Parco Archeologico Sommerso di Baia
Il parco sommerso di Baia è un'area marina protetta istituita dal Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio di concerto con i Ministri per i Beni e le attività culturali, delle Infrastrutture e dei Trasporti, delle Politiche agricole e forestali e d'intesa con la Regione Campania per tutelare i resti archeologici sommersi che costituiscono l'evidenza monumentale emergente delle costruzioni situate in epoca romana lungo tutta l'antica fascia costiera dei Campi Flegrei che si estendeva fino a circa 500 metri dall'attuale linea di costa, e che oggi, sprofondata per effetto del fenomeno vulcanico del bradisisma flegreo, giace sommersa ad una profondità variabile da un minimo di 2 ad un massimo di 16 metri sotto il livello del mare.
Il Parco Sommerso di Baia ha come finalità primarie
• la tutela e la valorizzazione ambientale ed archeologica, anche per finalità occupazionali;
• la divulgazione della conoscenza della biologia degli ambienti marini e del patrimonio archeologico sommerso;
• effettuazione di programmi di carattere educativo per il miglioramento della cultura nel campo dell’ecologia, della biologia marina e dell’archeologia;
• la realizzazione di programmi scientifici per approfondire la conoscenza e lo studio dell’area;
• la promozione di uno sviluppo socio-economico compatibile privilegiando le attività tradizionali locali già presenti, i cittadini residenti e le imprese con sede nei comuni ricadenti nell’area.
Storia del Parco
L’antica città di Baia, luogo di villeggiatura privilegiato dall’aristocrazia dell’Urbe e dagli stessi imperatori per l’amenità del paesaggio decantata dalle fonti e per la presenza di acque termali, fu soggetta a fenomeni bradisimici come tutta l’area dei Campi Flegrei. Parte dei lussuosi edifici si trova oggi, pertanto, sotto il livello del mare, nello specchio d’acqua compreso tra Punta Epitaffio e il promontorio del Castello. Si tratta di resti di complessi edilizi d’età imperiale, visitabili attualmente tramite barche dotate di maxischermo o più direttamente per immersione. Tra le strutture submarine di Baia sono, tra le più rilevanti, resti di alcune delle ricchissime ville che si susseguivano senza soluzione di continuità lungo il sinus Baianus, conservanti ancora interi settori dei mosaici pavimentali. Una di esse è la Villa dei Pisoni, riconosciuta tramite una fistola acquaria che riporta il nome del committente. Un’altra è la Villa "a Protiro" così chiamata dalla presenza di un portico antistante l’ingresso. Oltre alla residenza resta un settore dello spazio urbano di cui sono visibili un tratto della strada, delle taberne affacciate su questa e resti di un complesso termale.
Portus Julius
La costruzione del Portus Iulius risale al 37 a.C.
Nell’antichità il porto era difeso da una stretta e lunga diga, gettata sulla spiaggia, la vita militare di questo porto fu breve, a causa dell’insabbiamento, poiché già nel 12 a.C., la flotta militare fu spostata nel vicino bacino naturale di Miseno e il porto venne riconvertito a scopo civile.
Del Portus Iulius si iniziò a riparlarne alla fine dell’ultimo conflitto mondiale, grazie alla fotografia aerea e alle prime foto effettuate dal pilota, nonché subacqueo, R. BUCHER, le quali mettevano in risalto la topografia del grande complesso portuale che si estende su una superficie di circa dieci ettari.
