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Post N° 49

Grazie Geko, per i tuoi preziosi consigli ti ringrazio moltissimo. Il mio compagno e' diventato definitivo da dicembre ha gia' scontato 1 anno ora gli rimangono 2 anni e 4 mesi. Ho inviato una lettera al Magistrato di sorveglianza e spero dico spero di meritarmi almeno una risposta non lo vedo da quasi 10 mesi e mi manca moltissimo anche se tutti i giorni gli scrivo. In questo momento non so piu' cosa devo credere ma di una cosa sono certa continuo a lottare per me e il mio compagno, adesso che e' definitivo contiamo d'avere piu' possibilita' non sono pessimista anzi per fortuna sono sempre ottimista. Per quanto riguarda come terza persona non e' stato accettato il colloquio il perche' non me lo spiego visto che lui in Italia non ha nessuno tranne me e non e' piacevole trascorrere i giorni, i mesi senza vedere una persona a cui sei affettivamente legato. Non e' detenuto a Ferrara e' detenuto in un carcere della regione Veneto. Sicuramente esisteranno altri casi simile al mio, io trovo che sia una delle cose piu' crudeli. La domanda che spesso mi faccio e' : le persone che si trovano nella mia situazione da chi vengono aiutate ? Si adeguano alla situazione ? Io cerco tutte le possibilita' per trovare delle soluzioni, molte cose le ho imparate da sola da autodidatta. L'unica persona che ha dato un vero consiglio in questo lungo anno sei stato tu. Grazie Geko per la tua gentilezza.Farfalla

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Commenti al Post:
geko1963
geko1963 il 15/01/08 alle 14:16 via WEB
Cara Marta, la situazione è molto critica e sofferente. Da fuori è difficile fare qualcosa se non si hanno conoscenze dirette dell'ambiente interno. L'unico modo per poter uscire da questa triste, indegna e degradante situazione è l'impegno all'interno del carcere del tuo compagno. Ormai dovrebbe aver capito come muoversi e con chi parlare, l'esperienza insegna. Credo che le sole persone che potrebbero aiutarlo sono gli educatori, i quali possono intervenire direttamente presso la Direzione e sollecitare l'iter burocratico, a meno che gli stessi educatori non siano diventati (è questo un rischio più che concreto) dei semplici burocrati, passacarte. Adesso che la condanna è divenuta irrevocabile ci sono più possibilità per chiedere qualche misura alternativa, anche se gli extracomunitari hanno bisogno di ulteriori requisiti: avere un domicilio sicuro (quindi affrettati a farglielo avere...so che non è facile) e non essere un clandestino. Inoltre - lo dico per esperienza - l'extracomunitario può ottenere qualcosa se riesce a trovare un rapporto lavorativo (anche questo non è facile). Nella città dove è detenuto (non ricordo il nome) dovrebbe esserci qualche agenzia di inserimento lavorativo per persone disagiate (e i detenuti lo sono per legge) a cui potresti rivolgerti esplicitando il Vostro problema, sperando che ci sia in atto qualche progetto finalizzato proprio al reinserimento lavorativo di detenuti o ex detenuti. Un'ultimo consiglio al tuo compagno: sii pressante, giorno per giorno, come una goccia sulla pietra, vedrai che ci riuscirai. In bocca al lupo Geko
 
geko1963
geko1963 il 15/01/08 alle 14:27 via WEB
Cara Marta, ho dimenticato di dirti che è il tuo compagno che deve fare richiesta (solitamente è una semplice domandina interna) per parlare con il magistrato di sorveglianza, ne ha diritto ed il magistrato ha il dovere di ascoltarlo. Inoltre non ti aspettare risposta alla tua lettera, è un caso raro, ma puoi andare direttamente al tribunale di sorveglianza e chiedere un incontro personale, potresti averlo. Fra 4 mesi può presentare la richiesta per la concessione della sospensione pena, il cosiddetto indultino, ma ci sono delle condizioni, come per esempio la non recidività. Non è automatica la concessione dell'indultino (lo era un anno fa) ma è a discrezione del magistrato, comunque ci potete provare sperando di ottenere qualcosa. Un consiglio: stai vicino il più possibile al tuo compagno perchè so che è difficile per lui, ma la cosa più importante è la sua convinzione alla risocializzazione, rispettando le regole civili. Dagli una mano e...un saluto grande!!! ciao geko
 
ladyhawk6
ladyhawk6 il 15/01/08 alle 14:42 via WEB
Ciao Geko.. sto leggendo i tuoi post in merito e vorrei porti una domanda.. In cosa consiste effettivamente l'INDULTO? Visto che, finora, ho solo trovato notizie contrastanti.. un abbraccio.. S.
 
