Forse...

Il principe è sempre lui.....

Ancora non sì è del tutto spento il clamore della bufala sulla sospensione dei pasti per gli ospiti della tendopoli di Novi; abbiamo avuto tutto il tempo di ammirare l'ottusa pervicacia con cui la nostra beneamata mutanda rossa si è ostinatamente rifiutata di provare ad usare quel briciolo di buon senso che alla fin fine dovrebbe pure avere pure lei. Qui è pure accorso un manipolo di fidi scudieri che hanno cercato con scarsi risultati di difendere il "verbo" della loro sacerdotessa.

Ma tutto questo clamore deve avere seccato il principe della bufala, il Gran Mogul della mistificazione e della balla: il sommo, inarrivabile "genio della lampada". Che infatti si è sentito in dovere di ristabilire le distanza con un post che spazia enciclopedicamente su più temi.

Il nostro era evidentemente già pronto a svelarci i complotti sotterranei dei maestri del NWO e il loro piano per ottenere il dominio del mondo grazie alla vittoria dell'Italia agli europei, ma per sua sfortuna gli spagnoli ci hanno invece rifilato quattro schiaffi. E lui è stato costretto a ripiegare su una più misera analisi dello stato psicologico di Buffon dopo le partite con Germania e Spagna per svelare le scommesse clandestine effettuate dal portiere della nazionale.

Poi si lamenta perché "non si parla più" dell'attentato di Brindisi. E allora? Dovrebbe essere quello il tema principale di  ogni telegiornale? Un colpevole c'è, ha confessato, ci sono indagini che vanno avanti per evidenziare eventuali complicità, se ci saranno novità ce le diranno.

Ancora un po' poco, ma il finale del post riporta una rivelazione sconvolgente "sembra che ci siano prove inconfutabili sul fatto che Hitler non sia morto suicida nel 1945, come racconta la storia ufficiale, ma che sia in realtà riuscito a scappare (protetto dall'intelligence americana!!!!!!) in Argentina, dove vi è morto nel 1962, di morte naturale". E quali sarebbero queste "prove inconfutabili"? Il genio non lo dice, però piazza subito dopo un filmato che proverebbe l'esistenza di un edificio a forma di svastica all'interno di una base militare USA. E con questo direi che dovrebbe essere evidente per tutti che Hitler era fuggito in America. E magari si era portato dietro anche Speer, il suo architetto di fiducia, per costruire quell'edificio. Cosa dite? Speer è stato processato a Norimberga ed è stato liberato solo nel 1966, quattro anni dopo la morte di Hitler? Ma come siete ingenui, quello era una controfigura, il vero Speer era scappato con Hitler!

Tutto questo già basterebbe a ristabilire le gerarchie, a riportare il genio sul suo trono di principe della fanfaluche, ma si sa, il nostro non si accontenta di vincere, vuole stravincere! E infatti ripubblica il video più sputtanato della rete, quello con la foto di Ratzinger che fa il saluto nazista:

Che questa foto non sia credibile dovrebbe essere evidente anche per un idiota, visto che Ratzinger è stato ordinato sacerdote nel 1951, ovvero sei anni dopo la fine del nazismo. Però consente una riflessione interessante (Avviso per il genio, mutanda rossa e scudieri vari: questo pezzo lo potete saltare, tanto non lo capireste). La fotografia è un linguaggio con una potenza comunicativa enorme. Un'immagine "parla", esprime un concetto e si scolpisce nella memoria più di mille parole. A partire dalla seconda metà del XIX secolo la storia è stata raccontata da immagini che non possiamo dimenticare. Un esempio tra i mille che si potrebbero fare: quanti sanno cos'è Iwo Jima? Dov'è? Chi ci ha combattuto? Ma chi di fronte a questa fotografia direbbe "Non l'ho mai vista prima "?

Ma la fotografia è appunto un linguaggio, un codice di comunicazione. E come tale è soggetta a fraintendimenti dell'utente o a mistificazioni da parte del fotografo. Facciamo un esempio: una bella manifestazione, con un corteo di centomila persone che attraversa una città. Pacifica. Un unico incidente: un paio di ragazzotti che sfasciano una vetrina e vengono arrestati. Scegliendo posizione di ripresa e tipo di obiettivo si può dare l'impressione di una marea umana o di quattro gatti in una piazza vuota, è una scelta del fotografo. Si può scattare una foto di manifestanti sorridenti per dare un'immagine di serenità, o inquadrare poliziotti in assetto antisommossa per evidenziare un truce controllo. Una foto alla vetrina che va in frantumi, e si può dare l'idea di una città messa a ferro e fuoco; la foto dei due teppistelli portati via dagli agenti, ed ecco che è stata rappresentata la bieca e spietata repressione poliziesca. E, attenzione, ognuna di queste fotografie sarebbe "vera" in sé , ma altro non esprimerebbe che ciò che il fotografo voleva comunicare, in buona o cattiva fede.

Ma nel caso della fotografia di Ratzinger possiamo stare tranquilli, non c'è nulla di così sofisticato, c'è una manipolazione molto più rozza ed ingenua, di quelle più adatte ai nostri amici, che non arrivano a queste sottigliezze. E' semplicemente un taglio di una fotografia scattata durante la cerimonia di ordinazione sacerdotale di Ratzinger. nessun saluto nazista, solo un gesto liturgico.

In conclusione: Genio, Mutanda e scudieri assortiti: grazie di esistere! Tra preoccupazioni per il futuro, crisi economica, Caronte che impazza, la vita sarebbe ben più dura senza i sorrisi che quotidianamente ci portate.....