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Messaggi del 23/02/2021
Post n°360 pubblicato il 23 Febbraio 2021 da pasquale.zolla
Il Nulla: parto dell’immaginazione Il nulla è un concetto filosofico, non una realtà fisica né tantomeno qualcosa di sperimentale. Deve intendersi come assenza di essere, cioè non esistenza. Parmenide, un filosofo della Magna Grecia nato intorno a 2500 anni fa, fu il primo a rendersi conto della differenza assoluta tra l’essere e il nulla e la espresse in modo lapidario, con parole che sono diventate storiche: l’essere è, e non è possibile che non sia… (il non essere) non è, ed è necessario che non sia In altre parole, il nulla è una costruzione logica, un’astrazione, un parto dell’immaginazione, un concetto limite. Per alcuni la ricerca del nulla può essere addirittura un esercizio spirituale, in cui ogni oggetto o soggetto empirico viene artificialmente eliminato dalla scena della coscienza. Ma alla fine di questo esercizio di rimozione resta sempre almeno la coscienza che pensa il nulla, come aveva appunto pensato Parmenide: l’essere non è possibile che non sia; il non essere non è, in nessun caso. U ‘ssulute besugne d’u ‘nutele Nu jurne nu allive de nu fesòfele decìje ò’ majèstre suje ka tuttekuande u nzegnaminde suje assemeghjave kungentrarze sóp’a kòse ‘nutele È kuille i respunnìje ke nu ‘sèmbje: ’A tèrre éje ambje è smesurate. Ma de kuèlla subrefice ògnè òme aùse skitte pòke cendimetre. Kuille sóp’a kuje i pite mètte nda kuillu mumènde. ‘Mmagenìje ka tu live, tutte A nu tratte, kuille ka l’òme nen stace aùsanne. Kuistukkuà nvileke se trùuàrrà nd’u ‘mmakande. Pe kuanda timbe sarrà ngrade de servirze d’u sustègne ka prime i vastave? È u allive i respunnìje ka kuillu pòke de tèrre, nenn’i sarrìje servute chjù a ninde. È u majèstre kungludìje ka kuillu sèmbje u ‘ssulute besugne d’u ‘nutele revelave. L’assoluta necessità dell’inutile Un giorno un allievo di un filosofo disse al suo maestro che tutto il suo insegnamento sembrava concentrarsi su cose inutili. E quegli gli rispose con un esempio: La terra è ampia e vasta. Ma di quella superficie ogni uomo usa solo pochi centimetri. Quelli su cui posa i piedi in quel momento. Supponi che tu tolga, tutto ad un tratto, ciò che l’uomo non sta usando. Costui si troverà in bilico nel vuoto. Per quanto tempo sarà in grado di servirsi dell’appoggio che prima gli bastava? E l’allievo gli rispose che quel poco di terra, non gli sarebbe servito più a niente. E il maestro concluse che quello esempio mostrava l’assoluta necessità dell’inutile.
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