Creato da whiterose_m il 18/04/2006
Se la volontà è più forte del fato La speranza è solo attesa
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Ciao piccolina, mi dispiace non essere più passato a salutarti, a raccontarti, a stare un pò con te. Non cercherò scuse, ma sappi che sei sempre nei miei pensieri. Sono di nuovo lontano da casa da un pò, non ho ancora la conferma ma credo di essermela scampata ancora una volta. L'età, la concretezza del vivere non mi hanno permesso di usare il cervello per quello che vorrei, ma troverò il tempo di fare anche questo. E' tanto che non ti sogno, così non mi capita di svegliarmi felice per averti reincontrata. Non fa nulla, mi basta sorridere ogni volta che ti penso. A presto.
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Ciao piccola
Durante le fasi della mia rinascita, nel purgatorio in terra c'era chi stava bene e chi no. Tra tutti, pur senza fatti gravi, sono di quelli che ne hanno passate di più, ma alla fine sono riuscito a raccontarla. Non per tutti è stato così.
Un sentimento strano che vivevo in quel periodo, e continuo a vivere, è una specie di vergogna. Vergogna per avercela fatta. Ogni volta che qualcuno in non buone condizioni mi chiedeva "come stai" e io rispondevo "bene", mi sentivo come in colpa. E spesso ho visto questo senso di impotenza, di sgomento, di una incolpevole colpevolezza, negli occhi di chi mi parlava, durante le mie fasi buie.
Oggi continuo a sentirmi colpevole.
Colpevole di stare bene, di poter vivere la mia vita con una parvenza di normalità.
Ieri è morta una ragazzina di 15 anni. Lei non ce l'ha fatta.
La conoscevo, l'ho conosciuta piccolina, vispa e allegra come tutte le bambine. Era figlia di conoscenti.
Dio se l'è portata via in poche settimane. Non lo sapevo, ho parlato con lo zio il giorno prima della sua ascesa al cielo, gli ho detto "non preoccuparti, tutto si risolverà".
Oggi non me la sono sentita di andare al suo funerale.
Mi sarei sentito a disagio, con il mio senso di colpevolezza di fronte ai genitori e al loro dolore così terribile. Talmente colpevole che temevo qualcuno potesse accusarmi: "perchè tu sei qui con noi e lei, così piccola, così indifesa, non potrà più regalarci i suoi sorrisi".
E' un senso di colpa che non riesco a scrollarmi di dosso, la colpa di essere vivo.
Tempo fa ho rifuggito anche i funerali di mia cugina, diventata angelo così giovane e così immeritatamente, per non dover abbassare lo sguardo dinanzi alla famiglia, che mai e poi mai l'avrebbe detto, e forse mai pensato; ma quelle accuse me le sento continuamente nella testa: "perchè tu sei qui e loro non più? Perchè?"
Spero tu stia bene
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Ciao piccola mia
si parla tanto di eroi, di gesta memorabili, dei valori per cui vale la pena vivere e morire. Quanti eroi conosciamo, a quante persone possiamo guardare con ammirazione, persone che i giornali, la televisione, ci hanno mostrato autori di un grande gesto. Chi passa alla storia è spesso chi ha avuto la fortuna di compiere qualcosa fuori dal normale ed in quel momento avere un faro puntato.
Ma quanti eroi invece vivono fuori della luce, senza nemmeno una candela che ne illumini il contorno nella penombra.
Se ne avessi la possibilità ergerei un monumento a quelle persone, tantissime, capaci di tanto coraggio ma il cui ardimento non passerà mai alla storia, e non sarà narrato nemmeno da una riga su un giornale di paese.
Un monumento a quell'esercito di persone che durante la vita si trovano davanti ad un bivio e devono scegliere, in fretta: continuare con i propri sogni, i desideri, le speranze, i sentimenti, oppure rinunciare a tutto per qualcosa che molti non potranno mai capire. Un monumento a chi decide di prendersi cura di un'altro, passando le giornate, i mesi, gli anni ad accudire un malato.
Chi rinuncia alla propria vita per renderne migliore un'altra. E dopo tanto amore e sacricicio si ritrova senza niente, non un amico con cui parlare, nessun sentimento se non una gran pace interiore e la consapevolezza di aver fatto quello che era giusto. Piccola mia, per fare questo ci vuole un coraggio che pochi hanno. Forse è più facile avere ardimento quando si agisce d'impulso. Ma stare lì e abbandonare tutto con consapevolezza, beh, è davvero un passo enorme.
So già cosa vuoi dirmi, che chi lo fa agisce seguendo il proprio cuore e di sicuro non si aspetta una medaglia, ma in un mondo divenuto cinico e strafottente, è un sollievo pensare che ci sono tanti eroi, nascosti nel buio.
Ti abbraccio forte.
