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Lo scherzo di Carnevale: prigionieri in casa

Post n°353 pubblicato il 03 Febbraio 2021 da pasquale.zolla

Carnevale è non solo una festa allegra e spensierata (Quello del 2021 certamente non lo è!), ma anche tradizione, che ritroviamo nelle tante maschere di personaggi regionali nate da diversi contesti: dal teatro dei burattini, dalla Commedia dell’arte, da tradizioni arcaiche, o create come simboli dei festeggiamenti carnevaleschi di varie città. Le maschere, in generale, hanno il compito di scacciare le forze del male, l’inverno e di aprire la strada per l’arrivo della primavera: per questo motivo sono associate al Carnevale.

Comunque voglio ricordare questo strano Carnevale ugualmente attraverso le maschere Regionali:

Napoli - Pulcinella: è un servo bugiardo e chiacchierone. La sua fama si deve soprattutto alla commedia dell'arte, che ne ha fatto un personaggio tipico.

Milano - Meneghino: è la maschera della città di Milano, nota per mettere a nudo i difetti dell'aristocrazia.

Bergamo - Arlecchino e Brighella: Sono le due maschere della città di Bergamo, il secondo antagonista del primo. Arlecchino è il bambino povero che crescendo diventa furbo e vivace. La maschera proviene dagli Harlequins francesi (diavoletti), e il suo vestito è simbolo di povertà: è stato infatti cucito dalla madre con scampoli di varie stoffe, aggiungendo una toppa alla volta. La sua compagna è Colombina, veneziana.

Venezia - Colombina e Rosaura: rispettivamente ancella e padrona. La prima, fidanzata di Arlecchino, è civettuola, bugiarda e adulatrice, ma vuol bene alla sua padrona, giovane e graziosa.

Pantalone: è il tipico mercante veneziano, ricco e avaro. Tenta costantemente la conquista di giovani donne pur essendo avanti con l'età. Anche questa è una maschera tipica della commedia dell'arte e nel '500 ha avuto una grande fama.

Bologna - Balanzone: superbo e arrogante, si esprime per lo più in dialetto bolognese, citando erroneamente il latino. È convinto di essere un dotto intellettuale, ma le sue citazioni sono maccheroniche e prive di nesso. Elargisce consigli non richiesti con lunghissimi discorsi completamente astrusi.

Fagiolino: Popolano un po' rissoso sempre pronto a bastonare chi se lo merita. La maschera prende origine dal teatro dei burattini.

Liguria - Capitan Spaventa: Spadaccino vanitoso perennemente in cerca di amore

Roma - Rugantino e Meo Patacca: Bullo, provocatorio e arrogante il primo (poi trasformato in figura bonaria); rissoso,

scontroso e popolano il secondo. Meo Patacca è l'anima di Trastevere, il più popolare di Roma.

Éje Karnuàle

Éje Karnuàle è tanda brave krestjane

sutesfazjòne pròve  a se masckarà,

nd’i fròmme chjù stranbalate, pe pruà

nu pjacére ka dì ne nze póde nd’u jettà

vìje ògnè masckere de suciale pukresìje

è u kòre svalanzà, akkum’a nu spurtille.

Èje Karnuàle è i krestjane se semòvene

ke frenesìje sóp’ò parkuscèneke de nu kambà

sènza sinze ndreppetanne, u chjù d’i vòte,

nu mbelice rule suje. Éje Karnuàle:

brellòkke d’u cile felande, kurjannele,

masckere chjassóse, kelure nd’i strate,

allerìje nd’i alme è kure k’abballene.

Abballene ò’ kambà, sèndene i kadènze suje.

ÉjeKarnuàle è ògnè krestjane pighje

‘na masckere tjatrale è addevendéje

nu ndrèppete p’arrjalà nu tukke d’allerìje

ò’ kambà è pe kunkòrre ‘a kòmeke

tjatraletà d’a umane stubedetà. Tutte

kuiste, appèrò, kuistanne p’i strate

nze vedarrà pekkè ‘na preffedjòse òmbre,

pe ngire peghjà i krestjane, i ubreghéje

a rumanè ò’ chjuse dind’i kase pròbbete.

È Carnevale

È Carnevale e molta brava gente

prova gusto a mascherarsi,

nelle fogge più strane, per provare

una voluttà indicibile nel buttare

via ogni maschera d’ipocrisia sociale

e spalancare il cuore, come uno sportello.

È Carnevale e la gente si agita

freneticamente sul palcoscenico della vita

senza senso interpretando, il più delle volte,

un suo triste ruolo. È Carnevale:

stelle filanti, coriandoli,

maschere sgargianti, colori nelle strade,

allegria nelle anime e cuori che danzano.

Ballano alla vita, sentono il suo ritmo.

È Carnevale e ogni persona assume

una maschera teatrale e diviene

attore per donare un tocco d’allegria

alla vita e per contribuire alla comica

teatralità dell’umana stupidità. Tutto

questo, però, quest’anno per le strade

non si vedrà perché un fantasma maligno,

per burlarsi della gente, la costringe

a stare al chiuso nella propria casa.

 

 

 


 

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