Creato da Blordo il 10/09/2005

Ordinaria Follia

Chiaro come un lago senza fango; così limpido come un cielo d'estate sempre blu.

 

 

« L'amara verità.Numero tredici. »

Porgi l'altra guancia.

Post n°87 pubblicato il 15 Settembre 2006 da Blordo

Correre veloci e arrivare primi non serve.
Serve il motivo per cui si corre.
Serve la meta da raggiungere.
Serve la convinzione, la motivazione.

Serve sempre, e in ogni caso, la passione.

Sgambettare gli avversari è inutile.
Sbeffeggiarli con birra e scoregge al bar è soltanto una perdita di tempo.
Deriderli col famoso gesto dell’ombrello è patetico.
Certo se capita il contrario è opportuno rispondere.
E’ necessario, è fondamentale,  rispondere.

Asilo e elementari li ho fatti dalle suore.
Pare incredibile persino a me, quando ripenso a tutto quello che ho combinato.
Nei limiti, più o meno marcati, del buon senso e della civiltà.

Ho passato qualche anno della mia vita da bimbello a fare la preghierina del mattino.
Sorridendo, con i miei amichetti senza peli, o giochicchiando a calcio nel cortile della scuola.
Ed è filato tutto liscio, mi sono pure divertito per quel che mi ricordo.

Ma c’è una cosa che non mi è mai andata giù, e credo non lo farà mai.
C’è una cosa che si è incastrata nella gola e raschia le pareti tenendosi ben stretta per non scivolare in fondo.
Quella cosa che qualche volta dalla gola decide di emigrare nei coglioni, e gonfiarli, irritandomi non poco.
Tre parole che ogni tanto starnutiscono all’esterno con l’eco che risuona più volte all’interno di un cervelletto che qualche volta si accende pure, per pensare.

Il porgi l’altra guancia.
La filosofia immortale della mia vecchia scuola elementare.

Se qualcuno ti da uno schiaffo, non ti arrabbiare ma porgi l’altra guancia.
Se qualcuno è arrogante e ti insulta davanti a tutti, non reagire, ma accetta gli improperi e sorridi. E porgi l’altra guancia.
Se qualcuno calpesta la tua dignità, ci sputa sopra, e ci caga pure, non demoralizzarti ma porgi l’altra guancia.
Se la telecom ti lascia senza adsl proprio quando ne avevi più bisogno, sii gioioso e mandagli un mazzo di fiori, il più costoso che ci sia.


Terrorismo psicologico, e a volte ringrazio Dio per aver saputo mandare affanculo l’energumeno che provava a farmi credere che porgere l’altra guancia fosse la soluzione migliore, la soluzione unica e indiscutibile, la soluzione definitiva.

Se l’avessi fatto, a quest’ora non so chi sarei. O meglio, che cosa sarei.
Probabilmente mi ucciderei di seghe tutto il giorno davanti al pc, schiacciato dalla frustrazione per non aver risposto al cazzone della coda della posta che mi dispensava calci in culo.
Probabilmente sarei uscito senza dignità dalla prima classe delle scuole superiori, accettando il nonnismo fisico e psicologico dei marpioni di quinta che mi avrebbero obbligato a contare le mattonelle del bagno, in italiano prima, in inglese poi, in arabo. O in cinese mandarino, chissà.
Probabilmente mi sarei fatto di perette perchè il tenebroso componente della compagnia mi obbligava a farle.
Probabilmente sarei una merda insoddisfatta del suo stesso odore, alla ricerca della cartaigenica meno porosa per evitare fastidiose emorroidi.
Sempre porgendo l’altra guancia, questo sarebbe fondamentale.
Frustrato ma felice, passivo ma sorridente, perchè coerente con il mio credo. Con il mio valore.

Con il porgere l’altra guancia.

Bel guadagno del cazzo.

Gentili signore, io credo che certe cose sarebbe meglio lasciarle così come sono.
Fate la vostra vita, con rispetto, ma non rovinate quella degli altri.
Perchè i risultati, poi, in questo mondo un po’ del cazzo, si vedono eccome.
Porgere l’altra guancia è esattamente quello che non bisogna fare, se si vuole evitare di capitolare come sacchi di merda.

Questo dovreste insegnare, oltre all’ave maria e al padre nostro.
Esattamente questo.
Amen.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname:
Se copi, violi le regole della Community Sesso:
Età:
Prov:
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

giovannat000e.d.adolcefata17brucaliffataBlordoassunta.81manliosavoniSerendipity.92cassetta2KnockinOnJoecampetto2000slippery.zoneskrikkioliseasun80
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 
 
 

Ve lo dico io di cosa parla Like a Virgin. Parla di una ragazza che rimorchia uno con una fava grossa così. Tutta la canzone è una metafora sulla fava grossa. Parla di una figa che scopa come una matta a destra e a sinistra, giorno e notte, mattina e sera. Cazzo.cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo! Finchè un bel giorno incontra un tipo cazzuto alla John Holmes. E allora..vai alla grande! Cioè uno che con l'attrezzo ci scava i tunnel, come Charles Bronson ne "La grande fuga". Lei ci da dentro come una maiala fino a che sente una cosa che non sentiva da un secolo: dolore. Dolore! Le fa male. Non dovrebbe perchè la strada è bella che asfaltata, ormai, ma quando il tipo la pompa le fa male. Lo stesso dolore che sentì la prima volta, capite? Il dolore fa ricordare alla scopatrice di quando era ancora vergine. E quindi, Like a Virgin.

 
 
 
 

Questa particolare storia si svolge in un cesso pubblico. Perciò devi conoscere tutto di quel cesso pubblico. Devi sapere se c'erano gli asciugamani di carta o il getto d'aria calda. Devi sapere se i pisciatoi avevano le porte oppure no. Devi sapere se c'era il sapone liquido o quella schifossissima polvere rosa che si usava al liceo. Devi sapere se c'era o no l'acqua calda, se c'era puzza. Se qualche pezzo di stronzo schifoso bastardo figlio di puttana aveva schizzato di diarrea una delle tazze. Devi sapere tutto quello che riguarda quel cesso. Perciò quello che devi fare è raccogliere tutti i dettagli e farli tuoi. Le cose importanti da ricordare sono i dettagli. I dettagli rendono la storia credibile.

 
 
 
 

Sono sepolto in questo buco, prendo meno di un negro alla catena, lavoro anche nel giorno di riposo, quelle cazzo di saracinesche si sono bloccate, ho a che fare con i peggio balordi di questo pianeta, puzzo di lucido da scarpe, la mia ex ragazza è in catalessi dopo aver scopato con un cadavere e la mia attuale ragazza si è ciucciata trentasei cazzi.
Deciditi o cachi o tiri su le braghe. O cachi, o braghe.
Parlo di quello che ti senti, questa incapacità che hai di migliorare il tuo stato. Te ne stai li a lamentarti che la vita ti ha fregato, ti avessi mai visto prendere la responsabilità di dare una svolta alla tua situazione. Se ti fa schifo questo posto, e chi ci viene, e se ti caca il cazzo di essere qui il tuo giorno libero, ma perchè allora non ti licenzi?  Tu che fai il melodramma sei naturale come uno che caca dalla bocca.

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963