FRUZZOLINA77
FRUZZOLINA77 il 15/01/08 alle 14:45 via WEB
cara marta,anche il mio compagno da 5 anni è uno straniero,il mio compagno è regolarmente soggiornante quindi non se se è questa che fa la differenza,però,ti illustro la mia situazione .Egli è da circa un anno in custodia cautelare,però,ho trovato un modo,che non sono nè i domicilari o quanto altro,poichè la prassi è veramnte lunga e spesso porta a cose vane,poi per non arlare del dopo,che dire che essere soli è dire niente,Allora,preciso che il mio compagno,non ha storie nè di tossicodipenda o affini,però lho fatto entrare nel programma definito oltre le sbarre del ministero di grazia e giustizia,tenuto dalle comunità di Don Benzi,unico modo rapido ,indolore e veloce che ho avuto è stato questo,oltre che sicuro al mille per mille per troppe cose,prima di tutto la garanzia assoluta di una casa ed di un lavoro,oltre che tutelarmi per il futuro.
 
FRUZZOLINA77
FRUZZOLINA77 il 15/01/08 alle 14:52 via WEB
dimenticavo:come dice geko è fondamentale,l'aiuto di volontari ed educatori.Infatti renditi conto io sto a Firenze,lui ad Ancona ,non lo vedo per nostra volontà per evitare ,il dolore da molto tempo,lui ha una famiglia qua da oltre 10 anni che se ne è fregata in tutto,calcolando che è la 1 e mi auguro unica volta che va a finire li dentro,ma è stato indispensabile l'aiuto dei collaboratori come educatori e volontari che si conoscono tutti tra loro,pure tra le diverse case circondariali,e non solo spesso conoscono i legali e pure le case famiglia e altre strutture.Io ti consiglio di seguire questo filone,credo il piu facile,tra tutte le cose,e li in casa famiglia e in una comunita potrai seguirlo pure tu stesso.Rivolgiti alla associazione di Don Benzi,sono oltre 200 case famiglie in Italia.io la mia strada l'ho trovata cosi.e credo che sia uno dei pochi sentieri veramnte sicuri da seguire
 
farfalla_libera_2007
farfalla_libera_2007 il 15/01/08 alle 17:53 via WEB
Ciao a tutte le persone che mi hanno dato un consiglio e grazie. La situazione del mio compagno lui ha gia'una casa la mia, non e' clandestino, non assume stupefacenti, ha una condanna di 3 anni e 4 mesi e ne ha gia' scontato 1.Per il momento vorrei solo poterlo vedere.Avere delle misure alternative alla detenzione penso sia difficile ma noi ci proviamo e se cosi' non fosse aspettero' con pazienza la fine della sua condanna. Penso sempre che le decisioni siano sempre a discrezione del giudice, del magistrato e ogni imputato viene giudicato a loro discrezione non seguendo le leggi come dovrebbe essere.Forse bisogna sperare che il giudice o il magistrato la mattina che giudica l'imputato abbia una bella giornata, oggi funziona cosi' la giustizia.Grazie ancora per i vostri consigli e se avete altri buoni consigli saro' contentissima di accettarli. Farfalla
 
FRUZZOLINA77
FRUZZOLINA77 il 16/01/08 alle 03:05 via WEB
in teoria i requisiti ci sono tutti per i domiciliari,ma ttenzione se condannati,se non cade la pericolosita sociale,uno straniero perde il permesso,quindi,tapa successiva il ctp e poi espulso,per questo bisogna trovare delle garanzie come una casa famiglia lo so che è poco corretto a dirsi,magari con i soliti inciuci nel vaticano e ce ne stanno tante che il didietro ci si para,ovviamente non si sa nulla x nulla ....è un sacrificio,ma una delle poche strade sicure per risolvere tanti problemi che sennò si dovrebbero affrontare da soli
 
