Giudice di pace sommerso dalle pratiche: quasi ottocento nel 2008 riguardano ricorsi di automobilisti convinti di essere stati multati ingiustamente. Le violazioni più frequenti legate all'uso delle cinture di sicurezza e del telefonino. Ricorsi a valanga contro le multe dei carabinieri, della polizia, dei vigili urbani. Gli automobilisti olbiesi l'anno scorso hanno intasato le aule dell'ufficio del giudice di pace. Un magma di scartoffie anti-verbale sta seppellendo la sede dei giudici. Nel 2008, ad Olbia, sono stati presentati 788 ricorsi di varia natura. 600 dei quali contro le multe. Di questi, 420 contro i verbali emessi dalla Prefettura, mentre 177 proteste sono state inoltrate contro errori o presunti abusi dei vigili del Comune. Insomma, un folto gruppo di cittadini protesta contro le sanzioni emesse dalle forze dell'ordine, sventola documentazioni, puntualizza, nega responsabilità, setaccia il verbale in cerca di errori formali ai quali appigliarsi per non pagare. E qualche volta li trovano. Il 50 per cento dei ricorsi, infatti, vengono accolti e il verbale tanto odiato può finire nella tritacarte e poi nell'apposito cassonetto della differenziata. Renato Mazziotta è uno dei due giudici che lavorano nella sede olbiese: «Bisogna dire che molti ricorsi vengono fatti a scopo delatorio - spiega Mazziotta - perché la gente pensa che il giudice di pace debba difendere il cittadino a priori. Naturalmente non è così. Infatti, una discreta parte dei ricorsi vengono immediatamente giudicati inammissibili, ovvero non esiste nessun buon motivo per opporsi alla multa. Viceversa, se un ricorso è andato a buon fine allora vuol dire che c'erano i presupposti per giudicare il verbale come errato. In questo caso, la maggior parte delle volte la multa presentava vizi formali. Per esempio è stato trascritto erroneamente l'indirizzo dell'automobilista oppure è stata indicata una sede del giudice di pace diversa da quella del territorio di competenza. Sono errori abbastanza frequenti. Sono più rare, invece, le sentenze a favore degli automobilisti che hanno presentato ricorso per un errore di valutazione dei tutori della legge». Ma quali sono le infrazioni più frequenti degli olbiesi al volante? Racconta Mazziotta: «Le violazioni sono le più svariate, certamente le più reiterate sono l'uso del telefonino, l'assenza di cinture di sicurezza allacciate, un sorpasso azzardato. Quando viene contestata la multa per l'utilizzo del cellulare, il sanzionato quasi sempre sostiene che si stava grattando la testa e non aveva telefoni, oppure aveva un braccio alzato per vari motivi, o ancora che quello che ha fatto la multa ha visto male e così via». I tempi per la chiusura del ricorso sono abbastanza veloci, in confronto a quelli del Tribunale. «Non di rado i ricorsi vengono giudicati già dalla prima udienza», spiega ancora Renato Mazziotta: «La prima scrematura riguarda quelli che non sono ammissibili, gli altri arrivano a sentenza dopo qualche mese». Dei 788 ricorsi presentati nel 2008, 201 sono già andati a sentenza, mentre un altro centinaio sono stati dichiarati inammissibili. E agli automobilisti indisciplinati non è rimasto altro da fare che rassegnarsi a pagare l'odiata multa. CLAUDIO CHISU ---------------------------
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Inviato da: coffeebreak.for.us
il 16/03/2009 alle 09:44