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descrivi te stesso.

Post n°16 pubblicato il 11 Dicembre 2006 da cziffra

forse sono egocentrico quando penso che mi piacciono le ragazze normali. per normali intendo quelle che quando passeggiano non ti fanno girare la testa. quelle che quando le guardi non ti fanno pensare 'che superfiga' con quel linguaggio sfigato che entra nella bocca di tutti nei momenti più opportuni. o quelle che quando le guardi pensi sì che ti piacerebbe fartele, ma subito dopo guardandone un'altra pensi che te la faresti ugualmente. fino a quando non sbuca quella veramente figa (ormai il linguaggio si è adeguato al discorso) che ti cancella dalla mente le due precedenti e occupa interamente le tue attenzioni. insomma mi piacciono le ragazze che nascondono nella loro apparente normalità (quella specie di incantevole naturalezza che te le fa quasi scomparire agli occhi quando ti passano accanto...) uno sguardo rubato a vermeer. quelle che quando le ami sai che ami perché sono PER ME le più belle e le più affascinanti. mentre una qualunque strafiga è capace di amarlo anche il più coglione degli uomini sulla terra (purtroppo i coglioni sono calamitati dalle strafighe). ma posso dire, al contrario di quello che ho detto all'inizio, che sono egocentrico quando penso che mi piacciono le ragazze fighe. penso ad alcune mie ex. c'erano anche quelle che, quando ci passeggiavo assieme, facevano girare tutti gli uomini. maiali e non. sono tutti lì come dei babbei (ma fino ad un certo punto posso capirli e potrebbe capitare anche a me - anzi capita ma con discrezione) che la squadrano, la puntano, si girano quando passa. sono babbei anche quelli in 'dolce' compagnia e/o con prole al seguito. vecchi pure. senza vergogna piantano i loro sguardi sulle tette della mia ragazza (per quel che le forme coperte dagli abiti lasciano immaginare) e in pochi millesimi di secondo li spostano ai fianchi, cosce, labbra occhi e poi mentre si girano (spesso fingendo naturalezza o altri interessi) portano al fondoschiena...schiena...caviglie. insomma radiologi dei miei coglioni che fanno piacere perché ti fanno sempre pensare 'cazzo sto con una tipa che piace un casino e che tutti mi invidiano' ma che prima o poi ti fa pensare 'cazzo ma non è che me ne sono innamorato perché fondamentalmente sono anch'io un coglione di radiologo'. con le ragazze 'normali' invece è diverso. quando ti punta addosso gli occhi la vedi come una gatta. sai che il suo metro e sessantatre non spicca sulle teste dei pervertiti e non desta troppe attenzioni. sai che il suo fisico perfettamente proporzionato e magro nella 'botte piccola' e in abiti 'tranquilli' non solletica minimamente l'attenzione del radiologo. sai che la sua perfezione fisica passa inosservata e sai che la sua normalità esibita o provocante sensualità non esibita da alcuna appariscenza non eccita le persone. sai che insomma tu la stai amando come nessuno altro. che a te piace per quello che è e perché per te è come non è per nessun altro. e questa sua rarità t'ingelosisce più dello splendore della più desiderata bellona che passa. però poi ci pensi quando ci litighi...e prima o poi ti fa pensare 'cazzo ma tutti sti casini manco fosse una modella strafiga che se la supertira e che vuole il mondo ai suoi piedi'.

beh insomma, discorsi volgari a parte (d'altra parte mi piace questa piega volgare del discorso perché si addice alle conclusioni forse - forse) pare che in ciascuno di noi ci sia sufficiente ambiguità per poter smentire assolutamente ogni affermazione che ciascuno può fare sul proprio conto.

se dico d'essere snob posso benissimo non esserlo. o se per me è snob il ricco benvestito - spesso però si vestono malissimo e suscitano comunque invidia per la naturalezza con cui esibiscono il loro cattivo gusto - che non frequenta locali per tutte le tasche, o chi arriccia il naso di fronte ad una persona vestita normalmente, o chi si crede al di sopra degli altri ostentando presunte doti di qualsivoglia tipo, etc. lo è anche chi, da obeso, se ne va orgoglioso della sua massa in giro per la spiaggia quasi ridendo di se o di chi si fa più scrupoli di lui o chi, da brutto, crede che la sua deficienza fisica sia controbilanciata da una smisurata intelligenza (che non ha alla pari delle doti ostentate da quelli di cui prima) o chi, da inelegante, crede d'essere di classe solo perché non indossa per maleducazione la giacca ad una festa o un concerto che la prevede... insomma ci sono diverse varianti dell'essere snob. tutte spregevoli quelle che ho indicato. ma alcune forse più deprecabili di altre...e tutte le altre che non ho elencato......? beh è anche per questo che, sebbene io lo sia, non amo ammetterlo. per timore d'esser scambiato per uno degli snob di cui sopra. insomma è come se fossi snob nei contronti degli snob. non voglio essere confuso pur essendolo. forse. anche perché, dando tanto peso a questa'affare dello snobismo, chiunque potrebbe trasformarlo in etichetta non vedendolo più come una delle mie tante sfaccettature diamantesche (metafora presa a prestito ;-)...). nessuno vuole i bollini chiquita appiccicati sulla fronte. ho tolto certe mie affermazioni sul mio profilo perché in effetti descriversi è inutile. a meno di non avere tutta la vita a disposizione per farlo e smussare ogni definizione, rifinirla, cesellarla, levigarla (e chi più parole conosce ce le metta etc.). sarebbe bello descriversi solo con i gesti...con gli atti...le azioni. ma non sono un bravo attore. non sono esteticamente consapevole. o meglio, non sono schiavo di ciò che voglio dire. a meno che non debba estorcere qualcosa a qualcuno. allora dal 'calderone' tiro fuori questo o quello - come fanno gli intellettuali che devono generalizzare per forza di cose - perché magari credo possa 'servirmi' per raggiungere quel determinato scopo. un po' come si tirerebbe fuori di tasca il burrocacao per proteggersi le labbra dal freddo. o si tirerebbero gli addominali in spiaggia se si volesse far vedere che si è prestanti. o si piangerebbe sguaiatamente se fossimo bimbi desiderosi d'attenzione o che etc. ecco...non è possibile comportarsi così sempre! per lo meno di fronte a persone alle quali si vuole parlare senza maschera (cosa forse non bella...ma non deprecabile credo). e allora bisogna saperci fare. bisogna non proiettare se stessi negli altri e saper ascoltare. forse per addentrarsi in un mondo nuovo alla scoperta di un eventuale 'pensiero' che riunifichi in un'unica entità tutto l'universo di nuovi aspetti che così gradualmente o improvvisamente si disvelano nel tempo. alla scoperta di un eventuale 'codice' che permetta a ciascuno di leggere l'altro... quello che vorrei fare io. capire l'altro. parlargli con mille occhi. proprio per andare al di là di quella bellezza che arriva a tutti. rapidamente. e che con la stessa velocità se ne va.

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