Villa Pisoni
La villa dei Pisoni, iniziata nel I sec. d.C., venne restaurata nel corso del II a.C.. L'appartenenza alla famiglia resa certa dal ritrovamento del nome del proprietario, L. Calpurnio Pisone, su una fistula aquaria rinvenuta in situ. Della villa sono riconoscibili numerosi ambienti. Un grande cortile rettangolare alle spalle della facciata, volta verso punta Epitaffio e riccamente decorata con marmi, stucchi e intonaci, costituisce il nucleo centrale di quanto riemerso. Sono oltretutto visibili i porticati a N e ad E, di et� augustea, con absidi semicircolari, il porticato occidentale, ornato da nicchie rettangolari e semicolonne, e quello meridionale, meno conservato, di cui sono tracce del colonnato in marmo. Dotato di terme, giardini e un quartiere marittimo, con vani di soggiorno, cisterne e peschiere, difeso da barriere frangiflutti, questo grande complesso, che mostra analogie architettoniche con la Villa Adriana di Tivoli, era confluito nel demanio imperiale forse dopo la confisca della villa dei Pisoni in seguito alla fallita congiura contro Nerone (65 d.C.).Strutture murarie in opera reticolata e opera mista. A nord del canale erano terme, forse pubbliche, visto il carattere urbano degli edifici, evidenziato da tabernae e da una strada. Le sponde est e ovest del lago si individuano da altre strutture, poste sotto la banchina portuale, dove anni fa si rinvennero sculture e decorazioni marmoree del III sec. d.C. Altri resti sono sui fondali antistanti i Cantieri di Baia.
Secca delle Fumose
Diversi piloni presumibilmente a protezione del Portus Julius. Durante il percorso subacqueo tra i piloni ricchi colonizzati e ricchi di flora e di fauna s’incontrano fumarole attive che testimoniano l’origine vulcanica di questa zona . Le fumarole sono colonne di bolle gassose di origine vulcanica che si sprigionano dal fondale. Depositi di zolfo si trovano un po’ ovunque sul fondale marino
Villa Protiro
Questo complesso monumentale rappresenta la struttura urbana dell’antica Baia: una strada sulla quale si affacciano una serie di taverne e una villa privata. La villa Protiro e’ così chiamata a causa del suo particolare piccolo porticato. Una serie di stanze si affacciano su un atrio centrale dal quale ricevono la luce. Attualmente in una di questa stanze e’ possibile ammirare splendidi mosaici composti da piastrelle bianche e nere che creano un motivo esagonale.
Baia Sommersa
La costa dei Campi Flegrei è un esempio unico al mondo, per lo sprofondamento dell'antica fascia costiera e la conseguente trasformazione del territorio.
Dopo essere stata fittamente urbanizzata e industrializzata, oggi è finalmente oggetto di adeguata attenzione dal punto di vista della conoscenza scientifica, della tutela e della valorizzazione. Al pari o forse ancor più che a terra, quanto si conserva sott'acqua rappresenta un patrimonio eccezionale per rilevanza storica, ma anche per l'attrattiva culturale e turistica determinata dalle particolari condizioni fisiche: è infatti un contesto che agli aspetti archeologici unisce quelli ambientali, nei molteplici fattori geologici e naturalistici legati alla sommersione marina.
Via Erculeanea
La via erculeanea è la strada che collegava Baia e Portus Julius.
Anche se non vi sono testimonianze attendibili, oggi, sulla base dei rilievi geomorfologici tridimensionali con il multibeam, possiamo stabilire il suo tracciato lungo la duna litoranea che separava l’antico lago “Lucrinum” dal mare.
Non si sa molto sullo stato di conservazione dell’antico tracciato, se non nel tratto più prossimo al Ninfeo di Claudio non essendo stati fatti dei sondaggi puntuali.
Visitate il mio video
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Buona Visione
Video tratto dall'immersione di domenica 16 novembre 2008 a Portus julius
Dell'area archeologica di Baia fanno parte anche i resti dell'antico porto romano; a Baia, infatti si giungeva comodamente da mare dopo una breve navigazione ed un comodo approdo in una baia, appunto, tranquilla e riparata.Del porto romano sono chiaramente visibili i 12 piloni che si ergono maestosi su di un fondale sabbioso. Il passaggio all'esterno dei piloni stessi permette di ammirare un paesaggio quasi lunare, una grande distesa di sabbia dalla luce veramente particolare interrotta qui e là solo da alcune colonne di minuscole bollicine, che indicano le sorgenti a mare di acqua calda, ulteriore testimonianza del passato termale dell'intera zona.
