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CHIMICA sperimentale

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Ligustro, pH e ioni alcalino-terrosi

Post n°255 pubblicato il 10 Novembre 2013 da paoloalbert

E' venuto il momento di mettere alla prova quell'insolito indicatore che possiamo ricavare dalle bacche del ligustro, di cui  parlavo nel post precedente.
Purtroppo non sono riuscito in alcun modo a reperire notizie su questo colorante (ma importante la nota di mpatrick nei "commenti") che chiamiamo "ligulina" o "ligustrina"; ho trovato accenni in antichi tomi di farmacia di cui non val la pena citare alcunchè, se non che il ligustro può essere considerato una vecchia pianta officinale (discretamente velenosa) e poco usata anche in tempi passati, quando la farmacopea si rivolgeva con molta maggior simpatia a tutto il regno vegetale.

Andiamo allora a verificare le proprietà cromatiche di questo selvatico indicatore a seconda dell'ambiente acido-base.
Ho scelto un rametto ben fornito di bacche belle mature e ne ho schiacciate una decina in 100 ml di acqua distillata, portando poi ad ebollizione per qualche minuto.

 

Ligustro 3


Il colorante si scioglie bene in acqua ed anche a bassa concentrazione la colora in viola intenso, quasi nero.

 

Ligustro 2


Ho poi diluito l'estratto ottenuto in quattro provette, come nell'immagine (partendo da destra):

- provetta con l'indicatore molto diluito in acqua distillata
- provetta come sopra e leggermente basificata con NaOH
- provetta come sopra e leggermente acidificata con H2SO4
- provetta con l'indicatore diluito in normale acqua di rubinetto

 

Ligustro 4

 

Le proprietà indicatrici della ligulina sono evidentissime, andando da un violetto pallido a pH 7, ad un verde erba in ambiente alcalino e ad un bel rosso deciso in ambiente acido.
La variazione è netta ed il range di pH direi che è perfettamente sovrapponibile a quello del più noto tornasole: sotto il sei la soluzione è rossa e sopra l'otto è verde.

E la quarta provetta? Quella è rimasta neutra, ma volevo verificare la sensibilità di questa sostanza agli ioni calcio, cosa che si è puntualmente realizzata.
Se l'indicatore viene sciolto in acqua calcarea (nella mia zona la durezza dell'acqua è circa 20-30° F) l'indicatore assume immediatamente una colorazione blù sporco, come si può vedere dalla foto; la sensibilità evidentemente è abbastanza elevata e ritengo che con opportune comparazioni colorimetriche potrebbe (dico potrebbe...) essere un singolare test per la durezza dell'acqua.
Idea che mi viene in mente in questo modo, ma che è naturalmente tutta da verificare.

Ho provato la reazione con il magnesio al posto del calcio ed è risultata negativa.
Mi ero proposto quanto prima di saggiare la reazione con gli altri alcalino-terrosi, ovvero il bario e lo stronzio, a vedere se il viraggio verso il blù è specifico per il calcio o si estende anche a questi metalli.

[EDIT]: ora ho provato, aggiungendo all'indicatore in ambiente neutro qualche goccia di sol. diluita rispettivamente di cloruro di bario e bromuro di stronzio.
Esito completamente negativo: la ligulina è sensibile selettivamente al calcio.

 
 
 
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