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Post n°222 pubblicato il 05 Ottobre 2017 da pasquale.zolla
L’apostolo della devozione alla Madonna del Rosario di Pompei La Madonna del Rosario si festeggia l’8 maggio e il 7 ottobre. Alla sua intercessione venne attribuita la vittoria della flotta cristiana sui turchi musulmani a Lepanto (1571). Ma la devozione alla Vergine del Rosario è da attribuirsi a Bartolo Longo (oggi: beato) nato in Puglia il 10 febbraio 1841, acceso anticlericale. Di temperamento esuberante, da giovane si dedicò al ballo, alla scherma e alla musica; intraprese gli studi superiori in forma privata a Lecce e dopo l’Unità d’Italia, nel 1863, si iscrisse alla facoltà di giurispudenza all’università di Napoli. Dubbioso sulla religione, si lasciò attrarre dallo spiritismo, fino a diventare un celebrante dei riti. La sua vita ebbe una svolta dopo una notte di incubi. Si rivolse al prof. Vincenzo Pepe, un suo compaesano molto religioso, che lo invitò a frequentare Padre Radente, un frate appartenente all’ordine dei domenicani, che riuscì a farlo aggregare al terzo ordine di San Domenico. Nel 1864 si laureò in giurispudenza, tornò al paese natio, abbandonò la professione di avvocato e si prodigò in opere assistenziali, facendo voto di castità. Tornò a Napoli dove conobbe Ludovico da Casoria (beato) e Caterina Volpicelli (santa), nonché la contessa Marianna Farnararo vedova de Fusco, donna impegnata in opere caritatevoli ed assistenziali. Questa ultima conoscenza segnò una svolta fondamentale nella sua vita, in quanto divenne inseparabile compagno nelle opere caritatevoli. Tale amicizia diede luogo a maldicenze, per cui i due nel 1885 decisero di sposarsi, con il proposito però di vivere come buoni amici, in amore fraterno. La contessa era proprietaria di terreni ed abitazioni nel territorio di Pompei e Bartolo, divenuto suo amministratore, si recava spesso nella Valle. Vedendo l’ignoranza religiosa in cui vivevano i contadini nelle campagne, si mise ad insegnare loro il catechismo, a pregare e a recitare il rosario. Una pia suora, Maria Concetta de Litala, gli donò una vecchia tela raffigurante la Madonna del Rosario, che fece restaurare e portò nella Valle di Pompei, esponendola il 13 febbraio 1876 nella piccola chiesetta parrochiale. Da quel giorno la Madonna elargì grazie e miracoli e la folla di pellegrini aumentò a tal punto che si rese necessario costruire una chiesa più grande. Su consiglio del vescovo di Nola costruì l’attuale tempio che ebbe inizio il 9 maggio 1876 e terminò nel 1887. Il quadro venne sistemato su di un trono e l’immagine della Vergine verrà, in seguito, coronatacon un diadema d’oro, ornato da più di settecento pietre preziose e benedetto da papa Leone XII.
Grazjòne a’ Madònne d’u Resarje
Ò Regine grurjòse d’u Resarje,
nuje fedéle figghje tuje,
ke kumbudènze de figghje a Tè
decime i mesèrje nòstre.
D’ò trune de bundà, andò Tu
assetate staje, arrevute
u uarde tuje sóp’a nuje;
mblure pe nuje meserekòrdje
d’ò Figghje tuje è ffatte vedè
a tuttekuande akkume sì:
Rjìne de kujéte è dde perdune.
Tu, akkume mamma nòstre, sì
‘a ‘vvukata nòstre, ’a speranza
nòstre. È nnuje, ke laminde,
stennime vèrze de Tè i mane
supplekèvule, lukkulanne:
Meserekòrdje! Ò Mamma bóne,
tine de nuje pjetà, d’i alme
nòstre. Nuje nda Tè kumbedame
chjenamènde, ce abbannuname
akkume figghje sènza fòrze nd’i
vrazze d’a chjù mòlle d’i mamme
è dda Tè aspettame i grazje
susperate. A tutte nuje
kungedìje ‘a ‘mmòre tuje
kundinue è ‘a matèrne tuje
benedezjòne. Ò Rjìne d’u
Resarje, ò Mamma nòstre kare,
ò Tane d’i pekkature, ò Suvrane
kunzulatrice d’i afflusciate,
sìje Tu nda ògnèpparte benedètte,
ògge è ssèmbe, ndèrre è ngile.
Preghiera alla Madonna del Rosario
O Regina gloriosa del Rosario,
noi tuoi devoti figli,
con confidenza di figli Ti
esprimiamo le nostre miserie.
Dal trono di clemenza, dove Tu
siedi, volgi
il tuo sguardo su di noi;
implora per noi misericordia
dal tuo Figliolo e mostrati
a tutti quale sei:
Regina di pace e di perdono.
Tu, come madre nostra, sei
la nostra avvocata, la speranza
nostra. E noi, gementi,
stendiamo a Te le mani
supplichevoli, gridando:
Misericordia! O Madre buona,
abbi pietà di noi, delle anime
nostre. Noi confidiamo in Te
pienamente, ci abbandoniamo
come figli deboli tra le
braccia della più tenera fra le mamme
e da Te aspettiamo le grazie
sospirate. A noi tutti
concedi il tuo amore
costante e la tua materna
benedizione. O Regina del
Rosario, o Madre nostra cara,
o Rifugio dei peccatori, o Sovrana
consolatrice dei mesti,
sii Tu ovunque benedetta,
oggi e sempre, in terra e in cielo.
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