Creato da Blordo il 10/09/2005

Ordinaria Follia

Chiaro come un lago senza fango; così limpido come un cielo d'estate sempre blu.

 

 

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La sagoma.

Post n°116 pubblicato il 20 Aprile 2007 da Blordo

Il passato, a volte, ritorna.

Ma non con un vecchio pezzo trasmesso per radio che hai risentito dopo quanto tempo.
Non con l’odore di primavera avanzata che ti fa tornare un piccolo escrementino umano alle prese con la vita.
Non con quel vecchio pseudo-amore con cui pomiciavi sulla panca e che hai rivisto, di nuovo incinta, sempre più brutta e sempre più incazzata.

No.

Il passato ritorna con una sagoma.

Una sagoma in maglietta e pantaloncini.
Una sagoma mezza indiana, mezza peruviana, in effetti non lo sai con precisione.
Una sagoma che lentamente hai visto crescere, negli anni, mentre tu svoltavi sulla strada obbligata e lui doveva fermare quel pallone che calciava con noncuranza contro il muretto a mattoncini di quella che presumi fosse la sua casa.

Entravi in macchina, accendevi la tua autoradio, facevi qualche metro e lui era lì, era lì a giocare col suo cazzo di pallone, era lì a bestemmiare chissà quale dio in chissà quale lingua perchè tu, brutto stronzo rompicazzo, passavi e impallidivi la sua frivola e solare giornata di sport in solitario.
E ti guardava pure sull’incazzato, con l’aria di chi ti vorrebbe mandare a cacare perchè, cazzo, hai interrotto il suo bel giochino del momento.

All’improvviso, però, la sagoma è scomparsa dalla tua vita.
Quanto.
Uno, due, tre anni.
Cinque, sei, sette mesi.
Qualche giorno.
Qualche ora, persino.
Non lo sai.
E non lo sai perchè ormai faceva parte della tua vita.
Faceva parte di ciò che quotidianamente vedevi come l’albero sulla curva, come il casottino squallido dell’enel, come la grande casa gialla che dominava la strada.

Potrebbe essere scomparsa per un lungo periodo.
Lunga degenza ospedaliera, ritorno alle origini, arresti domiciliari. morte e resurrezione, varie ed eventuali.

Oppure.
Oppure non potrebbe essere scomparsa affatto, se non dalla tua mente assorta in chissà quali - e quanti - pensieri stonati, che ha deciso di accantonarla in un angolo del tuo cervello.
Semplicemente, il tuo processore eliminava di default quella figura dalla strada e faceva in modo che la tua attenzione venisse catturata, che so?, dal culo della mammina bionda col bambino, dallo stronzetto a forma di cuore di Rufus sul marciapiede, da quella scritta cubitale che precisava "viva la figa e la juventus".

Poi, di colpo, oggi, quella sagoma è riproiettata ancora lì.
Ancora con i suoi calzoncini.
Ancora con il suo pallone.
Ancora con la sua carnagione scura.
Ancora col suo viso tirato, più vecchio e più vissuto.

Regole sociali condivise dai più ti vietano ti imbarcarlo.
Sei d’accordo, tutto sommato.
Ma nulla può impedirti ti chiedere a te stesso, con non poca curiosità, perchè cazzo quella sagoma non trova niente di meglio da fare che dare calci ad un pallone contro un muro.

La solitudine è una risposta, ma non una giustificazione.

E la voglia di scopare un poco, a quattordici/quindici anni, dovrebbe prevalere anche nel più inutile degli stronzi.

Ma lui continua a dare calci ad un pallone.
E allora forse è meglio riaccantonarlo.
E ritornare a concentrarsi sul culo della mammina bionda.

 
 
 
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Ve lo dico io di cosa parla Like a Virgin. Parla di una ragazza che rimorchia uno con una fava grossa così. Tutta la canzone è una metafora sulla fava grossa. Parla di una figa che scopa come una matta a destra e a sinistra, giorno e notte, mattina e sera. Cazzo.cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo! Finchè un bel giorno incontra un tipo cazzuto alla John Holmes. E allora..vai alla grande! Cioè uno che con l'attrezzo ci scava i tunnel, come Charles Bronson ne "La grande fuga". Lei ci da dentro come una maiala fino a che sente una cosa che non sentiva da un secolo: dolore. Dolore! Le fa male. Non dovrebbe perchè la strada è bella che asfaltata, ormai, ma quando il tipo la pompa le fa male. Lo stesso dolore che sentì la prima volta, capite? Il dolore fa ricordare alla scopatrice di quando era ancora vergine. E quindi, Like a Virgin.

 
 
 
 

Questa particolare storia si svolge in un cesso pubblico. Perciò devi conoscere tutto di quel cesso pubblico. Devi sapere se c'erano gli asciugamani di carta o il getto d'aria calda. Devi sapere se i pisciatoi avevano le porte oppure no. Devi sapere se c'era il sapone liquido o quella schifossissima polvere rosa che si usava al liceo. Devi sapere se c'era o no l'acqua calda, se c'era puzza. Se qualche pezzo di stronzo schifoso bastardo figlio di puttana aveva schizzato di diarrea una delle tazze. Devi sapere tutto quello che riguarda quel cesso. Perciò quello che devi fare è raccogliere tutti i dettagli e farli tuoi. Le cose importanti da ricordare sono i dettagli. I dettagli rendono la storia credibile.

 
 
 
 

Sono sepolto in questo buco, prendo meno di un negro alla catena, lavoro anche nel giorno di riposo, quelle cazzo di saracinesche si sono bloccate, ho a che fare con i peggio balordi di questo pianeta, puzzo di lucido da scarpe, la mia ex ragazza è in catalessi dopo aver scopato con un cadavere e la mia attuale ragazza si è ciucciata trentasei cazzi.
Deciditi o cachi o tiri su le braghe. O cachi, o braghe.
Parlo di quello che ti senti, questa incapacità che hai di migliorare il tuo stato. Te ne stai li a lamentarti che la vita ti ha fregato, ti avessi mai visto prendere la responsabilità di dare una svolta alla tua situazione. Se ti fa schifo questo posto, e chi ci viene, e se ti caca il cazzo di essere qui il tuo giorno libero, ma perchè allora non ti licenzi?  Tu che fai il melodramma sei naturale come uno che caca dalla bocca.

 
 
 
 
 

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