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Un blog creato da GustavoKlimt il 06/03/2009

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fritto misto

Post n°19 pubblicato il 15 Maggio 2020 da GustavoKlimt

Nel dubbio se ricordare o deglutire, imposto un paio di lettere e mi provo a dimenticare ogni creanza.
Così tornami a doler mia sventura e fingo di rimbocccarmi le maniche, fatto questo che mi dota di una qual certa fiducia. 
Questo luogo è abbandonato dimenticato fraudolento introspettoso e asfittico, perciò resto.

 
 
 

imperdonabile

Post n°18 pubblicato il 10 Agosto 2009 da GustavoKlimt

tanti post e nessun paradosso...

naturale che venga surclassato, bypassato, soprasseduto, scorticato e passato oltre..

ma adesso si paradossa!

 paradosso n.1:
Questa affermazione è falsa.

 paradosso n.2:
In paese vi è un solo barbiere che non porta la barba.
Egli rade tutti gli uomini del paese che non si radono mai da soli.
 
 

Il barbiere rade se stesso oppure no?

 
 
 

GRAPhOEMAS

Post n°17 pubblicato il 09 Agosto 2009 da GustavoKlimt


linee ambigue
colonne stagliate
segmenti sottili
tratti sfumati
punti dubbiosi
rette sfinite
angoli smussati
figure slanciate
curve dolorose
quote perdute

parabole

iperboli

donne

 
 
 

pusillibus

Post n°16 pubblicato il 07 Agosto 2009 da GustavoKlimt

Avevo già visto quella tipa, ma dove? Mi produco in una faticosissima ricerca all'interno dei miei strati neurali, scoprendo tra l'altro pensieri lasciati da qualcun'altro, passo in rassegna l'amigdala con l'insula comodamente stese sul talamo che osservano l'ippocampo impegnato in una pesca di beneficenza, mi faccio il giro del cingolo, scanso il subicolo, scivolo sul putamen, poi in preda alla disperazione dò un'occhiata (al cartoccio) anche nel corpo cavernoso... non si sà mai.. quando all'improvviso... sdanggggg (sono un rumorista di grido) mi sovviene!
Era la tipa che mi ha chiesto di accendere la siga qualche giorno fa mentre bighellonavo su una stradina delle alture un tiepido meriggio tiepido (la ridondanza si sà è segno di cultura poetica, si sà!). Ricordo di aver pensato "azz! che ci fa una fumatrice fulva in un percorso ginnico nella natura?" ricordo anche di non essermi mai risposto, ma tutto questo è normale, raramente mi prendo in considerazione. Lei invece, non essendo in possesso di questa mia sensazionale memoria fotografica, non pare ricordarsi del sottoscritto.
Ho già vissuto tutta una serie di frustrazioni simili per cui mi limito a piangere sommessamente tra me e poche centinaia di altri me, atteggiandomi a perfetto sconosciuto (mi piace raggiungere la perfezione..) le sorrido amabilmente come so fare da decenni, arricciando appena i baffi quel tanto da procurarmi un leggero stiramento all'inguine e taccio (una saggezza sconfinata la mia).
Lei mi imita (non portando baffi si limita a tacere). Poi prorompe: "non ti ricordi di me?". Qui, lo confesso spontaneamente, le sinapsi si radunano e vanno ad un concerto di Cris Rea senza nemmeno aver comprato il biglietto. "ehmmmm" è il solido commendo che sento proferire da me medesimo. E lei: "la settimana scorsa" pausa, "possibile?", pausa "davvero non ricordi". Niente ti fa naufragare di più di queste tre parole. A me, che possiedo una memoria fotografica di settimo livello variegata allo speudococco con almeno 600gigacosi refresh e candeggina compresi.
Blatero un "no!?!" assimilabile più ad una domanda in carta così bollata che ad una risposta in tempo surreale. "naaaaa!!" fa ella ritraendo il capo come colpita da una sciame di siringhe caricate di fluomucil complesso instaminico e ambidestro.
Notando il mio sconcerto ed ipotizzando un alzaimer fulminante, decide di insistere. Quando una donna insiste... beh perchè non lasciarla fare?
"all'areoporto..." pausa " il volo soppresso..". Non auguro ad alcuno la valanga di sensazioni che il mio povero cervello sta reggendo, una roba da sconvolgimento federale univoco! Ragazzi, giuro, NON MI RICORDO!
Tra l'altro la fulvetta è assai piacente, se un maschietto si dimentica di una fulvetta piacente in concomitanza di un volo soppresso, merita la sterilità asfittica ad oltranza (e anche qui).
Raccolgo le forze e tutti i miei averi in attesa che la giustizia astrale si compia e la guardo come un gatto a cui una mantide religiosa chieda consiglio sul vestito da mettere il giorno del matrimonio... niente! posso solo aspettare ulteriori ragguagli.
"Dai!!" e qui passa alla fase 'adesso te lo spiego a modo mio', senza por tempo in mezzo o sui lati, mi si avvinghia e mi molla una slimonazzata umidosa e contorcinata che se avessi la dentiera sarebbe emigrata in picosecondi con i ponti (che non ho) e tutto lo studio dentistico al seguito. Per i duri di comprendonio leggi 'un bacio'. Qui anche san Virginio si sarebbe arreso così vi permetterò di assistere alla mia memo-conversione. Quando un maschietto che si dimentica di una.... ecc. viene colonizzato con tanta romanticheria, non ha altra risorsa che adeguarsi. Io, signori (e signorine) miei, mi adeguo come nemmeno san Plutonio quando lo rinchiusero nella centrale di Caorso.
Appena la mia pituitaria me lo consente, dopo aver respirato profondamente tutto il respirabile, introducendola nell'appartamento (la fulvetta intendo), usando la perizia che conosciamo solo io e il mio assicuratore, le mielo "vieni Paola, raccontami di nuovo tutto".

