Tutto congelato, in attesa.
Tutta una serie di eventi a catena che aspetta solo che la prima tessera del domino finalmente venga abbattuta e dia inizio alla valanga.
Una serie di conseguenze che diventano cause di altre conseguenze, che a loro volta saranno cause.
E intanto, il vuoto.
Bianco, abulico, afono, amorfo.
Insopportabile vuoto.
E neanche la voglia di tirarsi fuori a forza.
Attesa.
Interminabile attesa.
Pensavo, una sera, mentre leggevo un bel libro.
Pensavo che non sono mai stato con una donna con un sogno molto più grande di lei.
O forse ci sono stato ma non mi è stato mai confidato.
Forse il pudore che ormai manca in altre parti dei rapporti lo si trova nel non confessare qualcosa nella quale crediamo, che temiamo possa essere usata per deriderci, che possa essere svergognata come impossibile da qualcuno più cinico di noi.
O forse siamo tutti troppo con i piedi per terra per ammettere che, si, l'idea del bambino che voleva fare l'astronauta è ancora da qualche parte, insieme a quella di essere una principessa, perchè in fondo non si sa mai...
E poi è molto meno faticoso stare a guardare i sogni degli altri, aggiungere un "lo sapevo che non ce l'avrebbe fatta" quando è il caso, oppure proferire un "se avessi voluto l'avrei potuto fare anch'io" che nessuno potrà smentire.
Inviato da: luna0920
il 11/08/2012 alle 17:18
Inviato da: tirespirolanima
il 24/05/2011 alle 18:48
Inviato da: sarah114
il 30/01/2008 alle 20:17
Inviato da: rosso.scarlatto
il 26/09/2007 alle 15:19
Inviato da: poisoned0
il 21/09/2007 alle 21:46