10 Febbraio,per non dimenicare le Foibe
L'Italia ha deciso di non dimenticare, istituendo il Giorno del Ricordo per i martiri delle Foibe,dove venne sancito l'impegno civile della memoria per ricordare una tragedia che colpì il popolo italiano tra 1943 e il 1947.
Tutto ebbe inizio il 10 febbraio 1947, a seguito dei trattati di pace di Parigi, nell'ambito dei quali l'Italia, uscita sconfitta dalla guerra, dovette cedere alla Yugoslavia la città di Zara, Fiume, parte dell'alta valle dell'Isonzo, dell'Istria, del Carso, e le isole Pelagosa e Lagosta. Da quel momento in poi tutti i cittadini di quelle terre, non vennero considerati come italiani e furomo visti come oppositori del regime comunista di Tito, pertanto costretti a lasciare le loro case. Chi si oppose trovò la morte, inghiottito dalle foibe, dove spesso venivanmo gettati ancora in vita, con le conseguenze che si possono immaginare.
In 350 mila gli italiani che subirono i rastrellamenti, le deportazioni, le torture fino ad essere “trasportati” come bestie nei territori di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia. E' stato valutato che le vittime rimaste vittime dell'odio etnico furomo oltre 20 mila, tra uomini donne e bambini, abbandonati nelle profonde fratture carsiche. Non è invece ancora chiaro il numero degli italiani, che si opposero ai comunisti yugoslavi trovandone la morte.