Meno di tre settimane e poi la stagione 2006-2007 partirà in pompa magna.
Meno di tre settimane per capire come la squadra si stia avvicinando all’esordio casalingo contro Livorno, match apparentemente morbido che apre un girone di andata inizialmente meno duro rispetto a quello dell’anno passato, che nelle prime 7-8 partite ci metteva di fronte a quasi tutte le big, in un tour de force che, in effetti, si rivelò deficitario.
L’unico appiglio per fare il punto della situazione è offerto dalle amichevoli fino a oggi disputate: a parte l’esibizione pavese, due mini Tornei ci hanno visti impegnati.
Quello di San Vito al Tagliamento, doppia sconfitta contro Udine e Rieti, e quello di Reggio Calabria, doppia vittoria contro Capo d’Orlando e Viola.
Naturalmente le amichevoli settembrine danno indicazioni assolutamente poco significative e tutt’altro che seriamente attendibili.
Però qualche spunto - e nulla più che spunto - può essere preso e, in qualche modo, interpretato.
Ad esempio, si può notare come il timore di una squadra con (relativamente) pochi punti nelle mani appare sostanzialmente confermato: nelle quattro partite in analisi abbiamo messo a referto 64, 78, 77 e 81 punti.
Solo contro una Reggio Calabria fresca di assemblamento la squadra ha superato la soglia degli 80.
Questo può essere davvero un dato significativo? In parte si. Perché dalle partite in oggetto si evince come Gallinari sia in pieno rodaggio e abbia dato un apporto molto limitato al tiro.
Si evince anche che il pacchetto lunghi è stato quello più produttivo, con Tusek e Blair quasi sempre tra i migliori marcatori e una batteria di esterni ondivaga, con Garris, Calabria e Green a fare l'altalena.
E proprio l’approccio di Blair è il secondo punto su cui si può abbozzare un discorso: sempre tra i più presenti, sia a rimbalzo che in fase di realizzazione.
Le cronache locali ne hanno sempre messo in rilievo la condizione fisica eccellente.
Lo score delle quattro partite dice 14 punti+11 rimbalzi, 16+10, 16+9, 20+9.
D’accordo, che è precampionato l’ho già ricordato, così come ricordo un Blair palesemente fuori condizione e svogliato nelle amichevoli viste (e lette) dodici mesi fa.
E allora, cosa si può dedurre, dopo avere messo in chiaro che il nostro JB non si è trovato di fronte Shaquille?
Che forse un po’ di orgoglio il ragazzo ha voglia di tirarlo fuori, magari anche che la presenza di Watson lo stimola.
O forse che ha in mente disperatamente di puntare a un ulteriore rinnovo, visto che a Milano si sta proprio bene, ti pagano profumatamente e che la carta d’identità inizia a essere qualcosa di cui preoccuparsi?
Anche questo può essere, perché attualmente il suo contratto scade nel giugno 2007 e una volta fatta valere l’opzione per la stagione in corso non si è affrontato l’argomento del prolungamento.
E meno male, aggiungerei.
Ultimo punto che mi stuzzica è rappresentato da Nate Green: sempre abbastanza tonico, voglioso, in evidenza durante le partite e (mi dicono) molto presente in allenamento.
È molto importante il suo perfetto inserimento, perché potrebbe essere la più credibile toppa a un eventuale inserimento lento del giovane Gallo.
Con tutto il rispetto per il mio amico Mario Gigena, che resta un grande ma cui non si può chiedere di ripetere la stagione dei miracoli di due anni fa.
Insomma, poche indicazioni, qualcosa di positivo, qualcosa di cui avere fiducia.
Perché, oggi come oggi, non voglio guardare né bicchieri mezzi pieni né tantomeno quello che combinano in via Caltanissetta.
Parola d’ordine: ottimismo.
E tutti sulla stessa barca a spingere questi ragazzi.
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