l'ondacalda

Nella classifica delle dieci crisi umanitarie piu' ignorate dai mass media mondiali, figura drammaticamente al primo posto. Nella Repubblica Democratica del Congo infatti guerra civile e malattie stanno falcidiando la popolazione civile. Solo nella regione del Katanga centrale sono almeno 122 mila gli sfollati fuggiti dai loro villaggi per sottrarsi alla violenza delle bande di Mai Mai, milizie nate come forza di autodifesa della popolazione che si battevano contro il governo di Mobutu durante la guerra civile del 1998-2003. I Mai Mai (di cui non si conosce la reale consistenza) sono dal 2004 in guerra con l'esercito regolare...
Non e' chiaro se i guerriglieri siano sostenuti da stati confinanti o da alcune delle grandi multinazionali che hanno enormi interessi nella zona (estrazione di diamanti, minerali pregiati, silicio, cobalto e petrolio). I villaggi vengono attaccati, le case depredate e bruciate, i giovani  costretti  ad arruolarsi tra le fila dei ribelli pena la morte, ed e' notizia acclarata il cannibalismo rituale denunciato dagli scampati per terrorizzarli. A donne e uomini in vita vengono tagliate parti del corpo alla presenza degli abitanti atterriti del villaggio.
Organi sessuali, il sedere, ma anche piedi e braccia, ed ovviamente cuore e cervello sono le parti preferite dai carnefici che le mangiano per appropriarsi della forza e dell'intelligenza delle vittime. Si tratta di rituali antichissimi che si fondono con la magia e le religioni animiste: ben due gli stregoni addetti anche alla preparazione delle pozioni che renderebbero invincibili i guerrieri in battaglia. Secondo le testimonianze, i guerrieri agirebbero sotto l'effetto di alcool,  droghe, canti e danze tribali che al solo ascolto un figlio e' portato ad uccidere un padre.
Un popolo di agricoltori che sfugge ad una inaudita violenza dunque. Ma anche quando la popolazione civile trova posto in un campo (fuori dal teatro delle operazioni ) la sua condizione cambia di poco. I militari governativi  sottopongono questi disperati ad angherie di ogni tipo: fanno incursioni nei campi per rubare le povere cose donate dalla Caritas o da Medici Senza Frontiere (coperte, taniche di plastica, casseruole e stoviglie)  mentre crescono le denunce di violenza sessuale nei confronti delle donne. I militari inoltre stanno tentando in tutti i modi di rimandare indietro i profughi, esponendoli ad ulteriori ritorsioni.
Lo studio inglese sottolinea che "i ricchi paesi donatori stanno miseramente fallendo nel portare aiuto sebbene ogni pochi mesi si registri un tasso di mortalita' pari a due tsunami nell' Asia sud-orientale". Va infatti sottolineato che l'attuale governo di Kinshasa, retto da Robert Kabila (figlio di Laurent), e' sostenuto dalla forza di pace dell'Onu che conta  15 mila uomini . Il governo sta infatti cercando di ristabilire la propria autorita' in vista delle elezioni del prossimo giugno. Per l'organizzazione umanitaria statunitense International Rescue Committee, il conflitto in Congo e' la peggiore crisi umanitaria nel mondo per numero di morti degli ultimi 60 anni "ma e' totale l'ignoranza ed il disinteresse che circonda questa crisi e cio' fa si' che gli impegni presi dalla comunita' internazionale siano molto al di sotto di quanto servirebbe".
E purtroppo fino ad ora non e' bastato nemmeno l'appello dell'arcivescovo di Kisingani (e presidente della Conferenza Episcopale congolese) lanciato al papa lo scorso 19 gennaio sulla gravita' della situazione. C'e' il rischio che la strage degli innocenti continui. Ed ancora per tanto tempo.