un calzino il nuovo Consorzio industriale di Olbia, l’ex Cines. Annullati tutti i provvedimenti assunti dal presidente Pietrina Murrighile nel suo brevissimo mandato e tutto da rifare, a cominciare proprio dalla seduta per l’elezione del direttivo dell’ente.
 Il tribunale amministrativo, dunque, ha accolto i ricorsi presentati da altrettanti Comuni (Olbia, Monti, Buddusò e Alà dei Sardi) che nella prima riunione del Consorzio erano stati esclusi (salvo Olbia) dall’assemblea.
 È l’ultimo atto di una vicenda giudiziaria iniziata anni fa e che in più di un’occasione ha sfiorato il grottesco trascinando ben tre presidenti in una guerra senza esclusione di colpi e di carta bollata. Il fascicolo giudiziario riguardante Pietrina Murrighile era stato aperto nel novembre scorso quando il presidente, alla prima riunione, quella per la nomina dell’assemblea, aveva convocato solo se stessa in qualità di presidente della Provincia, il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, e un soggetto scelto da una terna indicata dalla Camera di commercio. Nel caso specifico, si trtta di Patrizia Bigi. Secondo il sindaco Giovannelli, però, nel Consorzio industriale avrebbero dovuto essere ricompresi tutti i Comuni che facevano parte dell’ex Cines, non solo quindi quello di Olbia. Da qui il ricorso al Tar (anzi, i quattro ricorsi) e la sentenza che accoglie la tesi dei Comuni. «Fanno parte dei Consorzi provinciali - si legge nell’atto giudiziario - - i Comuni nel cui territorio insistono le aree interessate: i territori dei comuni di Buddusò, Alà dei Sardi e Monti sono inclusi nel piano regolatore industriale del Consorzio industriale del Nord Est Sardegna, pertanto, in sede di convocazione dell’assemblea generale del Consorzio industriale, il presidente della Provincia di Olbia-Tempio, avrebbe dovuto estendere la convocazione (quantomeno) anche ai rappresentanti di detti Comuni». Il Tar, infine, ha «salvato» Patrizia Bigi giudicando infondati i ricorsi nella parte che richiedeva l’annullamento della sua nomina. Così la sentenza: «La persona prescelta, nella terna indicata dalla Camera di commercio, è, secondo la norma, punto di riferimento degli interessi degli imprenditori della provincia e non dell’ente locale». (m.b.)
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da La Nuova Sardegna VENERDÌ, 27 MARZO 2009

La palestra come aggregazione, oltre lo sport c’è il benessere

NUOVI FENOMENI Crescono in città i centri polivalenti 6 ol pales 270309 7 ol pal 270309

di ALESSANDRI PIRINA
 OLBIA. Il piacere di piacersi non conosce crisi. Il culto del bel fisico si estende a macchia d’olio. Il desiderio di essere in forma travalica differenze di sesso e di età. Un tempo il rito della palestra era quasi circoscritto a ragazzi che volevano metter su qualche muscolo o donne in ansia da prova costume. Con panche e bilancieri, cyclette e pesi come unici strumenti. Oggi la palestra ha cambiato volto.
 I vecchi arnesi sono solo una parte infinitesimale di tutto ciò che possono offrire i nuovi supermercati del benessere fisico. Oggi le palestre sono diventati centri di aggregazione. Luoghi in cui l’ora di ginnastica è solo una delle tante attività. Centri polivalenti che alle più classiche lezioni di fitness accompagnano piscine, saune, beauty farm e aeree ristoro. Un nuovo modo di vivere l’attività fisica, ma anche un’occasione per socializzare. «La palestra ha sostituito la piazza - afferma Sandra De Benetti, del Wellform Club -. Può essere definita come il punto di ritrovo delle nuove generazioni. Capita spesso che dopo la lezione di fitness o la nuotata in piscina i clienti si fermino nell’area ristoro per l’aperitivo».
 Il Geovillage e la Wellform sono state le prime strutture polivalenti nate a Olbia. Era il 2003. Da anni la città lamentava l’assenza di una piscina. Durante ogni campagna elettorale i candidati di turno promettevano una struttura comunale per amanti del nuoto. Promesse che non trovavano mai concretezza nella realtà. Ma nel 2003 Olbia ottiene finalmente quello che aspettava da tempo. E in pochi mesi gli olbiesi si scoprono nuotatori provetti. «All’inizio è stato un fenomeno di massa - dice la De Benetti -. Apriva una piscina dietro l’altra. Ma oggi la cosa si è ristretta e la torta viene divisa tra meno centri». «Olbia è ancora un po’ indietro - aggiunge Giorgio Ponti, amministratore Sporting Club -, ma negli anni ho registrato una maggiore tendenza della gente a dedicare più tempo allo sport. In particolare al nuoto». Il boom della piscina non conosce sosta. Ma negli ultimi tempi il nuovo fenomeno si chiama centri benessere. Vere e proprie beauty farm nelle palestre. «Per la maggior parte dei clienti sono normali centri estetici. Da frequentare per cerette, massaggi e manicure - dice Silvia Nieddu, del Geovillage -. Ma ora alcuni iniziano a capire il reale messaggio del centro benessere: visita medica e attività fisica consigliata». Le beauty farm attirano soprattutto le donne, ma anche gli uomini cultori del corpo sono in netto aumento. «Le prime pensano soprattutto alla cura del viso, mentre i secondi optano per saune e bagni turchi - racconta Luciano Decandia, titolare del Planet Fitness -. E per il futuro pensiamo ad attività che aiutino anche la mente, come yoga e pilates». Insomma, le palestre si presentano ormai come le Rinascenti della forma fisica. E i prezzi? Tra i 40 e i 60 euro mensili, assicurano i titolari. Se poi si abbinano piscina, attrezzi e beauty farm la cifra sale. Ma per avere un bel fisico non si bada a spese.
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