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CHIMICA sperimentale

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Risigalli, nicoli e spati di Bologna

Post n°268 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da paoloalbert

Ogni tanto (un paio di volte all'anno) apro a caso il libro di Felice Ambrosioni (1823) e me ne rileggo qualche pagina.
Oggi è venuta quella sull'Arsenico... Volete sentirla? E' qui sotto.
Riporto il testo esattamente come è scritto, saltando solo qualche passo poco significativo per non allungare troppo; chi avrà la pazienza di leggerlo, troverà anche giustificazione riguardo lo strano titolo che ho messo in testa al post.
Di mio, per maggiore chiarezza, aggiungo solo tra parentesi le formule chimiche dei composti di cui si parla.

Ecco dunque le parole del nostro ottocentesco farmacista di Pavia:

                              ---°°°OOO°°°---

-L'arsenico è un metallo che si rova in natura in istati differenti, ed in combinazione con alcuni metalli, ed allo solfo.
I Droghieri non conoscono, e vendono che quello in istato d'ossido (As2O3), ossia l'arsenico bianco, e quello combinato colle varie proporzioni di solfo, cioè come orpimento (As2S3) se in polvere gialla ranciata, e come Realgar (As4S4), o Risigallo se in pezzi d'un colore giallo-rosso.
...
L'arsenico bianco (As2O3) del commercio, altrimenti denominato veleno de' topi, e dai Chimici e Naturalisti Deutossido, oppure ossido bianco arsenicale, d'ordinario trovasi unito alle miniere d'argento solforato (Ag2S), a quelle del ferro (FeS2), del nicolo (NiS), e del cobalto (CoS); alle volte si scontra in istato d'ossido in cristalli tetraedri traparenti, ora in polvere bianca.
Alle miniere di Zmeof in Siberia, a Cornovailles in Inghilterra, a Freyberg in Sassonia, a S.Maria alle miniere in Francia si estrae in grande pel commercio, e per le arti.
Quello che abbiamo noi ordinariamente ci perviene da Ioachmisthal in Boemia, e da Rischeldorf nel Ducato dell'Assia.
In questi luoghi l'arsenico trovasi associato al cobalto, e per ricavarlo pongono la miniera in piccoli minuzzoli entro un fornello a riverbero, nella cui volta è praticato un condotto orizzontale.
L'arsenico abbruciando si ossida, prende l'ali, quindi si condensa, e si attacca alla gola del fornello; e siccome in questa prima operazione non è mai bianco come si vorrebbe, si sublima la seconda volta entro recipienti di ferro fuso col capitello fatto a cono, ed in questo modo si ha bastantemente puro.
...
Il Sig. Favre dice, che i Droghieri lo adulterano collo spato pesante (BaSO4), ossia pietra lucida di Bologna in polvere, e che sogliono frequentemente anche dare questo spato intiero per arsenico in pezzi, e che talvolta vi aggiungono dell'ossido di piombo bianco (PbCO3).
Questa sorta d'adulterazioni si saranno per avventura scontrate dal Sig. Favre in Francia.
Io ho trovato bensì della polvere di carbonato di calce (CaCO3) nell'arsenico, ma spato pesante, ed ossido bianco di piombo giammai.
...
L'arsenico bianco è destinato a varj usi.
I fabbricanti di vetro, e gli orefici lo destinano a favorire la fusione, e la purgazione delle sostanze nei loro crogiuoli. In Francia, ed in Inghilterra si adopera per la fabbricazione del così detto verde inglese (3Cu3(AsO3)2.Cu(C2H3O2)2); il tintore per rendere più solubili alcune sostanze coloranti; finalmente s'impiega per la fabbricazione dell'orpimento artificiale.
L'arsenico bianco è un veleno dei più potenti, ed attivi, esulcera, distrugge, e toglie la vitalità anche in piccolissime dosi; per la sua vendita adunque il Droghiere che ne è abilitato deve attenersi scrupolosamente alla Disposizione citata al Venerato Dispaccio del 30 dicembre 1819 dell'I.R. Camera Aulica di Vienna, che ha posto questo metallo nella classe de' veleni-

                               ---°°°OOO°°°---

Forte la suggestione di questi antichi testi coi loro Venerati Dispacci.
Mi piace estrarne solo un piccolissimo particolare: l'inveterata furbizia degli italiani (che in questo campo non sono secondi a nessuno) che la vincono sui francesi anche nel campo delle sofisticazioni: questi ultimi, che vogliono sempre fare i "sofisticati", utilizzavano il costoso spato pesante per "tagliare" l'anidride arseniosa; gli italiani, più grezzi ma più pratici, ottenevano il medesimo risultato con della volgarissima polvere di marmo a costo zero...

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