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CHIMICA sperimentale

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Robert Jemison Van de Graaff, un multimilionario... in volt!

Post n°109 pubblicato il 04 Giugno 2011 da paoloalbert
Foto di paoloalbert

Robert Jemison Van de Graaff nacque a Tuscaloosa, Alabama, il 20 dicembre 1901.
Frequentò l'Università dell'Alabama, dove si laureò nel 1923 in ingegneria meccanica.
Lavorò breve tempo come assistente ricercatore, quindi continuò gli studi, prima alla Sorbona a Parigi (1924-1925) e poi ad Oxford, ricevendo altri titoli di studio in fisica (1926-1928), ed attendendo a degli esperimenti in fisica nucleare con E.Rutherford, in particolare sull'accelerazione delle particelle.
Nel 1929 ritornò negli Stati Uniti come ricercatore presso la prestigiosa Università di Princeton.
Fu in questo contesto che Van de Graaff concepì il primo modello di generatore elettrostatico che porterà il suo nome; con successivi miglioramenti, riuscì con la sua originale macchina ad ottenere nel 1931 la tensione di UN MILIONE di volt.

L'apice fu raggiunto nel 1933, presso l'altrettanto prestigioso MIT (Massachusetts Institute of Technology): in un hangar aeronautico l'intraprendente Robert assemblò due enormi sfere in alluminio di 5 m di diametro, isolate dalla base (un carrello ferroviario) con colonne in ceramica alte 8 metri e del diametro di quasi due, componendo una struttura alta complessivamente quasi 15 metri.
Messa in moto la cinghia (vedremo bene in seguito questi particolari...), il 28 novembre 1933 la più grande macchina elettrostatica mai costruita produsse la bellezza di SETTE MILIONI di volt!!!

 

Van de Graaf

 

Nel 1935 V.d.G. ottenne il brevetto per la sua invenzione, destinata, oltre che come acceleratore di particelle, per la produzione di raggi X penetranti per la cura di tumori.
Lo scienziato lavorò negli anni '40 a progetti e fondazioni sempre riguardanti l'impiego di altissime tensioni; i suoi acceleratori permisero in quel periodo e fino agli anni '50 notevoli progressi nello studio delle particelle e nella struttura atomica.

Van de Graaff rimase professore al MIT fino al 1960; nel 1966 ricevette un ambito premio da parte della American Phisical Society per la sua invenzione, con la motivazione:

"un dispositivo che ha permesso un immenso progresso nella ricerca nucleare".

Morì a Boston nel 1967, a soli 66 anni, lasciando in eredità molte delle sue macchine elettrostatiche funzionanti in altrettanti laboratori di ricerca sparsi per il mondo.

                                 --ooOOoo--

Perchè  questa biografia?
Perchè in onore di Robert Jemison, e per mio diletto, ho costruito una macchina Van de Graaff (non grande come la sua...!) che la prossima volta presenterò.

 
 
 
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