Il passaggio tra le due file parallele dei piloni permette di rendersi conto della grandezza dell'opera realizzata in epoca romana, ma anche come questi elementi ormai si siano completamente integrati nel paesaggio sottomarino, fungendo da substrato e permettendo lo sviluppo di una vivacissima flora e fauna dal carattere spiccatamente mediterraneo.
Un'immersione in una zona archeologica così affascinante e ricca di misteri cattura l'attenzione non solo per gli aspetti artistici, urbanistici, storici, ecc..., ma anche perchè, ancora una volta, è possibile apprezzare come il Mediterraneo resista, in tutti i sensi, alle aggressioni del tempo, della natura e dell'uomo.
Seppure perciò non si possano descrivere incontri mirabili ed eccezionali, si può ricordare la presenza, tra le altre, di qualche simpatico e piacevole ospite, come i rossi Apogon imberbis, che timidamente si nascondono tra gli anfratti creati dai piloni nel loro sgretolarsi, i coloratissimi nudibranchi tipo l'Hypselodoris valenciennesi, lo scapigliato anemone di mare, le trasparentissime claveline e poi nel fondo una piccola Pinna nobilis in compagnia di gasteropodi e bivalvi, ricci e stelle marine che colorano questo particolarissimo braccio di mare Mediterraneo.
L'immersione nel porto antico di Baia, così come alla città sommersa, non presenta alcuna particolare difficoltà tecnica, e risulta molto piacevole e distensiva anche nel freddo periodo invernale.
L'immersione in questa stagione fa apprezzare ancora di più la presenza delle molteplici attività vulcaniche sottomarine della zona, come il frequente incontro di sorgenti calde e di punti del fondale in cui l'abbondanza di zolfo, indica la presenza di sabbia piacevolmente calda, non solo per il subacqueo infreddolito, ma anche per le differenti specie di animali, che come le castagnole si divertono a nuotare proprio tra le bollicine calde delle sorgenti o vivono adagiati nei pressi dei punti caldi del fondale
Donatomi da Hengel0 e da fresia2002
Vi ringrazio siete dei tesorini
CORSO DI INTRODUZIONE ALL’ARCHEOLOGIA
Parco Sommerso di Baia (Pozzuoli Napoli)
11-16 maggio 2009
REITIA con la collaborazione del Diving Centro Sub Campi Flegrei di Pozzuoli, il patrocinio del Consorzio Campano Assodiving Flegreum, e l’auorizzazione della Soprintendenza dei Beni Archeologici di Napoli e Caserta, organizza un corso di introduzione all’archeologia subacquea, rivolto principalmente a studenti e laureati in archeologia e conservazione dei beni culturali ma aperto anche a semplici sommozzatori in possesso di brevetto di immersione ARA di secondo livello o superiore,interessati ad acquisire una preparazione di base sulle tecniche di prospezione e di documentazione in archeologia subacquea. Il corso a numero chiuso riservato a massimo 20 allievi, si articolerà in sessioni teoriche e pratiche tenute da istruttori di Reitia e da specialisti del settore. Durante l’attività pratica che si svolgerà in mare sui fondali della Riserva Marina di Baia si sperimenteranno varie tecniche, con l’utilizzo delle attrezzature di normale impiego nella ricerca e nella documentazione subacquea.Al termine del corso verrà rilasciato il brevetto internazionale in Archeologia Subacquea della CMAS/ACDC (Archaeology Diver) e un attestato di partecipazione.
Informazioni :
RETIA onlus : cell. + 39 338.4013220 – Fax +39 0438.8731156
Sito internet: http://www.reitia.it email: info@reitia.it
Centro Sub Campi Flegrei: Via Napoli, 1 – 80078 Pozzuoli (NA) - Tel/fax 0818531563Sito internet: www.centrosubcampiflegrei.it Email: info@centrosubcampiflegrei.it
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Post N° 2
Post n°2 pubblicato il 25 Novembre 2008 da bollicina8181
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Inviato da: amareliberamente1969
il 12/03/2009 alle 09:22
Inviato da: amareliberamente1969
il 28/11/2008 alle 13:26
Inviato da: Anonimo
il 26/11/2008 alle 12:47
Inviato da: hengel0
il 26/11/2008 alle 11:24