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OLBIA TEMPIO Intasato l'ufficio del giudice di pace ma in genere metà dei ricorsi viene respinta

Post n°76 pubblicato il 12 Febbraio 2009 da olbiesi

 











da L'Unione Sarda Gioved', 12 Febbraio 2009
















Il caso. Intasato l'ufficio del giudice di pace ma in genere metà dei ricorsi viene respinta
All'arrembaggio contro le multe
Su 788 pratiche, 600 riguardano automobilisti








Giudice di pace sommerso dalle pratiche: quasi ottocento nel 2008 riguardano ricorsi di automobilisti convinti di essere stati multati ingiustamente. Le violazioni più frequenti legate all'uso delle cinture di sicurezza e del telefonino.
Ricorsi a valanga contro le multe dei carabinieri, della polizia, dei vigili urbani. Gli automobilisti olbiesi l'anno scorso hanno intasato le aule dell'ufficio del giudice di pace.
Un magma di scartoffie anti-verbale sta seppellendo la sede dei giudici. Nel 2008, ad Olbia, sono stati presentati 788 ricorsi di varia natura. 600 dei quali contro le multe. Di questi, 420 contro i verbali emessi dalla Prefettura, mentre 177 proteste sono state inoltrate contro errori o presunti abusi dei vigili del Comune. Insomma, un folto gruppo di cittadini protesta contro le sanzioni emesse dalle forze dell'ordine, sventola documentazioni, puntualizza, nega responsabilità, setaccia il verbale in cerca di errori formali ai quali appigliarsi per non pagare.
E qualche volta li trovano. Il 50 per cento dei ricorsi, infatti, vengono accolti e il verbale tanto odiato può finire nella tritacarte e poi nell'apposito cassonetto della differenziata.
Renato Mazziotta è uno dei due giudici che lavorano nella sede olbiese: «Bisogna dire che molti ricorsi vengono fatti a scopo delatorio - spiega Mazziotta - perché la gente pensa che il giudice di pace debba difendere il cittadino a priori. Naturalmente non è così. Infatti, una discreta parte dei ricorsi vengono immediatamente giudicati inammissibili, ovvero non esiste nessun buon motivo per opporsi alla multa. Viceversa, se un ricorso è andato a buon fine allora vuol dire che c'erano i presupposti per giudicare il verbale come errato. In questo caso, la maggior parte delle volte la multa presentava vizi formali. Per esempio è stato trascritto erroneamente l'indirizzo dell'automobilista oppure è stata indicata una sede del giudice di pace diversa da quella del territorio di competenza. Sono errori abbastanza frequenti. Sono più rare, invece, le sentenze a favore degli automobilisti che hanno presentato ricorso per un errore di valutazione dei tutori della legge». Ma quali sono le infrazioni più frequenti degli olbiesi al volante? Racconta Mazziotta: «Le violazioni sono le più svariate, certamente le più reiterate sono l'uso del telefonino, l'assenza di cinture di sicurezza allacciate, un sorpasso azzardato. Quando viene contestata la multa per l'utilizzo del cellulare, il sanzionato quasi sempre sostiene che si stava grattando la testa e non aveva telefoni, oppure aveva un braccio alzato per vari motivi, o ancora che quello che ha fatto la multa ha visto male e così via».
I tempi per la chiusura del ricorso sono abbastanza veloci, in confronto a quelli del Tribunale. «Non di rado i ricorsi vengono giudicati già dalla prima udienza», spiega ancora Renato Mazziotta: «La prima scrematura riguarda quelli che non sono ammissibili, gli altri arrivano a sentenza dopo qualche mese». Dei 788 ricorsi presentati nel 2008, 201 sono già andati a sentenza, mentre un altro centinaio sono stati dichiarati inammissibili. E agli automobilisti indisciplinati non è rimasto altro da fare che rassegnarsi a pagare l'odiata multa.

CLAUDIO CHISU
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da L'Unione Sarda Giovedì, 12 Febbraio 2009
















Tempio. Bonifica, l'incarico a una ditta specializzata
Rifiuti in zona industriale, scoperte quattro discariche
 








Accordo fra Comune e Consorzio per la bonifica delle discariche abusive nella zona industriale. Incarico affidato a una ditta specializzata. E contro chi inquina spunta l'ipotesi delle telecamere.
La prima ordinanza firmata dal sindaco Antonello Pintus è del novembre 2004: agli amministratori del Consorzio industriale venne imposto di far sparire in pochi giorni le discariche dei piazzali, in particolare quella sotto il mattatoio. I carabinieri del Noe, per due volte, si sono occupati del sito utilizzato per lo smaltimento fuorilegge dei rifiuti pericolosi. Quando i militari misero sotto sequestro parte del piazzale del mattatoio, c'erano 20 carcasse di auto, una motrice di autoarticolato, rottami di ogni tipo e centinaia di sacchi con scarti di lavorazione industriale.
Ieri la polizia municipale è ritornata sul posto e la situazione è esattamente la stessa. Anzi la discarica si è allargata. Paradossalmente le bonifiche degli ultimi anni sono servite soltanto a fare spazio perché qualcuno potesse sbarazzarsi di nuovo di altri rifiuti. Non sono servite neanche le sanzioni inflitte alle persone sorprese dalla polizia municipale a scaricare materiale davanti al mattatoio.
Ieri i vigili urbani hanno individuato altri 4 siti che sono stati subito segnalati all'assessorato comunale all'Ambiente. La situazione della zona industriale, quindi, rispetto al novembre 2004 è notevolmente peggiorata. Il Comune fa quello che può, così come il Consorzio industriale, ente in via di liquidazione.
L'assessore comunale Francesco Quargnenti ha contattato il commissario raggiungendo un accordo per la bonifica dei piazzali, obiettivo minimo. Il vero problema è la pessima abitudine di molti artigiani e imprenditori che, per risparmiare sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi, frequentano di notte i piazzali.
Nel 2004, delle pericolose discariche si occuparono anche i veterinari della Asl che verificarono la vicinanza dei cumuli dei rifiuti con il mattatoio del Comune. «Abbiamo già chiuso l'accordo - spiega l'assessore Francesco Quargnenti - per un intervento di un'impresa specializzata che ha già ricevuto l'incarico di ripulire i piazzali, ovviamente con la collaborazione del Consorzio industriale». Adesso si parla con insistenza di una contromisura che potrebbe costare qualche soldo in più, ma almeno garantirebbe un minimo di vigilanza su piazzali e strade: il Comune è pronto a sistemare nella zona telecamere a circuito chiuso, almeno nei punti più a rischio. ( a. b. )

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