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Post n°147 pubblicato il 24 Giugno 2015 da pasquale.zolla
Ciò che ci ha lasciato La Seconda Repubblica Non so se con Renzi ci si trovi ancora nella seconda o siamo già nella terza Repubblica. Fatto sta che i risultati ottenuti dalla politica nella seconda Repubblica sono veramente deprimenti. E pensare che quando avevo una trentina d’anni i giovani fecero una rivolta generazionale, da me condivisa, contro il sistema delle persone anziane che detenevano il potere politico, considerati solo dei benpensanti. Erano giovani di destra e di sinistra che si trovarono dalla stessa parte della barricata e che facevano della componente ideologica della politica una demonizzazione; lottavano fianco a fianco per rovesciare il potere. Oggi, nel ricordare quegli avvenimenti, mi viene il dubbio che gli scontri di piazza, le occupazioni e le prese di posizione contro i gerontocrati non abbiamo poi portato a risultati entusiasmanti, anzi sono più che deludenti perché destra e sinistra, essendo completamente interscambiabili, hanno tolto ai partiti che li rappresentavano dei riferimenti ideali, una visione del mondo dove chi sbagliava pagava di persona. Oggi Destra e Sinistra, appoggiate entrambe al centro moderato, siedono sugli scranni parlamentari per mantenere il potere, selezionando, tra l’altro, il personale da eleggere tra cretini fedeli invece che tra brave persone indipendenti; gente che ha un alfabeto ridottissimo, un lessico imbarazzante e una fiducia in se stessi tanto grande quanto ingiustificata. Gente che pensa solo a mantenersi e a mantenere in futuro, tramite privilegi e vitalizi, non solo se stessi ma anche parenti, eredi ed aventi causa. Gente che racconta solo frottole allo scopo di sottacere i veri, reali problemi del Paese: mancanza di lavoro, giovani costretti ad espatriare per avere un futuro, debito pubblico che aumenta a dismisura, l’Europa che ci soffoca con l’austerità e si rifiuta di fare la propria parte nell’affrontare l’emergenza dei barconi carichi di africani che fuggono da guerre e fame, la scuola che vorrebbero agli ordini di dirigenti d’istituto che avrebbero il potere di vita e di morte sui docenti. Oggi vivere per gli italiani è diventato un verbo ostico per molti, costretti a dormire in macchina perché la giustizia, voluta dai politici, spesso toglie loro casa, lavoro e affetti, ma non riesce a debellare il malcostume e la disonestà che regna in tutti gli Enti gestiti dai politici, perché si riesce sempre a trovare un sotterfugio per salvaguardare i loro privilegi. (Roma, oggi, rappresenta il non plus ultra d’ogni male esistente nel Paese!) Oggi si sono talmente unite, Destra e Sinistra, che non hanno aperte bocca di fronte all’insensata proposta del premier Renzi sulla fusione di Cgil, Cisl e Uil sotto un’unica sigla. A questi signori politici vorrei ricordare la vicenda di Franestein che, mettendo insieme parti di più cadaveri, riuscì solo a creare un mostro. E voi, cari politici, col vostro fare, state creando un Paese di mostri, dove si arriva addirittura a invogliare a sparare sui profughi nordafricani che cercano salvezza da guerre fratricide! E Renzi, novello Napoleone, continua a blaterare che tutto ciò che fa è per il bene del Paese, ma non riesce a vedere i grandi errori che sta commettendo, anche perché non ne vuole sentire parlare di proposte serie e migliorative a ciò che propone. L’Italia va cambiata! Ma col sostegno e le proposte che vengono dal basso e cioè dal popolo!
Kurje puzzulènde
Kuann’u mure de Bberlìne kadìje
tuttekuand’i ‘taljane penzajene
ka i ‘duluggìje mòrte èvene,
sòpattutte mbuliteke, dekretanne
‘a fine d’a Ritte è dd’a Manghe ka,
ò’ cèndre, nd’i muderate, nuve cigghje
cerkajene. Kuillu krjature nate
da póke ke l’akkua lòrde venìje
jettate è ‘a vèstje ‘djòlòggeke,
lebberate d’a kangiòle, venìje
accise k’i ‘déje, i destenzjune
è kkuilli ‘djale ka libbre rennèvene,
kuilli sunne ka ce prezzervavene
juvene. Nu bbrave kandande ‘merekane
kandave ka ku suparrevà d’i vinde
d’u kaggnaminde darze abbesuggnave
tuste funnaminde. Mméce i nuve
akkucchjaminde puliteke krjate
hanne meljune de partetille ka
addevendate sònne ‘na skurciatóre
pe se putè sestemà. Mmakande de
prugramme, ma chjìne chjìne de kòske
è bbalekune affaristeke. Ròbbe
da kummarèlle d’u putrusine
a pezzetille fatte, chjacchjarune
k’è krestjane tutte da véve dèvene.
(È ddanne!) Sènzavete da preferì
partit’èvene, jang’ò russce ka fussere,
a ndò ce stèvene krestjane ka ce
mettèvene d’u lóre, pagavene de
perzòne è nen’addevendavene
vajasse de nessciune. Maggnavene
pure lóre, ma facèvene maggnà!
Gògge sckitte si s’arretòrn’a’ Ritte,
ò’ Cèndre muderate è a’ Manghe,
kurje puzzulènde, pe nen jettà ò’ vinde
i ‘mmaggene bbèlle de kuillu ‘jìre
ò scetarze d’u sóle, putarrime ‘n’ata vóte bannire svendulà da kunnevide
a ucchje arrapirte p’u Pajése megghjurà!
Cadaveri in putrefazione
Quando il muro di Berlino cadde
tutti gli italiani pensarono
che le ideologie erano morte,
soprattutto in politica, decretando
la fine della Destra e della Sinistra che,
al centro, tra i moderati, linfa nuova
cercarono. Quel bimbo nato
da poco con l’acqua sporca venne
buttato e la bestia ideologica,
liberata dalla gabbia, venne
ammazzata con le idee, le distinzioni
e quegli ideali che rendevano liberi,
quei sogni che ci preservavano
giovani. Un bravo cantante americano
cantava che col sopraggiungere dei venti
del cambiamento bisognava darsi
solide fondamenta. Invece le nuove
aggregazioni politiche creato
hanno miriadi di partitini che
sono diventati una scorciatoia
per potersi sistemare. Vuoti di
programmi, ma contenitori di cosche
e logge affaristiche. Roba
da comari del prezzemolo
tritato, ciarlatani
che alla gente tutto da bere davano.
(E danno!) Senz’altro preferibili
erano partiti, bianghi o rossi che fossero,
dove c’erano individui che ci
mettevano del loro, pagavano di
persona e non diventavano
servi di alcuno. Mangiavano
anche loro, ma facevano mangiare!
Oggi solo se si ritorna alla Destra,
al Centro moderato e alla Sinistra,
cadaveri in putrefazione, per non gettare via
le immagini belle di quel passato
con il risveglio dell’alba, potremmo di nuovo bandiere sventolare da condividere
ad occhi aperti per migliorare il Paese!
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