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Il cerchio della vita

Post n°66 pubblicato il 10 Aprile 2006 da maredolce72
Foto di maredolce72

In questi mesi abbiamo sofferto, abbiamo gioito. Camminavamo nei nostri sentieri, inciampavamo e ci rialzavamo. Ci parlavamo e sorridevamo ai dolci commenti che gli altri lasciavano nel nostro blog. Conoscevamo gente nuova, idee nuove, diverse dalle nostre. E ci amalgavamo. Ho capito che io sono complementare a voi e che voi lo siete a me. E' bellissimo. Vi ringrazio. In questi mesi ha avuto problemi di salute ( piede, mandibola ), ho lavorato e lavoro come un mulo, ho acquistato amici.
In questi ultimi mesi, ho discusso tanto, ho trovato e riportato notizie che le TV non davano, di cui non si parlava. Come dei bambini che vengono lasciati morire di fame nel Congo. O le bambine a cui viene asportato il clitoride senza anestesia. O le pelliccie delle nostre donzelle che portano ancora l'odore dei cuccioli violentati. Questi mesi sono stati davvero duri per me.
Ora sono qui, alle 1.42 della notte, dopo la mia ennesima giornata da produttore di profitto per il mio capo. Anche se io non la vedo così. Io quando lavoro sogno, gioisco, amo. Io mi esprimo. Mi sento vivo. Il mio lavoro è me. Io sono il mio lavoro.
Emotivamente sono distrutto. Ho speso troppo in questa campagna elettorale. A parlare, a far vedere. A spiegare che tutti siamo uguali e che tutti dobbiamo stare bene. E non mi sento più bene, se una parte del mio paese crede che il figlio di un operaio non vale il figlio di un avvocato. Ho pianto come un bambino a quelle parole. Piango anche ora mentre scrivo. Penso a mio padre che si è privato di tutto . Che lavorava in fabbrica in svizzera per dare ai suoi figli la possibilità di vivere bene.  Penso al primo astuccio porta colori che mi regalò. Avevo 7 anni. Saltai di gioia per tutto il giorno. Era verde con le righe gialle. Mio padre saltò il pranzo per una settimana per comprarmelo. Sono stanco, piango di fronte a questa italia, a questo mondo.
Mi dispiace Caro Berlusconi, ma io vorrei averla di fronte per mostrarle cosa è l'italia di cui lei parla ma che non conosce. Le mostrerei le mie lacrime davanti alla sua frase in cui esprime la imparagonabilità tra il figlio di un avvocato ed il figlio di un operaio. Le mostrerei la mia rabbia, il mio sguardo. Ora sono Front Office Manager in un grande complesso alberghiero di ischia, grazie alla mia tenacia ed alle mie capacità. Non perchè ero figlio di un avvocato. Ma perchè ero figlio di un operaio. Di un grande uomo. Capito signor Presidente ?
Si vergogni per l'umiliazione.
Caro Berlusconi, noi giovani siamo tutti uguali. Come i nostri genitori.
Sono estenuato ed ora mi fermo. Io ho fatto di tutto per far conoscere la vera verità. Ho urlato al mondo che il mondo è di tutti e che tutti dobbiamo stare bene. Ho toccato con la mano destra la fila umana che si ricongiungeva a me toccandomi quella sinistra, chiudendo il cerchio. Il cerchio della vita. Adesso mi riposerò per un pò. Spero che qualcuno mi abbia sentito. Vi lascio questo mio post, nel mentre mi riposerò . Spero di svegliarmi davanti ad un alba nuova.

 
 
 
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