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Arrivano da Washington, sono grigiovestiti, le loro stazioni saranno più delle quattordici della Via Crucis e la quindicesima, quella della Resurrezione, è anche qui da annoverarsi tra gli eventi impreveduti, quelli di cui i modelli economici sono usi farsi un baffo. Sono i funzionari del Fondo Monetario Internazionale incaricati di valutare l’economia italiana, che è poi di fatto monitorare tre cose: la solidit del sistema bancario, le modalit di supervisione e l’efficacia dei regolatori.
Dalle prime stazioni la flagellazione è assente, o se c’è è sublimata nella mistica del lucore marmoreo dei classicheggianti palazzi di Consob, Abi, Bankitalia, esattamente come nella tavola di Piero della Francesca alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino.
Dal 2008 questi tour per le istituzioni finanziarie nazionali – quest’anno oltre alle italiane toccher alle svizzere, alle canadesi, alle belghe, alle austriache, alle argentine, alle guatemalteche, alle singaporesi, alle emiratine e persino alle congolesi – che se viene una crisi finanziaria in Congo ti viene giù il mondo, e che diamine! – sono diventati la spina dorsale del sistema di risk management della veneranda istituzione capitanata da Christine Madeleine Odette Lagarde, così sensibile alle sventure dei cittadini dei paesi economicamente malandati, ma vorrei dire indifesi, da lasciarsi scappare non più tardi del maggio scorso una dichiarazione tipo: «Se i bambini greci sono sottoposti a dei tagli di risorse è perché i loro genitori non hanno pagato le tasse».
Questa veneranda istituzione che a forza di farsi malleus maleficarum degli stati insolventi s’è dimenticata che gli stati sono fatti da persone, donne, uomini e i loro figli.
, Non sono passate due settimane da quando uno studio di due economisti paradossalmente proprio del FMI, Daniel Leigh ed Olivier Blancherd, ha dimostrato che la politica di austerity imposta a Portogallo, Spagna e Grecia (aggiungo di mio pugno quella che Mariomonti ha propinato a noi) ha provocato disoccupazione e contrazione dell’economia.
Sapete che hanno scoperto i due studiosi? Che il modello di austerity che il Fondo impiegava e impiega ancora e impiegher è bislacco. Che pensavano che per ogni euro tagliato l’economia si contraesse di 0,50, e invece, ma tu guarda, la contrazione è di tre volte tanto, 1,50. E allora? E allora i tagli imposti al governo spagnolo e da questi alla propria gente, che avrebbero dovuto condurre dal deficit di 9,4 del 2011 al 6,3, di fatto hanno condotto a superare il 10. Forse che questa strada verr abbandonata? Nient’affatto. Le (Parigi: - ) nostre vite verranno sistematicamente depauperate, lo prevedono le “regole d’oro” di bilancio prescritte dall’Unione Europea a partire dal marzo 2012. Se non si rispetta il Patto di stabilit e di crescita scatteranno tagli alla spesa automatici.
L’aggettivo “automatico” mi mette sempre i brividi. Mi vengono in mente de Clérambaut, Lacan… gli automatismi mentali, le piccole litanie, le piccole abitudini incontrollate del dire, chessò, un commento a ogni frase, sempre lo stesso commento, il monocorde, sono gi delirio.
È Schumann che in una notte di febbraio va a gettarsi in pantofole e veste da camera nel Reno. È il suono di ottoni lontani che sempre sentiva, lo stesso suono. Finché divenne la voce degli angeli, la stessa voce. Finché divenne poi la voce dei demoni, la stessa voce. Provate ad ascoltare le Variazioni degli spiriti (Gesitervariationen), composte da Schumann quattro giorni prima di infilare le pantofole, aprire la porta e scendere al fiume.
, Sono una strenua, commovente lotta contro quella voce. Quella voce è un mi bemolle maggiore. È una voce di lunga durata, quasi sempre di registro basso, da suonarsi con la pedaliera, è una nota che torna. Ineluttabile, automaticamente.