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Ciao bella
Sai, mi rendo conto di essere al limite della follia. Lo stress del mobbing continuo al lavoro, l'hobby che è diventato una guerra politica, in casa tutti questi avvenimenti hanno creato un clima di guerriglia, basta un sospiro per scattare. Ma che vita è questa. Che senso ha tutto questo, mi chiedo. E' questo che il destino mi riservava? O è soltanto l'ennesima prova, l'ennesimo castigo per trovare finalmente la strada giusta, il vero senso di tutto. Lui avrà di certo un disegno predefinito, tutto quello che mi sta capitando e mi è capitato deve per forza essere stato previsto, ma ancora non ne vedo lo scopo. I segnali non sono chiari o perlomeno non riesco a vederli. Ho come l'impressione che il messaggio sia: finora hai sbagliato tutto, devi cambiare radicalmente. Ma cambiare cosa? E' questo che non capisco, mia piccolina.
Anche quello che ti è successo pochi mesi prima della mia rinascita era segnato. Doveva essere così. E' un disegno che ancora mi è oscuro, in questi giorni mi ritrovo spesso a pensare che sia solo un lungo calvario verso la fine di una vita che non ho saputo apprezzare.
Ti penso sempre.
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Poteva essere alto un metro e novanta. Capelli corti e neri come la notte, occhi verdi tendenti all'azzurro. La camicia semisbottonata lasciava intravedere una virile peluria sul petto, mentre i jeans ne delineavano le perfette forme più in basso, e ne risaltavano il corpo statuario.
Entrò nel locale come se avesse un alone intorno. Sicuramente forestiero, le ragazze sedute ai tavoli lo seguivano con lo sguardo incuriosite. Da dove poteva venir fuori un simile tipo?
Appena il tempo di sedersi, con movimenti dolci e duri allo stesso tempo, mentre il suo sguardo seguiva la ragazza al banco. Dal suo ingresso era cambiato qualcosa nel locale: uno strano silenzio tuonava nell'aria, mentre il busto possente si torceva verso il banco a prendere quanto ordinato.
Non disse una sola parola.
Andò via dopo aver pagato mentre la graziosa ragazza non smetteva di seguirlo con lo sguardo. Chissà quando avrebbe rivisto quel sogno diventato carne.
Lo rivide il giorno dopo. Questa volta lui entrò senza guardarsi intorno. La sua attenzione era tutta per la ragazza al banco del bar. Ordinò e bevve molto lentamente, mentre gli occhi sembravano perforare il corpo della giovane. Occhi chiarissimi, che formavano un contrasto incredibile col buio dei capelli. La ragazza non riusciva a parlare. Avrebbe voluto chiedergli il nome, l'età, qualsiasi informazione su di lui. Ma non ne trovava il coraggio.
E così anche il terzo giorno. Rimase in silenzio fino a che il gigante di ghiaccio non fosse andato via, trascinandosi gli sguardi di tutti, non smettendo mai di fissare la ragazza.
Il quarto giorno era decisa a parlargli. Ormai era chiaro: il diavolo tentatore andava lì a bere per lei.
Prese il coraggio a due mani e vincendo la timidezza comunicò.
Era una ragazza semplice, e l'invito ad uscire cambiò la sua vita. Non poteva crederci. Aveva invitato proprio lei.
Alla chiusura del bar lui la fece salire in auto. Andarono in un posto tranquillo, frequentato, per nulla appartato. Entrambi volevano conoscersi meglio.
Fu d'improvviso che salirono in macchina gli altri tre. In pochi secondi l'auto era fuggita in un isolato parcheggio. In due la spogliavano tenendola stretta. A turno la violentarono.
Lui non partecipò. Aspettò la fine di tutto per riaccompagnarla in centro. E prima di farla scendere le sussurrò con una dolcezza infinita parole delicate, come nulla fosse accaduto, poi le diede un bacio sulla fronte.
Si rividero attraverso le sbarre della prigione. Lei restò a guardarlo a lungo, poi andò via, senza capire.
1990
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L'amore che scopri all'improvviso
L'amore che entra come un terremoto
che ti provoca febbre
e tremiti, e battiti, e vertigini,
che ti annulla i pensieri
che ti fa stare male
che ti distrugge dall'interno
che ti fa piangere
che ti fa picchiare la testa al muro
che angoscia.
L'amore che rende ciechi
e stupidi
e sciocchi.
L'amore che ti fa perdere la ragione
che ti porta nel cielo
che ti porta sotto terra.
L'amore capace di darti freddo
e caldo
capace di darti tenerezza
e rabbia
capace di farti essere
padre, figlio, fratello, amico, amante.
L'amore che trasforma l'aria che respiri
che colora la terra su cui cammini
che modifica la tua vista
capace di farti scrivere poesie
e canzoni, romanzi.
L'amore non dura.
Diventa affetto
tenerezza, sicurezza, complicità.
E quando riusciamo a capirlo,
diventa eterno.
26 aprile 1999
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Anche quando al cadere di una stella
non esprimi più desiderio
non cadere sconfitto
Se la volontà è
più forte del fato
la speranza è solo
attesa
25 gennaio 1998
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Inviato da: cinzia63
il 19/07/2007 alle 18:49
Inviato da: cinzia63
il 27/08/2006 alle 22:14
Inviato da: whiterose_m
il 15/08/2006 alle 11:09
Inviato da: whiterose_m
il 15/08/2006 alle 10:57
Inviato da: antobi
il 14/08/2006 alle 10:57