Creato da paoloalbert il 20/12/2009

CHIMICA sperimentale

Esperienze in home-lab: considerazioni di chimica sperimentale e altro

 

 

« Acido gallico dal tanninoSintesi del cloretone »

Chimici sperimentali: razza in estinzione?

Post n°357 pubblicato il 06 Agosto 2016 da paoloalbert
Foto di paoloalbert

In questa sede per "chimici sperimentali" intendo coloro che sporcano provette per hobby... diciamo più o meno come il sottoscritto.
Qualche anno fa, in tempi molto più favorevoli, ebbi l'occasione di esprimere in altro luogo qualche considerazione sulla mia strana visione della faccenda (cioè sul pericolo dell'estinzione della razza di cui sopra) dato il fatto incontestabile che i lavori reperibili in rete e riferibili alla chimica sperimentale casalinga siano in drammatica e costante diminuzione, da noi e altrove.
Mi si perdoni il bruttissimo termine "casalinga", che purtroppo sembra dare il senso di una chimica raffazzonata tra pentole e fornelli, ma non mi riferisco a chimici improvvisati e pasticcioni, ma a tutti coloro che con buon livello coltivano questa passione affascinante al di fuori di luoghi e motivi professionali.
Quindi a tutti coloro che hanno accesso SOLO al laboratorio (quasi sempre per forza di cose modesto) di casa propria.
Questi sono i chimici sperimentali soggetti del mio discorso, e non coloro che si possono rifornire nell'armadio reagenti di una qualsiasi istituzione.
(Per questi ultimi la vita è facile).

Ebbene, e qui sta il senso del ragionamento di oggi, affermo provocatoriamente che questa razza di soggetti si incammina forse sulla via dell'estinzione.
Se ne dovessimo tracciare graficamente Il trend, sarebbe una linea che (in media) se ne sta impietosamente coricata da sinistra a destra verso il basso, tanto per intenderci identica a quella della borsa italiana.
Ecco le tre principali motivazioni per cui la penso così, motivazioni che chiamerò Saturazione, Assuefazione, Costo.
Ne avevo già parlato, e con i medesimi termini, ma le ripropongo in maniera riveduta e corretta.

- Cosa intendo per saturazione

La saturazione è quando non si sa più cosa pubblicare sul canale Internet che si intende usare, forum, blog o quant'altro.
Non per scarso impegno personale, ma per un altro motivo.
Naturalmente il problema riguarda i chimici sperimentali degni di questo nome, quelli che in qualche modo vorrebbero condividere le proprie esperienze, coloro che vorrebbero postare materiale concreto e interessante, ma che si trovano davanti un ostacolo insormontabile: MANNAGGIA, HO UN BUON LAVORO, MA E' GIA' STATO PUBBLICATO!
Se ben si guarda il trend in funzione del tempo (compreso questo blog...), si vede che il picco delle sintesi è ormai passato da tempo ed ora siamo in deciso declino.
Il motivo è che, pur essendo le sintesi un numero infinito, è sempre più difficile scovare sintesi inedite da fare CON I REAGENTI A PROPRIA DISPOSIZIONE.
E se una sintesi non è decentemente inedita non si può riproporla su uno stesso canale, per non incorrere in noiose ripetitizioni.
Naturalmente la saturazione non esiste per chi ha accesso a lab professionali, che non hanno problemi per l'acquisizione dei reagenti e che quindi possono trattare qualsiasi esperimento reperibile nella sterminata e ottima bibliografia della rete.
Rimedi? Purtroppo non vedo rimedi contro la saturazione senza mettere in campo continue risorse economiche.
Ecco perchè la saturazione è l'elemento decisamente più pericoloso per l'estinzione della specie.

- Cosa intendo per assuefazione

Il pericolo dell'assuefazione è quando non ci si meraviglia più di niente.
Oltre ad essere un problema sociale dovuto a iperstimolazione mass-mediatica, si ripercuote pesantemente anche nei canali hobbistici divulgativi di chimica.
I suoi effetti appaiono evidenti nell'interesse dimostrato per un lavoro: qualche anno fa una sintesi "di medio impegno" neanche tanto esotica riscuoteva un sicuro interesse, mentre ora per fare effetto servono prodotti sempre più sofisticati.
Per fare un esempio, ormai la sintesi di un estere secondo Fischer viene considerata "banale", roba da principianti.
Si tende a banalizzare e dare per scontate reazioni che saranno anche semplici, ma che NON lo sono da un punto di vista hobbistico.
Come una droga della quale devi sempre più aumentare la dose, altrimenti non fa più effetto.
Questo è il virus dell'assuefazione, e i canali chimici sperimentali (e non solo questi!) ne sono colpiti.
Esempio non chimico di assuefazione: fare un numero sul cellulare e in tre secondi parlare all'altro capo del mondo. Ci si meraviglia forse?
Nessuno si meraviglia. Eppure, se guardiamo a fondo, cosa c'è di più tecnologicamente complesso?

- Cosa intendo per costo

Per fare buone sintesi e sintesi inedite ci vuole la materia prima, e cioè i reagenti.
E i reagenti costano, costano tanto e rendono poco, anzi pochissimo.
La resa costo/utilizzo è molto spesso bassissima perchè un reagente specifico per una sintesi viene utilizzato con buona probabilità SOLO per quella sintesi ed il resto rimane poi inutilizzato in vista di futuri impieghi che forse mai verranno.
Ma intanto, se si vuole fare quell'esperimento, si è dovuto comprare il reagente in una quantità commercialmente disponibile, come se lo si usasse tutto.
Ed ecco un dispendio di risorse che alla lunga diviene inaccettabile.
Esempio: che me ne faccio di una confezione da 100 o 250 g di ftalimide per la sintesi dell'acido antranilico se poi ne uso solo 15 grammi?

Alle tre motivazioni di cui sopra aggiungerei anche quella (ma è meno importante) per cui un appassionato di chimica pratica è, nella stragrande maggioranza dei casi, un incompreso da parte di chi gli sta intorno.
Come ho già ripetuto troppe volte, la chimica è sempre vista dalle fonti popolari di informazione (assolutamente e colpevolmente disinformate!) secondo i soliti idioti stereotipi: la chimica è INQUINANTE, ESPLOSIVA, CANCEROGENA...eccetera eccetera.
Insomma, PERICOLOSA E DA EVITARE.
E questi concetti i mezzi di informazione li inculcano subdolamente ogni volta che se ne presenta l'occasione, tant'è che è meglio non avere come famigliare o come semplice vicino di casa un tizio che fa "espermenti" chimici, anche se li fa a ragion veduta e non è un pasticcione.
Ecco che alle tre difficoltà sopra elencate si aggiunge anche questa, facendo dei chimici sperimentali casalinghi una sorta di carboneria semisegreta e anche chi è abbastanza tollerato si trova a mostrare il proprio "laboratorio" solo ai pochi conoscenti di cui si fida.
E quindi i chimici sperimentali che fine faranno?
Ci sono e sempre ci saranno, ma nell'era di Internet saranno paradossalmente sempre più in difficoltà, per colpa dei termini sopra citati, ma soprattutto di quel terribile virus che ho chiamato "saturazione".

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

ULTIME VISITE AL BLOG

p_noragigrobrossigiulianoRamses670amorino11matteo_amatomaurograndi0loretolollosyamam12ps12virgola_dfmisonorottoqualcosajasssminebree121diegovan83
 
 

I MIEI LINK PREFERITI

AREA PERSONALE

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963