da La Nuova Sardegna LUNEDÌ, 23 NOVEMBRE 2009 Delogu: «Pdl, spettacolo pessimo» Il coordinatore regionale boccia gli ultimatum e sdogana il gruppo ribelle di LUCA ROJCH OLBIA. Il Pdl è prigioniero politico. Ma vittima della sindrome di Stoccolma fa anche la parte del carceriere. L’ultimo capitolo della telenovela pulp del centrodestra fa sussultare anche l’imperturbabile Mariano Delogu. Il coordinatore regionale boccia gli ultimatum e cerca di bloccare i kamikaze azzurri pronti a fare saltare la maggioranza. Il coordinatore regionale del Pdl, con più equilibrio di un funambolo sul filo, fa capire di non gradire l’anarchia del Pdl in città. Difficile anche per lui ricordare la trama della teleromanzo delle libertà. Delogu ha fatto finta di non vedere le bottigliette volanti, ma davanti al partito che si frantuma e si lancia ultimatum, si scomunica, si sfiducia e si rimpasta senza sosta, sceglie di intervenire. «Forse c’è qualcuno che crede di essere il padrone del vapore a Olbia, ma non è così - dice Delogu -. Serve moderazione. In questo modo si fa tutti una figura pessima. Se vedo due che si picchiano non mi viene in mente che uno sia una brava persona e l’altra un delinquente. Gli ultimatum non possono essere dati da una parte della maggioranza all’altra, né si può chiedere di rinnegare a assessori. La lite va avanti da troppo tempo, da quando sono coordinatore. Uno dei miei primi atti è stato andare a Olbia, credevo si fosse tutto risolto grazie anche alla mediazione di Giovanelli. A questo punto siamo arrivati a un livello non più accettabile. Il punto principale è che qui si devono fare non gli interessi dei gruppi, ma della città. È questo che viene del tutto trascurato da chi lancia ultimatum. Alla gente non interessa sapere chi è il presidente di una commissione, vuole che la città cresca». Delogu interviene anche sulla possibilità di creare gruppi all’interno della maggioranza. «È chiaro che si deve tendere al gruppo unico del Pdl - spiega -. Questo non significa che non si possono fare altri gruppi se si sente la necessità. Sono convinto che si debba andare oltre. Non spetta a me giudicare o entrare nel merito di questa vicenda. Non è il compito del coordinatore. Io ho fatto per molti anni il sindaco a Cagliari. Questa lotta che paralizza la città da troppo tempo non piace e danneggia Olbia. Al cittadino non interessano diktat e ultimatum, né le piccole beghe dei consiglieri, ma solo quello che viene fatto». Intervento autorevole, non autoritario di Delogu. All’ombra di questa infinita lotta fratricida che vede le anime della maggioranza dilaniarsi e il sindaco Gianni Giovannelli in affanno nel cercare di tenere unita la squadra di governo rimane la città. Spettatrice che forse non ha più voglia di sorridere. --------------------------- |
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il 16/03/2009 alle 09:44