Creato da Blordo il 10/09/2005

Ordinaria Follia

Chiaro come un lago senza fango; così limpido come un cielo d'estate sempre blu.

 

 

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I passatelli secchi al tartufo mi hanno rotto il cazzo.

Post n°117 pubblicato il 04 Maggio 2007 da Blordo

Volare è utile, atterrare è necessario.
Certo, direi.
Decollare è soltanto una sottigliezza, una sottigliezza piacevole ma soltanto un piccolo, insignificante dettaglio.

Ma è durante il decollo che avverti quella vaga sensazione di panico che aleggia proprio di fianco al vano portabagagliamano, che le hostess con tanta cura richiudono in una continuo click a effetto domino.

Clickclickclickclickclickclickclickclick.

Quella sensazione di panico che tutti provano nel momento in cui la terra sotto i piedi si allontana sempre di più e il muso dell’aereo si impenna sempre più su, e sempre più su, e taglia le nuvole con le sue ali tremolanti, e sobbalza in alto e in basso e a destra e a sinistra, e accende le spie col disegnino della cintura che è assolutamente vietato togliere.

I motori a massima potenza fanno uno strano rumore? Dio mio.
Pensi allo stormo di uccellacci del cazzo che si disintegrano all’interno della turbina mandando a puttane un motore.
Pensi alla cara e vecchia statistica che sottolinea come sia il decollo il momento più pericoloso di un volo.
Pensi a quella vite spanata che il sig. Martelli non ha stretto abbastanza in fase di revisione e che tutta tremolante sta per spiccare il volo a strapiombo dritto in testa al vecchio che passeggia col nipotino.

Sottigliezze, queste.
Piccoli, insignificanti dettagli.

La classe in gita delle medie abbandona le limonate e l'erotismo sottopatta e urlicchia proprio come al cinema si urlava per il vampiro che succhiava il collo alla figona idiota: urla insopportabili, perchè inutili.
Discutibili.
Opinabili.

Vorresti piuttosto sentire le urla di chi precipita a trecento all’ora roteando su stesso decine e decine e decine di volte.

Invece no, no, tutto  si stabilizza col suono secco di una spia che si accende e con il comandante che farfuglia di temperature a bordo e orari vari.
La fusoliera si posiziona in orizzontale e tu puoi slacciare la tua fottuta cintura, puoi allungare le braccia comprimendo le mani fra loro e sentire che tutto intorno a te si ammorbidisce e si distende, puoi dire al ciccione di fianco a te di farti passare perchè devi prendere il giornaletto che hai nel vano portabagagli.

L’odore sgradevole della cingomma alla menta masticata avidamente dal ciccione si confonde ai suoi certo e ai suoi si mentre scavalchi quelle gambe budinose e ti ritrovi proprio al centro di quel grande ammasso di ingegneria che vola a cinquemilametri.

Ed è proprio in quel momento, proprio in quell’esatto momento che ti rendi conto di volare.

Volare verso una destinazione precisa, che hai scelto qualche tempo prima e per la quale hai deciso di aspettare al check in che l’odioso omino rompesse il cazzo sul peso della tua valigia.

Per l’atterraggio quanto manca? ore?, minuti?, secondi?
Non ha importanza.

L’importante è scendere da quell’aereo e trovare agilmente l’uscita senza perdersi  in un tripudio di scritte e di razze ma procedendo, a testa alta, verso il traguardo.

E se mentri cammini riesci a pestare una merda anche dentro l’aereoporto beh, amico mio, non avvilirti: pensa che c'è sempre stato qualche stronzo, prima di te, che non è riuscito nemmeno ad arrivare al cesso.

 
 
 
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Ve lo dico io di cosa parla Like a Virgin. Parla di una ragazza che rimorchia uno con una fava grossa così. Tutta la canzone è una metafora sulla fava grossa. Parla di una figa che scopa come una matta a destra e a sinistra, giorno e notte, mattina e sera. Cazzo.cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo! Finchè un bel giorno incontra un tipo cazzuto alla John Holmes. E allora..vai alla grande! Cioè uno che con l'attrezzo ci scava i tunnel, come Charles Bronson ne "La grande fuga". Lei ci da dentro come una maiala fino a che sente una cosa che non sentiva da un secolo: dolore. Dolore! Le fa male. Non dovrebbe perchè la strada è bella che asfaltata, ormai, ma quando il tipo la pompa le fa male. Lo stesso dolore che sentì la prima volta, capite? Il dolore fa ricordare alla scopatrice di quando era ancora vergine. E quindi, Like a Virgin.

 
 
 
 

Questa particolare storia si svolge in un cesso pubblico. Perciò devi conoscere tutto di quel cesso pubblico. Devi sapere se c'erano gli asciugamani di carta o il getto d'aria calda. Devi sapere se i pisciatoi avevano le porte oppure no. Devi sapere se c'era il sapone liquido o quella schifossissima polvere rosa che si usava al liceo. Devi sapere se c'era o no l'acqua calda, se c'era puzza. Se qualche pezzo di stronzo schifoso bastardo figlio di puttana aveva schizzato di diarrea una delle tazze. Devi sapere tutto quello che riguarda quel cesso. Perciò quello che devi fare è raccogliere tutti i dettagli e farli tuoi. Le cose importanti da ricordare sono i dettagli. I dettagli rendono la storia credibile.

 
 
 
 

Sono sepolto in questo buco, prendo meno di un negro alla catena, lavoro anche nel giorno di riposo, quelle cazzo di saracinesche si sono bloccate, ho a che fare con i peggio balordi di questo pianeta, puzzo di lucido da scarpe, la mia ex ragazza è in catalessi dopo aver scopato con un cadavere e la mia attuale ragazza si è ciucciata trentasei cazzi.
Deciditi o cachi o tiri su le braghe. O cachi, o braghe.
Parlo di quello che ti senti, questa incapacità che hai di migliorare il tuo stato. Te ne stai li a lamentarti che la vita ti ha fregato, ti avessi mai visto prendere la responsabilità di dare una svolta alla tua situazione. Se ti fa schifo questo posto, e chi ci viene, e se ti caca il cazzo di essere qui il tuo giorno libero, ma perchè allora non ti licenzi?  Tu che fai il melodramma sei naturale come uno che caca dalla bocca.

 
 
 
 
 

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