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Bruxelles (Belgio), 22 gen. (LaPresse/AP) - Via libera dall'Ecofin alla cooperazione rafforzata di 11 Stati membri Ue per la cosiddetta 'Tobin tax', la tassa sulle transazioni finanziarie. Lo ha annunciato il commissario Ue alla Fiscalit , Algirdas Semeta. Tra i Paesi che adotteranno la nuova tassa figura anche l'Italia, insieme con Francia e Germania. Secondo Semeta, che ha parlato al termine della riunione dei 27 ministri delle Finanze dell'Ue, la decisione ha segnato "un traguardo importante per le politiche fiscali" dell'Unione. Per la prima volta una tassa sulle transazioni finanziarie verr applicata per il passaggio di denaro tra più Paesi. La proposta della Commissione Ue prevede che il trading in bond e azioni venga tassato allo 0,1%, mentre l'imposizione su derivati dovrebbe riguardare un'aliquota dello 0,01%. Il piano di Bruxelles è quello di utilizzare il gettito per puntellare il capitale delle banche in difficolt . In questo modo si aiuterebbero quei governi che devono procedere al salvataggio degli istituti di credito. Altri sostenitori della Tobin tax hanno proposto che il ricavato venga utilizzato per aumentare il bilancio Ue. Non c'è ancora un calcolo preciso del gettito che potrebbe derivare dalla tassa, ma Semeta ha ripreso la stima della Commissione che ha indicato gli introiti in circa 57 miliardi di euro. L'Ecofin di oggi ha cancellato l'ultimo ostacolo giuridico al meccanismo della cooperazione rafforzata, utilizzato perché non tutti i Paesi Ue hanno deciso di adottare la tassa. Il gruppo degli 11 Stati in cui la tassa sar effettiva è composto da Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna. Anche i Paesi Bassi, che hanno da poco cambiato governo, dovrebbero presto aderire alla Tobin tax.
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Nessun miglioramento del mercato del lavoro globale all'orizzonte. Il peggioramento delle condizioni registrato l'anno scorso, il quinto consecutivo dall'inizio della crisi, è destinato ad aggravarsi ulteriormente, secondo quanto ha previsto l'Organizzazione internazionale del lavoro nel suo rapporto sui trend globali dell'occupazione.
Nel 2012 in tutto il mondo si sono aggiunti 4 milioni disoccupati, raggiungendo così quota 197 milioni, senza contare i 39 milioni di scoraggiati usciti del tutto dal mercato del lavoro. E il tasso di disoccupazione salir ancora nonostante un moderato aumento della produzione nel biennio 2013-2014, poiché l'entit della crescita non sar sufficiente a risolvere il problema.
L'Ilo ha stimato un numero di disoccupati in crescita di 5,1 milioni nel 2013 e di altri 3 milioni nel 2014. Si prevede che il numero globale di disoccupati crescer ancora fino a circa 210,6 milioni nei prossimi cinque anni, con il tasso di disoccupazione globale che rester al 6% fino al 2017.
La responsabilit di tale previsione deve essere ricercata negli squilibri macroeconomici aggravati dalle misure di austerit adottate da molti Paesi per risanare i conti, nonché dalla maniera indecisa e incoerente con la quale le istituzioni politiche hanno affrontato la crisi.
I programmi di austerit fiscale spesso hanno infatti contemplato tagli diretti all'occupazione e ai salari, colpendo in modo diretto il mercato del lavoro. A pesare sono stati anche l'incoerenza tra le politiche fiscali e monetarie adottate in diversi Paesi e un approccio frammentario ai problemi del settore finanziario e del debito sovrano, soprattutto nell'area euro.
L'indecisione dei politici di diversi Paesi ha creato quindi un'incertezza sulle condizioni future e rafforzato la tendenza delle aziende ad aumentare le riserve di capitale o pagare dividendi piuttosto che espandere la capacit produttiva e assumere nuovo personale, ha dedotto l'organizzazione.
Questa crisi del mercato del lavoro è stata avvertita maggiormente dai giovani, una categoria colpita soprattutto in Europa. A livello globale sono 73,8 milioni i giovani attualmente senza lavoro ed è probabile che a questi si aggiunga un altro mezzo milione entro il 2014. Questa difficolt in prevalenza giovanile non era mai stata osservata nei precedenti rovesci economici ciclici, ha osservato l'Ilo.
Più nel dettaglio, il tasso di disoccupazione giovanile, gi cresciuto al 12,6% nel 2012, è previsto in crescita al 12,9% entro il 2017. Attualmente il 35% dei giovani disoccupati sono rimasti senza lavoro per sei mesi o più nelle economie avanzate; nel 2007 erano il 28,5% e come conseguenza un numero crescente di giovani sono diventati scoraggiati e hanno lasciato il mercato del lavoro.
Nei Paesi europei, dove questo problema è particolarmente grave, il 12,7% dei giovani risulta non occupato, né impegnato in attivit di studio o formazione, un tasso salito di quasi due punti dall'inizio della crisi. Queste lunghe fasi di disoccupazione e scoraggiamento, "all'inizio della carriera di una persona", avverte l'Ilo, "danneggiano anche le prospettive di lunghe termine, dato che le abilit professionali e sociali si erodono e non viene costruita un'esperienza di lavoro di valore".
