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LA JUVE DA SEMPRE PIU' FORTE
Post n°1059 pubblicato il 07 Febbraio 2012 da panucciaventicinque
Un processo a rischio in appello dopo che i giudici di primo grado, in mancanza di prove certe, non hanno ritenuto «sufficienti le parole pronunziate nelle conversazioni intercettate» e l'uso di schede straniere «(...) per integrare gli estremi di reato» pur ammettendo, alla fine,che non c'è stata alcuna «alterazione del risultato finale del campionato di calcio 2004/2005 a beneficio di questo o quel contendente». E che c'è stato un «ridimensionamento della portata dell'accusa che deriva dalla parzialità con la quale sono state vagliate le vicende del campionato 2004-2005, per correre dietro soltanto ai misfatti di Moggi, dei quali sono state accertate modalità, quanto alle frodi sportive, al limite della sussistenza del reato di tentativo, con conseguente ulteriore difficoltà di aggancio alla responsabilità del datore di lavoro». In altre parole: Juve innocente, accusa parziale, pochi riscontri. In relazione ai sorteggi pilotati, i giudici parlano senza pietà di un «mal riuscito espediente» e di «cavallo di battaglia» del pm che «incomprensibilmente... si è ostinato a domandare ai testi di sfere che si aprivano, di sfere colorate» col risultato (su 19 testi) di ottenere un «coacervo di risposte da presa in giro». La prova regina è la sim svizzera utilizzata da Moggi anche se, per il giudice, le indagini sulla stessa sono state condotte con metodi poco ortodossi e «artigianali». Moggi è di fatto condannato per logorrea, e cioè per quel che in sentenza si definisce il «fiume di parole», un «continuo e prolungato chiacchierare» al cellulare. Pure l'episodio dell'arbitro Paparesta chiuso nello spogliatoio è falso, una boutade telefonica di Lucianone. Più che un reale potere di intimidazione Moggi esercitava «un effetto scenico, di mera apparenza, poiché anche l'apparenza può generare la condizione di potere e l'assoggettamento all'autorità». Va condannato perché aveva un rapporto «disinibito coi rappresentanti Figc», s'intrometteva nelle «soluzioni tecniche» della Nazionale, era amico degli arbitri. Poco rispetto alle accuse iniziali. Dal canto suo la Juventus (come squadra di calcio) ne viene fuori molto più pulita, anzi oserei dire PULITA. La Juventus è vero, vinceva e vinceva. Forse questo dava un pò troppo fastidio... Ma nulla da dire, alla luce di tali motivazioni, emerge indiscutibilmente come la Juve avesse sempre vinto sul campo. Che ne sarà del processo d'appello adesso? E soprattuto, che ne sarà degli scudetti forse un pò troppo frettolosamente ricuciti su altre maglie? Il Giornale - 07.02.2011 MEGAPAOLO |
Inviato da: giovannimilone1962
il 11/03/2011 alle 19:56
Inviato da: josecarlostita
il 16/05/2010 alle 16:39
Inviato da: panucciaventicinque
il 16/02/2010 alle 11:51
Inviato da: juvhero
il 16/02/2010 alle 10:46
Inviato da: Spadone29
il 01/02/2010 alle 11:25