Sorridere è Amare

Post N° 178

Progetto autonomia..

….

…Incontro la ragazzina con la quale sarò in camera…

Bello è vederla e conoscerla prima della partenza..bello è vedere i genitori… bello vedere in quei pochi minuti quante le “abitudini”, le cose ripetute, le cose cadenzate, bello vedere quanto vogliono presentarla “bene”, mantenerla in forma, bello vedere quanto forse sperano in un continuo miglioramento e quanto stiano attenti e si prodighino perché chi la seguirà nelle due settimane, possa mantenere quali totalmente quei ritmi e quel livello che ha raggiunto con il lavoro di tanti anni….

Avrò un vademecum da leggere lungo nove pagine… con le cose che potrà fare e non fare… con le cose che potrà mangiare, con le pastiglie da prendere, con gli orari da seguire, con le cose da mettere… vorrei arrivarci un minimo preparata, per non aver la fobia di sentirmi trattenuta ogni volta che attraverso i gesti mi chiederà qualcosa…

Eh si, perché non vocalizza e se da una parte sono intimorita da quel che sarà un dialogo unilaterale, dall’altra sono estremamente curiosa di sapere come mi muoverò…. E sembra che davvero le cose non accadano per caso….

…. L’idea del mio tirocinio universitario è quella di collaborare con un’associazione che attraverso attività di circo, teatro, clownerie..proponga e sviluppi spettacoli con persone disabili, attraverso mimo e contatto fisico, escludendo totalmente l’uso della parola….

Emozionata, eccitata, carica, esplosiva, timorosa, curiosa, questo qualcosa di quel che sento, che mi attraversa, che mi percorre…

E poi si parla di chi non è presente ed in particolare di due ragazze disabili che convivono, sole.. coadiuvate da un  badante…

Il loro si chiama “Progetto Autonomia”…

Già, per rendersi indipendenti, per favorire il distacco dai genitori, per acquistare quelle autonomia che in quelle particolari condizioni, di disabile, diventa ancora più difficile farlo accettare ai genitori, per i quali spesso il problema principale è “cosa farà, a chi rimarrà, come farà quando noi non ci saremo più”…

E mi si illumina il cuore e mi impazzisce di gioia perché la chiave è “crederci”.

Ci penso da mesi, cerco di riflettere su quale possa essere il modo migliore per dirlo, quale possa essere la motivazione “giusta” per loro, per capire, per non vederlo come abbandono, come un non amarli più, per fargli cogliere il senso e il bisogno e l’esigenza che io ho e sento oggi di voler acquisire… autonomia, e non solo quella economica.

Autonomia decisionale.

Autonomia organizzativa.

Autonomia in tutto quel che è il “mondo casa”.

Autonomia come sfida contro se stessi, come modo di conoscersi, come capacità di acquisire e imparare i propri limiti, piuttosto che i propri tempi, piuttosto che i propri bisogni.

Voglia di seguire il mio sistema, voglia di avere i miei ritmi, voglia di darmi i miei obblighi, voglia di sfidarmi sempre.. che ora, oggi, forse, sto solo trascinandomi….