Creato da paoloalbert il 20/12/2009

CHIMICA sperimentale

Esperienze in home-lab: considerazioni di chimica sperimentale e altro

 

 

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C'è il Contest CQ WW!

Post n°257 pubblicato il 02 Dicembre 2013 da paoloalbert

E cosa sarà mai 'sto CQ WW?
CQ è una importantissima rivista americana di radioelettronica e WW è l'acronimo di World Wide.
No, oggi non sporco provette, oggi parlo di radio.
Ogni tanto divago dalla chimica e faccio entrare in questo teatrino anche un'altra mia passione, che consiste (ne avevo già accennato l'anno scorso) nei collegamenti radio a lunga distanza.
Niente satelliti ripetitori, niente cavi o celle telefoniche, niente Internet... solo spazio etereo tra due squinternati che si parlano da un capo all'altro del mondo per pochi secondi, scambiandosi solo un paio di numeri!

Il Contest CQ WW è esattamente questo: visto da fuori, per chi non ne sa niente, è una cosa da individui fuori di testa.

Il CQ WW  per i DXer è invece l'avvenimento annuale più importante, è come i mondiali di calcio per i calciofili!
Coinvolge per un paio di week-end decine di migliaia di radioappassionati in tutto il globo.
Ecco in cosa consiste: bisogna collegare in 48 ore (in fonia o in telegrafia) il maggior numero possibile di corrispondenti, situati nel maggior numero possibile di "stati" e nel maggior numero possibile di zone geografiche; alla fine il tutto, con un complicato calcolo, viene tramutato in un file da spedire in America agli organizzatori, che opereranno gli opportuni controlli incrociati e stileranno la classifica secondo il punteggio raggiunto.

Per "stati" si intende non solo una nazione sovrana ma anche altre "dipendenze", come un'isola lontana o una situazione particolare; per esempio la stazione dell'ITU (International Telecomunication Union) di Ginevra non è considerata Svizzera, ma ha un suo prefisso particolare come fosse uno stato.
Per zone geografiche si intende invece una delle 40 zone in cui è suddiviso convenzionalmente il globo per quanto riguarda le comunicazioni radioamatoriali.

Durante l'ultimo week-end di ottobre mi sono divertito a partecipare per un po' di ore a questo contest, che in pratica è una vera e propria gara sportiva che mette in gioco le proprie capacità e le proprie apparecchiature contro... il mondo!
Allora, aspettiamo la mezzanotte GMT e partiamo.

Sintonizzo il ricetrasmettitore (le frequenze sono varie, tutte in onde corte) e comincio: rispondo alla chiamata di uno dei moltissimi presenti in quello spicchietto di frequenza che ho scelto. Se lui mi sente (lo capisco perchè ripete il mio nominativo) ci scambiamo i numeri fissi 5 e 9 ed il numero della propria zona geografica (l'Italia è nella quindicesima). 

Dieci secondi di contatto con uno sconosciuto situato chissà dove...
(In realtà so benissimo dove si trova, perchè i prefissi internazionali sono univoci. E più lontano è, meglio è!)
Fatto il primo collegamento mi sposto millimetricamente con la sintonia alla ricerca di un altro corrispondente e ripeto la trafila... e così fanno tutti gli altri migliaia di partecipanti, dal Montenegro all'India, dal Kazakistan alla Colombia, da Madeira alla Siberia.
I più sfegatati ripetono la trafila per quasi quarantotto ore di fila, sperando che la famiglia non rompa le scatole più di tanto.

Assurdo, vero? Demenziale vero?
Certamente lo sarà per chi è fuori dal gioco, ma chiedetelo ad un DXer...!
In quelle 48 ore, cuffia in testa, una mano sul microfono, un'altra sul computer (che aggiorna il log e fai calcoli del punteggio), un'altra sulla manopola della sintonia, un'altra sul rotatore dell'antenna... quattro mani? Sì, servirebbero quattro mani.
E dove sta la difficoltà? Detto così sembra macchinoso ma facile!

Le difficoltà sono tante (ma difficoltà non fa rima con soddisfazione, alla fine del gioco?) e stanno nel collegare una stazione che MOLTISSIMI ALTRI vogliono contattare nel medesimo momento, specialmente se la stazione trasmette da un paese "raro" e lontano, dove i radioamatori sono pochissimi.
Altro problema è raggiungere un'entità geografica all'altro capo del mondo che non si è mai collegata prima (ecco perchè i DXer conoscono nei minimi particolari tutta la geografia mondiale!).
Ci sono poi sempre da aggiungere i capricci della propagazione ionosferica e delle macchie solari, e tener conto in continuazione della "grey line" (il limite tra il giorno e la notte) che determina la possibilità o meno che il proprio infinitesimo segnalino arrivi in un certo posto.
[Il discorso della propagazione ionosferica meriterebbe un discorso a parte, ma sarebbe troppo lungo e noioso per i non addetti ai lavori].
E tutto ciò in competizione contemporanea con tutti gli altri partecipanti!

Quando io tento di spiegare a qualcuno del tutto estraneo alla radio quanto ho detto sopra per convincerlo che non sono completamente pazzo a partecipare ad un evento del genere, mi accorgo che il dubbio si fa strada.
Una delle prime domande è: sì, ma cosa vi dite?
Tutto ciò che serve ci diciamo, in qualche numero e qualche lettera!
Sbalordimento... e poi: sì, ma cosa si vince per una tirata del genere?
Sbalordimento totale: NULLA, ovviamente!
Vinci qualcosa se partecipi alla Maratona di New York?
Ti pagano forse per scalare una montagna?
Una pergamena se ti classifichi decentemente, la soddisfazione di aver virtualmente girato il mondo e aver dimostrato a te stesso che dopotutto sei abbastanza bravino sono i premi massimi ai quali puoi ambire.

Ma ogni volta non sono affatto certo di essere riuscito a convicere il mio interlocutore riguardo la mia totale sanità mentale...
Qui probabilmente succederà lo stesso.

 
 
 
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