Windness
Windness il 16/01/08 alle 22:00 via WEB
Ciao....scusate il mio silenzio in queto periodo ma non sono stata tanto bene, il mio umore è a terra da quando ho saputo che la ditta per cui lavorava mio marito ha chiuso, così ora lui si ritrova senza lavoro, l'avvocato vorrebbe fare richiesta per l'affidamento in prova ai servizi socili ma se non ha un lavoro come si può fare??Io mi sto muovendo, telefonando alle varie cooperative e chiedendo in giro ma a tutt'oggi ancora non ho niente di concreto tra le mani...solo tanta tristeza, ansia e paura. Mio marito è stato condannnato a tre anni e 4 mesi (è definitivo si trova nel carcere di Padova)), ne sono passati appena due, io per fortuna riesco a vederlo una volta a settimana e mi telefona ogni lunedì ma mi mannca molto e la sera nel letto vuoto piango spesso. Geko hai qualche cosniglio da darmi a riguardo?Te ne sarei veramente grata Un saluto a Geko e alla mia amica Farfalla.
 
FRUZZOLINA77
FRUZZOLINA77 il 17/01/08 alle 13:47 via WEB
Ciao a tutti,vi racconto una "chicca"come la chiamo io,o meglio la ciliegina sulla torta:allora ho mandato un pacco al mio fidanzato ,che è recluso ad Ancona,dove avevo messo anche dei semplici pantaloni,non imbottiti come l'amministrazione richiede,bene non glieli hanno dati,poichè sono dello stesso colore dei pantaloni delle guardie....io sono alibita,ma cosa deve fare una persona,starsene in mutande in pieno inverno?????vi giuro,sono senza arole,siamo a questi livelli,di sopprusi di ogni genere,perfino a questo arrivano!!!!ora non sono nemmeno piu in grado per un paio di pantaloni distinguere un agente da un detenuto????Ma per favore,siamo veramente il Paese delle barzellette,per non dire peggio....un bacio a tutti voi.Ilaria.E tenete duro,prima o poi la soluzione salta sempre fuori.
 
geko1963
geko1963 il 17/01/08 alle 14:52 via WEB
Ciao. Ciò che è successo al compagno di Fruzzolina non è un caso raro, anzi in carcere è normale, è assurdo tutto ciò che fuori è logico ed è logico tutto ciò che fuori è assurdo. Però non si tratta tanto di soprusi, ma semplicemente di ignoranza
 
geko1963
geko1963 il 17/01/08 alle 15:33 via WEB
Per Windness. Il tuo compagno ha preso in considerazione la possibilità di presentare istanza per la sospensione della pena, ossia il cosiddetto indultino? E' una possibilità, ma non insistere troppo con gli avvocati. Ricordati: i detenuti sanno muoversi meglio degli avvocati in relazione alla legislazione inerente l'esecuzione della pena. Se il tuo compagno si informa all'interno troverà la strada giusta...fidati. In bocca al lupo Geko
 
farfalla_libera_2007
farfalla_libera_2007 il 17/01/08 alle 19:56 via WEB
Ciao a tutti e u saluto particolare alla mia amica Windness, fatti forza e continua a combattere, anch'io in questo periodo sono molto triste ma come dice Geko la soluzione la puo' trovare il tuo compagno da dentro che vive la situazione tutti i giorni,tu sei fortunata tuo marito e' a Padova e lo puoi incontrare, vedrai che troverai una soluzione. Riguardo ai pacchi inviati in carcere per fruzzolina sai quanti pacchi ho inviato io al carcere mai ricevuti dal mio compagno che contenevano tutte coese scritte nella lista, non li conto piu', pensa sono arrivata a pensare provo a spedirli lo stesso mi sembra cosi' li abbia ricevuti.Io sono troppo testarda anche se in questo periodo sono molto triste penso che e' un mio dovere continuare a lottare e a combattere per il mio compagno e mi auguro sempre ogni giorno di ricevere buone notizie e il tempo passi in fretta cosi' potro' riabbracciare presto il mio compagno. Un abbraccio a Geko, Fruzzolina, Windness.
 
