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Messaggi del 03/12/2015

E una donna ti taglierà la testa

Post n°162 pubblicato il 03 Dicembre 2015 da pasquale.zolla
Foto di pasquale.zolla

L’8 dicembre: festa dell’Immacolata

L’8 dicembre, festa dell’Immacolata, è il segno, per volontà divina, di perfezione assoluta in una creatura umana, che ha il potere intercessorio sull’Onnipotente. Ed è a Lei, la Madre di Dio, a cui occorre rivolgersi in questi tempi di apostasia e di corruzione, perché i principi cristiani sono crollati e nelle società occidentali anche i comandamenti che Dio diede a Mosé sono continuamente calpestati e sostituiti con il culto dell’uomo e dei suoi diritti che, invece di liberarlo, lo costringono a cadere sempre più nell’abisso.

Ma Dio non si arrende di fronte al male ed è capace sempre di operare nuovi inizi, come fece nell’eden che ricucette i fili della comunione spezzata dal peccato, promettendo la vittoria attraverso una donna che diventerà la madre del Verbo eterno, il Figlio del Padre che si fa uomo per salvare gli uomini.

Maria è la prima dei redenti!

Dio bussa alla porta di quella giovane quindicenne, promessa sposa a Giuseppe, e le chiede di dare il suo consenso ad un progetto incredibile, immenso: «Vuoi diventare la madre di mio figlio?»

Maria resta turbata e meravigliata; si pone delle domande nel fondo del suo cuore umano in quanto non è un automa.

«Diventerai madre per opera dello Spirito Santo!», è la risposta che riceve e che da subito la fa aprire all’accoglienza e risponde: «Eccomi! Sono a totale disposizione! Avvenga di me quello che hai detto!»

È l’offerta di tutta se stessa, di ogni palpito del suo cuore, di ogni pensiero della sua mente, di ogni atomo del suo essere.

Il nostro cuore, nello scorrere delle ore e delle vicende della vita, si mette in subbuglio perché sa che l’intera umanità è dentro a questa storia sublime in cui c’è il mistero di Nazaret, l’inizio della nuova storia, l’incarnazione la passione la morte e la risurrezione del Figlio di Dio, divenuto uomo per la nostra salvezza.

Il male non è qualcosa di astratto, non è una fiaba o una simbolica rappresentazione della fragilità umana, ma la perdita di quei valori di amore e compartecipazione alla vita di tutti e verso lo stesso ambiente.

Ideologie utopistiche proclamano che il male non esiste e che basta una buona organizzazione sociale tra gli uomini per far trionfare la pace e l’armonia.

Assurdità che vengono smentite anche e soprattutto dagli atti criminali di persone che proclamano i valori dell’uomo nascondendosi dietro una presunta fede religiosa o di regimi che uccidono milioni di esseri umani per appartenenza a religioni diverse.

Rivolgiamoci, pertanto, a Maria Immacolata, come segno di sicura speranza e di consolazione, dicendole, nel giorno della sua festa: «Stringici al tuo cuore di Madre, o Maria. Prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte!»

 

 Tuttabbèlle Tu sì, Marìje

Tuttabbèlle Tu sì, Marìje, pekkè

dind’a Tè ‘a paróle de Ddìje s’è

fatte karne. A ‘rrumanì ajutece

nd’u sènde sengére d’a vòce d’u Seggnòre:

i lukkule d’i pòvre n’nge lassene

maje ndeffrènde; ‘a suffrènze d’i

malate è dde ki nd’u bbesuggne

stace ne nge truve k’a kap’ò vinde;

u sulaggne d’i vicchj’è ‘a frevelèzze

d’i bbòmmenille ci’akkummuvene;

òggnè kambà de l’òme da tuttenuje

sìje sèmbe amat’è vvenerate.

Ȯ Marìje, faje ka ne mberdime

u seggnefekate d’u jì nustre

sóp’a tèrre: ‘a lustre d’a féde

i jurne nustre allummene; ‘a fórze

kunzulatrice d’a speranze uide

i passe nustre; u kalóre d’a ‘mmóre

u kóre nustre aneme. Vèrggene

sande, dóce reggine d’u cile, rinne

‘nnucènde i figghje tuje, ùmmele

è mmakulate de kóre. Arrjalece

jurne de kujéte; sóp’u jì nustre

veggelìje; ‘a mane tinne a stu

munne; faje ka tuttekuande nuje

arrevame ò’ funne, pe vedè

nu jurne u Figghje tuje Ggesù,

chjìne de prjèzze, nd’u avete d’u cile.

Tutta bella Tu sei, o Maria

Tutta bella Tu sei, o Maria, perché

la parola di Dio in Te si è

fatta carne. Aiutaci a rimanere

in ascolto attento della voce del Signore:

le grida dei poveri non ci lascino

mai indifferenti; la sofferenza dei

malati e di chi nel bisogno

è non ci trovi distratti;

la solitudine degli anziani e la fragilità

dei bambini ci commuovano;

ogni vita unana da tutti noi

sia sempre amata e venerata.

O Maria, fa che non smarriamo

il significato del nostro cammino

umano: la luce della fede

illumini i nostri giorni; la forza

consolante della speranza orienti

i nostri passi; il calore dell’amore

animi il nostro cuore. Vergine

santa, dolce regina del cielo, rendi

innocenti i figli tuoi, umili

e puri di cuore. Donaci

giorni di pace; sul nostro cammino

veglia; tendi la mano a questo

mondo; fa che tutti noi

arriviamo in fondo, per vedere

un giorno tuo Figlio Gesù,

pieni di gioia, nell’alto dei cieli.


 

 

 

 

 
 
 
 

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