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Post N° 49

Grazie Geko, per i tuoi preziosi consigli ti ringrazio moltissimo. Il mio compagno e' diventato definitivo da dicembre ha gia' scontato 1 anno ora gli rimangono 2 anni e 4 mesi. Ho inviato una lettera al Magistrato di sorveglianza e spero dico spero di meritarmi almeno una risposta non lo vedo da quasi 10 mesi e mi manca moltissimo anche se tutti i giorni gli scrivo. In questo momento non so piu' cosa devo credere ma di una cosa sono certa continuo a lottare per me e il mio compagno, adesso che e' definitivo contiamo d'avere piu' possibilita' non sono pessimista anzi per fortuna sono sempre ottimista. Per quanto riguarda come terza persona non e' stato accettato il colloquio il perche' non me lo spiego visto che lui in Italia non ha nessuno tranne me e non e' piacevole trascorrere i giorni, i mesi senza vedere una persona a cui sei affettivamente legato. Non e' detenuto a Ferrara e' detenuto in un carcere della regione Veneto. Sicuramente esisteranno altri casi simile al mio, io trovo che sia una delle cose piu' crudeli. La domanda che spesso mi faccio e' : le persone che si trovano nella mia situazione da chi vengono aiutate ? Si adeguano alla situazione ? Io cerco tutte le possibilita' per trovare delle soluzioni, molte cose le ho imparate da sola da autodidatta. L'unica persona che ha dato un vero consiglio in questo lungo anno sei stato tu. Grazie Geko per la tua gentilezza.Farfalla

 
 
 
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IL MITO

 

HASTA SIEMPRE COMANDANTE GUEVARA

Il potere ha sempre paura delle idee e per arginare la lotta degli sfruttati comanda la mano di sudditi in divisa e la penna di cervelli sudditi. Assassinando vigliaccamente il Che lo hanno reso immortale, nel cuore e nella testa degli uomini liberi. Negli atti quotidiani di chi si ribella alle ingiustizie. Nei sogni dei giovani di ieri, di oggi, di domani!     

 

ART.1 L. 26 LUG 1975, N. 354

Il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità e deve assicurare il rispetto della dignità della persona.

Il trattamento è improntato ad assoluta imparzialità, senza discriminazioni in ordine a nazionalità, razza e condizioni economiche e sociali, a opinioni politiche e a credenze religiose.

Negli istituti devono essere mantenuti l'ordine e la disciplina. Non possono essere adottate restrizioni non giustificabili con le esigenze predette o, nei confronti degli imputati, non indispensabili a fini giudiziari.

I detenuti e gli internati sono chiamati o indicati con il loro nome.

Il trattamento degli imputati deve essere rigorosamente informato al principio che essi non sono copnsiderati copevoli sino alla condanna definitiva.

Nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l'ambiente esterno, al reiserimento sociale degli stessi. Il trattamento è attuato secondo un criterio di individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni dei soggetti. 

ART. 27 COSTITUZIONE

La responsabilità penale è personale.

L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.

Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalla legge (La pena di morte non è più prevista dal codice penale ed è stata sostituita con la pena dell'ergastolo)

 

TESTI CONSIGLIATI

Sociologia della devianza, L. Berzano e F. Prina, 1995, Carocci Editore.
Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell'esclusione e della violenza,
E. Goffman, Edizioni di Comunità, 2001, Torino.
Condizioni di successo delle cerimonie di degradazione
, H. Garfinkel.
Perchè il carcere?,
T. Mathiesen, Edizioni Gruppo Abele, 1996, Torino.
Il sistema sociale,
T. Parsons, Edizioni di comunità, 1965, Milano.
Outsiders. saggi di sociologia della devianza,
Edizioni Gruppo Abele, 1987,
Torino. La criminalità, O. Vidoni Guidoni, Carocci editore, 2004, Roma.
La società dei detenuti, Studio su un carcere di massima sicurezza,
G.M. Sykes, 1958. Carcere e società liberale, E. Santoro, Giappichelli editore, 1997, Torino.

 

 

 

 


 

 

 

 

 
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