 
 
 

tempus fugit

Post n°15 pubblicato il 05 Giugno 2009 da GustavoKlimt

Suonano alla porta. Beh che avete da strabuzzare? In casa mia succede che suonino alla porta, da voi forse no?. Alle volte suonano anche in strada, ma non presto mai molta attenzione, solitamente non è per me. Non avendo citofoni, campanelli in bagno, radiosveglie sul comodino o nella scarpiera, suonerie del forno, rammenta-pillole, bambole parlanti, musicisti incalliti per casa, curacalli a citrato, caracalla nel prato, contumelie e cicisbei... ok ok vado ad aprire. Perchè io sono così! Se qualcuno vien da me e suona io vado e apro. Non sono sospettoso come voi che cambiate tono di voce chiedendo.."chièèèè?" o come la sorella del panettiere che ha oliato lo spioncino e spegne la luce in ingresso così da ottenere la riservatezza di un'oliva in un negozio di biancheria o come il cugino pelato di Flo Sandos che fa partire la registrazione del canile di Bossacani di sotto facendo convertire tutti i felini del circondario in castrati soriani. Io sono un ottimista fiducioso e socializzante, le migliori arti marziali sono i miei sorrisi e la giovialità. Ho ridotto all'impotenza uno scippatore di Torreannunziata solo leggendogli la mano a tempo di valzer. Così apro.. anche perchè lo sventurato per colpa del vostro sofferto comprendonio suonette ben tre volte (carino suonette! non trovate? petiziamo dei nuovi passati remoti dai petiziamo!!).
Apro la porta su un viso che cambia repentinamente dal serio all'incuriosito passa per un frastornato andante con  moto quasi allegretto, sciorina un vivace con brio piuttosto restio, poi decisamente trascende in un perplesso presto assai, timido largo, imbarazzante adagio. Nel musicarmi gli sguardi addosso non disdegna di scansirmi inognidove e mi trovo radiografato come solo Superman sa fare quando nei pressi vi è LanaLang. Così mi prendo da parte e nel tempo che voi impiegate a dire "opperò che portamento quei jeans!" quando spiate la figlia del vicino che si china a raccogliere le mollette dal piancito (estremamente onomatopeico 'sto piancy), io mi travesto da mirror dei mirrors ed eseguo d'amblais la stessa radiocosa sullo sconosciuto che da ora perde l'iniziale ma trova conforto sulla finale che cambia il suo genere divenendo conosciuta... poichè il mio sottile spirito di osservazione nota variazioni sul tema depositate con armonia sulla tipa suonatrice di campanelli (per ora miei cari amici, non né sappiamo altro, ma se mi lasciate lavorare, capace che prima del vespro si svapori qualcosa di nuevo). Evidentemente ha fatto colpo la mia attrezzatura... calzoni tailandesi, canottiera con tao, effluvi d'incenso dall'interno. Così la campanellaia si concede un altro giro e mi ri-rimira, io, per nulla imbarazzato, onde mostrare la mia smisurata disponibilità, decido di posare il mestolo che ho nella mano destra, sul tavolino d'ingresso. Le regalo il sorriso "guru che sà di sapere" e le lascio il tempo, tutto il tempo, affinchè possa riempirlo, con i suoi sistemi di comunicazione avanzati, perchè gli altri mi han già detto un romanzo.

 
 
 
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