FRUZZOLINA77
FRUZZOLINA77 il 17/01/08 alle 22:06 via WEB
Per farfalla,tu come li invii i pacchi?Nelle marche ,la regione dove è il mio fidanzato non ho mai avuto questi problemi,però li ho sempre spediti con la posta celere 3 giorni,con la diciture consegne particolari,arrivando con corriere è monitorabile da internet pure la consegna,poi il mio fidanzato fa la domandina passa dal magazzino e lo ritira,ovviamente il pacco celere è di 3 giorni ma esendo una consegna particolare ci mette di solito 5 giorni.
 
 
farfalla_libera_2007
farfalla_libera_2007 il 18/01/08 alle 20:07 via WEB
Per fruzzolina, i pacchi li invio sempre con postacelere arrivano sempre in tempo al carcere al massimo dopo 3 giorni, ma il problema che poi come dice Geko in giacenza in carcere, poi non gli e' stato consegnato per ben 3 volte quello che gli avevo inviato anche se era consentito dalla lista, cosa vuoi fare e' cosi' pazienza.Farfalla
 
geko1963
geko1963 il 18/01/08 alle 10:59 via WEB
Care ragazze/amiche, sono molto contento che il blog serva a scambiarvi informazioni importanti per superare le criticità insite nel sistema carcerario. I problemi che state evidenziando sono gli stessi in tutti gli istituti di pena. Credo che il motivo sia la non organizzazione interna dovuta soprattutto alla autoreferenzialità degli uffici interni. Il problema della posta (soprattutto i pacchi) che tarda ad arrivare o non arriva affatto è uno di quei problemi secolari che non si riesce ad eliminare. Solitamente l'ufficio postale tiene il pacco depositato per un certo numero di giorni, oltre i quali lo rispedisce indietro al mittente. Gli operatori tardano ad andare a ritirarlo ed ecco che il detenuto non lo riceve. Un bacio a tutti geko
 
Windness
Windness il 18/01/08 alle 17:39 via WEB
Ciao a tutti volevo fare i complimenti a Geko e al suo blog, finalmente ho trovato un posto dove posso confrontarmi con persone che stanno vivendo la mia stessa situazione e dove posso ricevere consigli preziosi. Grazie Geko, grafie Farfalla per quello che state facendo per me. Un abbraccio forte! W.
 
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IL MITO

 

HASTA SIEMPRE COMANDANTE GUEVARA

Il potere ha sempre paura delle idee e per arginare la lotta degli sfruttati comanda la mano di sudditi in divisa e la penna di cervelli sudditi. Assassinando vigliaccamente il Che lo hanno reso immortale, nel cuore e nella testa degli uomini liberi. Negli atti quotidiani di chi si ribella alle ingiustizie. Nei sogni dei giovani di ieri, di oggi, di domani!     

 

ART.1 L. 26 LUG 1975, N. 354

Il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità e deve assicurare il rispetto della dignità della persona.

Il trattamento è improntato ad assoluta imparzialità, senza discriminazioni in ordine a nazionalità, razza e condizioni economiche e sociali, a opinioni politiche e a credenze religiose.

Negli istituti devono essere mantenuti l'ordine e la disciplina. Non possono essere adottate restrizioni non giustificabili con le esigenze predette o, nei confronti degli imputati, non indispensabili a fini giudiziari.

I detenuti e gli internati sono chiamati o indicati con il loro nome.

Il trattamento degli imputati deve essere rigorosamente informato al principio che essi non sono copnsiderati copevoli sino alla condanna definitiva.

Nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l'ambiente esterno, al reiserimento sociale degli stessi. Il trattamento è attuato secondo un criterio di individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni dei soggetti. 

ART. 27 COSTITUZIONE

La responsabilità penale è personale.

L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.

Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalla legge (La pena di morte non è più prevista dal codice penale ed è stata sostituita con la pena dell'ergastolo)

 

TESTI CONSIGLIATI

Sociologia della devianza, L. Berzano e F. Prina, 1995, Carocci Editore.
Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell'esclusione e della violenza,
E. Goffman, Edizioni di Comunità, 2001, Torino.
Condizioni di successo delle cerimonie di degradazione
, H. Garfinkel.
Perchè il carcere?,
T. Mathiesen, Edizioni Gruppo Abele, 1996, Torino.
Il sistema sociale,
T. Parsons, Edizioni di comunità, 1965, Milano.
Outsiders. saggi di sociologia della devianza,
Edizioni Gruppo Abele, 1987,
Torino. La criminalità, O. Vidoni Guidoni, Carocci editore, 2004, Roma.
La società dei detenuti, Studio su un carcere di massima sicurezza,
G.M. Sykes, 1958. Carcere e società liberale, E. Santoro, Giappichelli editore, 1997, Torino.

 

 

 

 


 

 

 

 

 
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