Prezzi Parmigiano
Un'interpretazione del mercato del Parmigiano-Reggiano
Post n°1 pubblicato il 04 Marzo 2007 da Bert_MO
Da sempre il mercato di questo pregiato formaggio è stato definito ciclico e poco trasparente. Dall'analisi delle serie storiche di produzione e prezzi ho maturato, invece, un'interpretazione alternativa. Mi sono convinto che ad essere ciclico nel passato non era il mercato (inteso come dinamica dei prezzi) ma la produzione; inoltre il mercato del Parmigiano Reggiano nel tempo si è mostrato tutt’altro che poco trasparente, anzi, esso è stato sempre coerente ad una legge di mercato molto semplice: in un mercato maturo, quale quello dei prodotti alimentari, il prezzo è inversamente proporzionale alla quantità offerta. |
Post n°2 pubblicato il 04 Marzo 2007 da Bert_MO
Tale è la coerenza a questa regola aurea che è stato possibile impostare un’equazione matematica che trasformi la serie storica dei dati produttivi in una serie di prezzi attesi (o teorici) da confrontare con quella dei prezzi di mercato osservati. I prezzi sono tutti espressi in valore reale (tolto l'effetto inflattivo) aggiornati all'ultima rilevazione, al fine di poter confrontare prezzi temporalmente molto lontani. Siccome il Parmigiano richiede una stagionatura di circa 24 mesi prima della commercializzazione, oggi si conosce la quantità di formaggio che verrà commercializzata tra due anni, quindi è possibile farsi un’idea di quella che sarà la risposta del mercato, fatto salvo che nel frattempo non intervengano eventi che perturbino il mercato stesso. I risultati dell'analisi (clicca su immagine per ingrandirla, elaborazioni aggiornate ad aprile 2007) evidenziano come si è toccato il livello minimo delle quotazioni e che ci sono i presupposti per una modesta ripresa, la quale, però, non sembra essere l'inizio di una fase di quotazioni elevate perchè il livello produttivo è, ad oggi, ancora molto sostenuto. Tale logica applicata al mercato del Grana Padano ha dato risultati ancora più precisi. |
Post n°4 pubblicato il 04 Marzo 2007 da Bert_MO
L'analisi sulle serie storiche dei prezzi ha consentito di monitorare la dinamica della distribuzione del valore all'interno della filiera commerciale. Per ovvie esigenze di omogeneità dei dati confrontati, l'analisi è limitata territorialmente alla città di Modena. Dall'analisi dei dati si nota che se nel tempo il prezzo del Parmigiano al consumatore è diminuito in termini reali (tolto l'effetto inflattivo), il peso di questa flessione è stato sopportato per intero dai produttori e dagli operatori all'ingrosso, mentre, gli operatori al dettaglio hanno visto aumentare (e non di poco) i propri margini di realizzo. Da consumatore di Parmigiano potrei chiedermi perchè la distribuzione non partecipi al processo "storico" della contrazione dei prezzi (in valore reale), visto che nel tempo si è ristrutturata, ha aumentato i volumi distributivi e quindi immagino abbia ridotto i costi di distribuzione per unità di prodotto. Sarebbe una domanda legittima se non sapessi che questa situazione è data dall'enorme "potere contrattuale" che la GDO (grande distribuzione organizzata) esercita nei confronti degli altri operatori della filiera produttiva e commerciale, penalizzandoli e penalizzando di fatto anche i consumatori. Quindi non rimane che chiedermi: come si può ridurre il potere contrattuale della GDO per rendere equa la distribuzione del valore dal produttore al consumatore? Alberto Grandi (agrandine@libero.it) |
Post n°5 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Bert_MO
Di seguito sono riportati i grafici relativi alle analisi di mercato degli ultimi 10 anni con le relative tendenze previsionali da confrontare con l'andamento reale degli anni successivi. I grafici fanno riferimento al prezzo del PR stagionato (24 mesi) in frazione di partita o per lotti. I prezzi sono espressi in valore reale all'anno di elaborazione. |
Post n°6 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Bert_MO
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Post n°7 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Bert_MO
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Post n°8 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Bert_MO
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Post n°9 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Bert_MO
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Post n°10 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Bert_MO
Situazione di mercato: nel 2003 si ha un sensibile incremento dei prezzi (non previsto dal modello) Posizionamento del mercato rispetto al modello di analisi: sovrastima Proiezione del modello di analisi: diminuzione di mercato sia per il 2004 che 2005
Nota: fino al 2002 il mercato del PR si mostrò sempre fortemente ciclico con alternanza di fasi espansive e discendenti delle quotazioni. Evidentemente nel 2003 gli operatori al termine di una fase di vacche magre nutrirono forti aspettative di rialzo. Il modello anticipò che non esistevano le condizioni di una fase espansiva, ovvero anticipò la fine di quella caratteristica di stagionalità del mercato. |
Post n°11 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Bert_MO
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Post n°12 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Bert_MO
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Post n°13 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Bert_MO
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Post n°14 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Bert_MO
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Post n°15 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Bert_MO
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Post n°16 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Bert_MO
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Post n°17 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Bert_MO
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Inviato da: Anonimo
il 26/12/2007 alle 00:05
Inviato da: Anonimo
il 28/07/2007 alle 02:30