Creato da paoloalbert il 20/12/2009

CHIMICA sperimentale

Esperienze in home-lab: considerazioni di chimica sperimentale e altro

 

 

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Allora, lo facciamo questo selenio?

Post n°104 pubblicato il 10 Maggio 2011 da paoloalbert

Il titolo è molto provocatorio... è ovvio che il selenio al massimo si estrae, mica lo si "fa", ma anche l'estrazione hobbistica di questo elemento non càpita tutti i giorni.
Anche questo esperimento deriva da una mia curiosità: verificare approssimativamente quanto seleniuro di cadmio (CdSe) contenesse il pigmento commerciale "rosso di cadmio" (assieme al solfuro CdS) ed eventualmente tentare il recupero del selenio.
Non è detto che nel pigmento ci sia stechiometricamente CdSe, molto probabilmente si tratta di "solfoseleniuro", dove il rapporto stechiometrico tra i tre elementi non è ben definito e probabilmente dipende dal metodo di preparazione.

 

Rosso cadmio

 

Il rosso di cadmio è reperibile in qualche colorificio professionale che tratta pigmenti originali in polvere, come si usava una volta quando gli artisti (o altri operatori del settore) si facevano da soli i colori miscelando bellissime polverine colorate assieme ad olio di lino o simili disperdenti.
Esistevano un tempo delle splendide "drogherie chimiche" i cui scaffali erano una gioia per gli occhi, un vero arcobaleno di colori, uno più bello dell'altro: nei grandi vasi di vetro con tappo smerigliato si andava dalle varie "terre" dalle più svariate tonalità di giallo e bruno, passando al blù di Prussia, al giallo di cromo, all'azzurro cobalto, al viola manganese, al verde di cromo, rosso cinabro... un vero tripudio di colori che comprendeva mezza Tavola Periodica...

Il rosso di cadmio fa parte della serie dei pigmenti a base di sali di questo tossico metallo (ancora per quanto in commercio? Quanti splendidi colori sono spariti dalla tavolozza...): nella serie si trovano colori che vanno dal giallo limone al rosso quasi fucsia e la composizione è sempre a base di solfuro di cadmio con varie aggiunte di altre sostanze.
Mi sono procurato proprio questa tonalità rosso profondo, che secondo le specifiche doveva contenere il "selenio".

E mò ti sistemo io, ho sadicamente pensato, il tuo destino non sarà diventare un quadro...

Il primo test è stato quello decisivo, che mi ha portato poi al prosieguo degli esperimenti: trattata una puntina di spatola di pigmento con HCl si è prontamente sviluppato acido solfidrico (H2S, come era ovvio che fosse), ma, colpo di scena, non solo H2S! Cautamente annusando il gas uscente dalla provetta facendo ala con la mano, si è sentita fin troppo CHIARA E FORTE la presenza del tremendo idrogeno seleniato (H2Se)!
La parola "tremendo" non rende appieno l'idea, dato che questo gas è di una potenza irritante (e tossica) veramente estrema; ne ho già parlato sul blog (post n.7), ma in quell'occasione fui fin troppo tollerante: averlo risentito è stato quasi traumatico, non tanto per l'odore nauseante ma per la fortissima e persistente irritazione al naso che provoca anche in quantità irrisorie.
Se qualcuno dovesse per caso replicare questa esperienza è messo in guardia nella maniera più seria che mi sento di esprimere: --> lavorare all'aperto e con grandissima prudenza. H2Se non è una sostanza con la quale si può scherzare.

                               ---oooOOOooo---

Allora, pesare 10 g di rosso di cadmio, metterli in una beuta da 150 ml su agitatore magnetico e aggiungere...

... per cosa aggiungere bisognerà aspettare la prossima volta!

 
 
 
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