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Post n°338 pubblicato il 05 Dicembre 2020 da pasquale.zolla
Immacolata Concezione L'Immacolata Concezione è un dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento; tale dogma non va confuso con il concepimento verginale di Gesù da parte di Maria. Questa festività era già celebrata in Oriente nel secolo VIII, e venne importata nell'Italia meridionale da monaci bizantini. In Sicilia, in particolar modo, il tema dell'Immacolata Concezione fu accolto subito e divenne molto sentito ancora prima della definizione del dogma. Nel 1439, al Concilio di Basilea era stato l'arcivescovo di Palermo Niccolò Tedeschi a sostenere che Maria era stata concepita senza peccato. Il canonico e storico Antonino Mongitore racconta che già nel 1323 la Conceptioni di Maria era festa di precetto a Palermo, attestando in tal modo che la sua devozione nel capoluogo siciliano risultava persino allora così antica da «non sapersi l'incominciamento». Il Senato dell'isola fece voto di difendere la dottrina dell'Immacolato Concepimento e si impegnò a onorarne la festa con una degna celebrazione. Ebbe così origine il «rito delle cento onze», somma donata al convento di San Francesco inizialmente per arredare la Cappella Senatoria, uno dei momenti identitari della città di Palermo. Il Senato (oggi il Comune) rinnovava ogni anno il solenne Voto sanguinario, pronunciato per la prima volta nel 1624 e comune a gran parte dell'isola, giurando con un verbale di spargere il proprio sangue per la difesa dell'Immacolata, primaria e principale Patrona della Città e dell'Arcidiocesi di Palermo, divenuta patrona massima della Regione Siciliana. Dal meridione il culto per l'Immacolata si propagò poi a tutto l'Occidente, soprattutto su iniziativa degli ordini religiosi benedettini e carmelitani. Fu inserita nel calendario della Chiesa universale da Papa Alessandro VII con la bolla Sollicitudo omnium ecclesiarum dell'8 dicembre 1661. Il dogma si ricollega anche ad alcune apparizioni mariane. In particolare nel 1858 Bernadette Soubirous, la santa veggente di Lourdes riferì che la Vergine si era presentata con le parole «Io sono l’Immacolata Concezione». Ancora prima, nel 1830 Catherine Labouré, novizia nel monastero di Rue di Bac, fece coniare una medaglia con il testo di una preghiera "vista" durante un’apparizione della vergine Maria: «O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi». A Lucera la sera della vigilia era usanza incendiare nei diversi rioni una catasta di legna (‘a fanòje), intorno alla quale si riunivano le famiglie e, una volta spentasi le fiamme, ci si sedeva su sedie e sgabelli e i nonni o i genitori raccontavano storie, aneddoti, fiabe e quantaltro sul passato. Quei racconti li ho pubblicati ne: I Kunde Nannurke. Salve, ò chjéne de grazje Vèrgene tuttapure, ki maje deskrive putarrìje u sblennòre tuje? Ki rakkundà putarrìje u mestére tuje? Ki sarrìje kapace de pruklamà ‘a tuje grannèzze? A Tè ka urnate haje ‘a nature d’i ummene, ka haje subrate i skire de langele, ka haje subrate ògnè krjature, ìje te ‘nnègge; Salve, ò chjéne de grazje! Uìdeme a Tè: akkalametate d’a grazje ka Te urnéje, ìje cerkarraghje de seuì u jì tuje, ò Mamme. Ne nzarraghje préta mòrte, ma pasta vive prònde a levetà, pujekè mbastate d’ò ammòre è d’è mane de Dìje. Arrekurdete appure de tutte i fighje tuje sóp’a sta tèrre; sustine avvecine a Dìje i lòre grazjune; sirbe fórtassaje ‘a fède lóre; ‘a speranze lóre furtefekìje; allundanìje da lóre i fragèlle pruvukate d’ò pekkate; akkrisce ‘a karetà è arrjale a lóre ‘a pace nd’a veretà, nd’a justizje, nd’a lebertà, nd’u ammòre è nd’a Meserekòrdje ka pòrte òrdene, armunìje è feduce sènza manghe nu limete né kumbine. Salve, o piena di grazia Vergine Immacolata, chi mai potrebbe descrive lo splendore tuo? Chi potrebbe raccontare il tuo mistero? Chi sarebbe capace di proclamare la tua grandezza? A Te che hai ornato la natura umana, che hai superato le legioni angeliche, che hai superato ogni creatura, io ti acclamo: Salve, o piena di grazia! Guidami a Te: attratto dalla grazia che ti adorna, io cercherò di seguire il tuo cammino, o Madre. Non sarò pietra morta, ma pasta viva pronta a lievitare, poiché impastato dall’amore e dalle mani di Dio. Ricordati pure di tutti i figli tuoi su questa terra; avvalora presso Dio le loro preghiere; conserva salda la fede loro; fortifica la loro speranza; allontana da essi i flagelli provocati dal peccato; aumenta la carità e dona loro la pace nella verità, nella giustizia, nella libertà, nell’amore e nella Misericordia che porta ordine, armonia e fiducia senza limiti né confini.
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