Creato da obbligatus il 28/10/2006

Omotossicologia.

L'autismo si puo curare, grazie al Protocollo Montinari

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Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 19 Aprile 2007 da obbligatus
Foto di obbligatus

"Adottate i nostri bambini, per aiutarli a combattere contro la loro malattia".

 E' l'appello che alcuni genitori di bambini autistici, tra i quali alcuni tarantini, lanciano a consiglieri ed assessori della Regione Toscana, l'unica in Italia ad aver approvato una delibera che garantisce, alle famiglie con casi di autismo, farmaci omeopatici e/o omo-tossicologici gratuiti per la cura con il "Protocollo Montinari".

Una richiesta di aiuto rivolta agli unici politici che hanno dimostrato interesse verso chi, per poter garantire miglioramenti e progressi cognitivi-comportamentali dei loro figli, è costretto a sobbarcarsi spese enormi per viaggi fuori provincia e per terapie mediche e riabilitative che il Sevizio Sanitario Nazionale non rimborsa.

Oggi un bambino su 150 soffre di autismo, 20 anni fa era uno su 2.000. Secondo gli esperti l'incremento è dovuto ad un maggiore inquinamento ambientale, alimentare e da vaccini e farmaci. L'autismo è una malattia che fa estraniare dal mondo esterno chi ne è affetto. L'autistico si costruisce un mondo parallelo nel quale molto difficilmente consente a qualcuno di poter entrare. Nei casi più difficili non è possibile nemmeno avvicinarli, instaurare una relazione, un dialogo. I bambini allontanano chiunque tenti di stargli accanto con gatteggiamenti aggressivi, non parlano, non dormono e ripetono all’infinito giochi e movimenti. Contrariamente a quanto si pensi oggi questa malattia è trattabile attraverso percorsi di riabilitazione, molto costosi, che portano a eccezionali miglioramenti.

Se poi viene affiancata alla terapia del dottor Massimo Montinari di Bari i risultati sono sorprendenti. Si tratta di una cura adottata da anni, ma ancora sperimentale e non ancora validata scientificamente, nonostante i risultati per il trattamento dell'autismo siano noti a molti. «Mio figlio - racconta al "Corriere" la signora Caterina Buonomo di Taranto, referente regionale di un gruppo di genitori - non mi guardava negli occhi, non dormiva la notte, aveva crisi se si spostava un oggetto, non interagiva. Da un anno e mezzo segue il "Protocollo Montinari" di cui sono venuta a conoscenza per caso ed è migliorato tantissimo. Oggi posso abbracciarlo, mi guarda negli occhi, non ha più crisi, dorme tranquillo, parla e si fa capire. Ha ancora qualche problema ma posso assicurarvi che chiunque non è a conoscenza di queste sue difficoltà non si accorge di nulla».

Conquiste importanti per qualunque bambino ma che assumono un valore maggiore quando a raggiungere le tappe dell'età evolutiva sono gli autistici.

Di grande aiuto è sicuramente stata la terapia suggerita dal dottor Montinari. La terapia prevede la somministrazione di medicinali omeopatici e/o omotossìcologici ed una dieta priva di glutine (presente nelle farine dei cereali, frumento, orzo, avena ed alcuni legumi) e caseina (proteina del latte, presente anche nei formaggi ed in altri alimenti) insieme con una terapia riabilitativa. I costi sono però elevati. Non sono pochi i genitori che, per problemi economici, trovano difficoltà a poter curare con questo protocollo i loro figli. Non poche famiglie, dopo lunghi sacrifici, rischiano di dover abbandonare le cure e tornare a vedere i loro piccoli "imbottiti" di psicofarmaci, inattivi, condannandoli a non conquistare nuove capacità. «I miglioramenti per quanto soggettivi, sono vari e diversi a seconda dei casi, e ci sono per tutti - aggiunge la mamma tarantina parlando della terapia del medico barese - A seconda della gravità, della tempestiva precocità d'intervento, della ricettività del bambino, ognuno di loro raggiunge un positivo risultato. So di un bambino di sette anni che non parlava. Dopo due mesi di questa cura ha cominciato a dire le sue prime parole. E' considerato un caso davvero eccezionale». In più situazioni è stato dimostrato che i tempi di miglioramento sono ridotti e superiori rispetto alle terapie classiche. I bambini che raggiungono capacità con cure più tradizionali in sei mesi, con la dieta ed i medicinali omeopatici e omotossicologici li conquistano in due mesi. Le cure, prescrivibili anche a bambini in tenera età, hanno tempi lunghi. Da qui la necessità di oltre una decina di coppie di genitori tarantini (insieme con centinaia di altri di tutta Italia) di chiedere all'Asl e alla Regione di venire • incontro alle spese. Chiedono l'interessamento dei politici affinchè si interessino di tali casi e portino in Consiglio la proposta di una delibera simile a quella approvata dalla Regione Toscana (delibera n. 493 del 17/05/2001).

Lo hanno fatto inviando una lettera agli assessori della Giunta toscana, ai presidenti delle Regioni di tutta Italia, alla Presidenza della Repubblica ed ai direttori delle strutture sanitarie. Il documento è sottoscritto da centinaia di genitori di bambini autistici, tra le quali quattro coppie tarantine (due di Taranto, una di Talsano e la quarta di Crispiano).

Di recente è arrivata la risposta dalla Presidenza della Repubblica in merito al caso di una bambina di Poggio Rusco (Mantova) ai cui genitori suggerisce di «insistere con il Ministro della Salute, Livia Turco, ed il presidente della Regione visto che le prestazioni farmacologiche o terapeutiche non comprese fra quelle erogate dal Servizio Sanitario Nazionale investe questi due rappresentanti istituzionali» quindi incoraggia a proseguire la "battaglia di uguaglianza sanitaria". Centinaia di genitori pugliesi, fra i quali molti tarantini, sperano ora di «trovare persone sensibili che comprendano che ciò non significa andare contro la scienza ma accettarne i limiti permettendo in situazioni che debbono essere, giustamente, eccezionali e monitorate di non negare una speranza».

In attesa che la delibera sia presentata e poi approvata, un iter che non sarà breve, ricordano che «i nostri bambini non possono aspettare perché tra tutti i nemici alleati dell'autismo quello peggiore è il tempo».

Ci sarà qualcuno, nella nostra città, disposto se non ad adottare i bambini, quanto meno la causa?

Anna Caiati

 
 
 
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