PANTA REI

fintanto che ci identifichiamo con la mente, abbiamo un senso del sé derivato dall'esterno. Ricaviamo il senso di ciò che siamo dal nostro ruolo sociale, i beni materiali, l'aspetto esteriore, ecc... ma niente è mai abbastanza, la sua paura permane. Ma poi arriva quel rapporto speciale, tutte le altre cose da cui prima ricavavamo il nostro senso del sè adesso diventano insignficanti. Siamo "innamorati". Le sensazioni di incompletezza, paura, mancanza ed appagamento sono scomparse.
Se nel rapporto amoroso abbiamo esperienza sia dell'"amore" che del suo contrario (attaccamento, ecc) scambiamo per amore l'attaccamento dell'io e la dipendenza. IL VERO AMORE NON HA IL CONTRARIO. Se il nostro amore ha un contrario, allora non è amore ma un forte bisogno da parte dell'io di un senso del sè che l'altra persona soddisfa temporaneamente.
Ma arriva un punto in cui l'altra persona si comporta in modi che non soddisfano più le nostre esigenze, o meglio quelle del nostro io. Le sensazioni di paure, dolore e mancanza riemergono. così come in ogni tossicodipendenza siamo su di giri quando la droga è disponibile, ma arriva un momento in cui la droga non funziona più. Quando ricompaiono queste sensazioni dolorose le percepiamo con un'intensità maggiore di prima, e per di più adesso percepiamo l'altra persona come causa di queste sensazioni.
Ogni dipendenza nasce da un rifiuto di affrontare e superare il proprio dolore. Lo mascheriamo con una dipendenza. Ecco perchè passata l'euforia iniziale viene TIRATA FUORI l'infelicità che è già presente in noi.
Nemmeno evitare i rapporti affettivi nel tentativo di evitare il dolore è la risposta giusta. Il dolore c'è comunque.

L'amore è UNO STATO DELL'ESSERE. Non è al di fuori, è in profondità dentro di noi Non possiamo mai perderlo, e non potrà mai abbandonarci. Non dipende da qualche altro corpo, qualche forma esterna.

da IL POTERE DI ADESSO (Echkart Tolle)