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« CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATATRA PALCO E REALTÀ »

IL LODO BUCCHI

Post n°168 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da JayVincent

 

La Corte Costituzionale ci ha messo ore di camera diconsiglio prima di definire del tutto incostituzionale l’ormai celebre LodoAlfano, che avrebbe voluto sancire l’immunità davanti alla legge delle quattropiù alte cariche dello Stato.

Anche se i muri e le piastrelle sapevano perfettamente cheil Lodo era a uso e consumo di una sola carica, e non di quattro, almeno si èprovato a mascherarlo con una pluralizzazione.

In via Caltanissetta, anzi no, in Piazzale Lotto, l’immunitàdavanti alla Legge della pallacanestro è stata proposta per una sola carica, ilcoach biancorosso.

Dalla mente di Livio Proli nasce il Lodo Bucchi,provvedimento straordinario che garantisce l’impunità per l'imputato BucchiPiero, anche in presenza di reati manifesti.

 

Chi ha la bontà e la pazienza di leggermi, sa bene che nonsono mai stato un fan degli esoneri o dello sparo libero contro le panchine.Non mi piace e non è mai la soluzione di tutti i mali.

E le cose non sono cambiate: continuo a non amare questapratica nè la invoco, ma l’obiettività e l’onestà mi obbligano a dire che tutto questocredito, tutti questi poteri, non capisco come abbia fatto Pierinonostro a meritarseli.

Naturalmente del buono c’è stato, perché la finale raggiuntalo scorso anno non può essere spiegata esclusivamente come una casualità, ma èforte come un monolite l’evidenza che il lavoro dello scorso campionatopresentò molte lacune, spesso strutturali, ma altrettanto spesso mai néaffrontate né tamponate, se non con il sistematico ricorso al mercato di riparazione.

La prima partita della stagione non è mai vangelo, siè visto tutto e il contrario di tutto nel corso degli anni e non è una prestazione ancormeno che modesta a preoccuparmi. Bensì è il filo sorprendentemente robusto alegarci al passato quello che mi raffredda.

Dove non è più Hawkins, è Finley, che si prende tutti glionori della rimonta ma anche gli oneri di non averci capito nulla quando Vareseassestava le spallate che risulteranno decisive.

Non si voleva evitare come la peste l’accentramento dell’attacco,il famoso 1 contro 5 che è stato bollato come inaccettabile dai verticisocietari?

Io posso anche essere d’accordo, visto che stiamo parlando di Lapalisse: parlando di massimi sistemiè naturalmente meglio un attacco che attacca in cinque rispetto a uno che metteil pallone nelle mani della sua stella e aspetta lo svolgersi degli eventi. Ilproblema è che ho visto tutto tranne che questo, ho visto completamente disinnescatii potenziali ordigni e una lettura della partita, dei suoi mismatch e del suoandamento assolutamente (e gravemente) insufficiente. Ho visto una squadra che non si è cercata, non ha giocato insieme e non ha dato la sensazione di sapere a quale ritmo votarsi.

 

Quindi, che vogliamo fare? Partire un’altra volta morbidiche più morbidi non si può? Seduti su un divano comodo di giustificazioni?

La linea editoriale di quest’anno, impostami da me stesso inquanto editore e condivisa dal Cda che è composto da io, me e Jay Vincent, hadeciso di cambiare registro e limitare al minimo sindacale i bonus scusanti.

Iniziamo con il definire la costituzionalità del Lodo Bucchi:forse è il momento di fare più fatti e non crogiolarsi in un merito che noncostituisce immunità.


 
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