Per l'International Labour Organization questo quadro poco incoraggiante impone alle istituzioni politiche decisi interventi strutturali che rilancino la crescita e l'occupazione. Superando l'incertezza politica, dovranno dunque essere adottate nell'immediatezza politiche più coerenti e prevedibili, che sostengano il reddito per far crescere i consumi e che riformino il sistema finanziario per restituire alle banche la loro funzione propria di sostenere gli investimenti e fornire credito.
In secondo luogo, superata l'incertezza, è necessario coordinare le misure di stimolo a sostegno della domanda e della creazione di posti di lavoro. I tentativi scoordinati di promuovere la competitivit in molti Paesi europei, accompagnati dalle misure di austerit , non hanno fatto altro che aumentare i rischi di una spirale deflazionistica fatta di salari più bassi, consumi più deboli e domanda asfittica. Quindi che il ritmo del consolidamento fiscale andrebbe adeguato all'effettiva forza dell'economia.
Le (Parigi: - ) altre due aree di intervento cruciali sono interventi strutturali nel campo della formazione, che consentano di riavvicinare domanda e offerta di lavoro, e misure specifiche per promuovere l'occupazione giovanile, diminuendo gli squilibri con le condizioni contrattuali delle generazioni più anziane, favorendo l'attivit d'impresa e stringendo i rapporti tra educazione e mondo del lavoro.
Dati un po' più incoraggianti giungono dall'Ocse, che ha stimato un tasso di occupazione nell'area al 65% nel terzo trimestre 2012, invariata rispetto al trimestre precedente e di 0,2 punti percentuali in più rispetto a un anno fa. L'organizzazione di Parigi ha però sottolineato come il livello sia inferiore dell'1,5% rispetto al periodo pre-crisi.
Il tasso è rimasto stabile negli Stati Uniti (al 67,1%, dopo un aumento per quattro trimestri consecutivi) ed è aumentato in Giappone (di 0,3 punti percentuali al 70,7%) dopo due trimestri di stabilit . L'occupazione è invece scesa in Canada (di 0,2 punti percentuali al 72,1%) dopo due trimestri consecutivi di crescita.
Riguardo l'area euro, l'Ocse ha rilevato un tasso di occupazione al 63,8%, invariato rispetto al trimestre precedente ma di 0,4 punti percentuali in meno di un anno fa. L'Italia è il Paese europeo con il tasso di occupazione più basso (56,8%, stabile rispetto al trimestre precedente e in calo dello 0,1% rispetto all'analogo periodo del 2011) dopo la Grecia (50,4%, comunque in calo rispetto al 55% di un anno fa) e la Spagna (55% contro il 56,9% del terzo trimestre 2011).
L'Ocse ha rilevato inoltre grandi differenze nei tassi di occupazione degli uomini (73,1%) e delle donne (57,1%). A partire dal secondo trimestre del 2008, il tasso di occupazione nell'area Ocse è diminuito del 2,6% per gli uomini e di soli 0,5 punti percentuali per le donne. Mentre questo riflette in parte una crescita della disoccupazione maschile, la differenza principale è dovuta ai tassi di partecipazione della forza lavoro che, nel corso del periodo, sono scesi dello 0,7% per gli uomini ma aumentati dello 0,9% per le donne.
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TOKYO (Reuters) - In linea alle aspettative dei mercati finanziari, al termine della riunione mensile sui tassi l'istituto centrale nipponico ha portato da 1% a 2% l'obiettivo per l'inflazione.
Meno prevista la decisione di procedere - a partire dal 2014 - ad acquisti "illimitati" di asset, in luogo del consueto incremento del programma di 'qe' che ammontava fino a oggi a 101.000 miliardi di yen.
L'annuncio sul nuovo target di inflazione è avvenuto in un comunicato congiunto con il governo ma due dei nove membri del consiglio della banca centrale non hanno votato a favore. Nel corso del 2012 sono state varate quattro manovre di alleggerimento del costo del denaro.
Da fine dicembre in carica come primo ministro, il leader Ldp Shinzo Abe da tempo sollecitava le autorit monetarie a varare misure espansive 'senza limiti'.
Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
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(AGI) - CdV, 22 gen. - La Chiesa non e' un partito e non da' indicazioni di voto. L'unica raccomandazione del cardinale Angelo Bagnasco ai candidati che vogliono esprimere in politica la loro appartenenza religiosa, e' infatti quella di essere coerenti. Per il presidente della Cei infatti, spiega in una intervista a Famiglia Cristiana, "la presenza di esponenti cattolici in schieramenti differenti dovra' accompagnarsi a una concreta convergenza sulle questioni eticamente sensibili" .
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