LADY
EROS IN CUCINA...
Oggi raccolgo le mie emozioni e le trasformo in coriandoli di passione per TE.(17/10/2009).
Desiderio
Scivola dal cuore alla pelle,
questo spasmodico desiderio che ho di te.
Irrefrenabile, irresistibile, insaziabile,
la follia di te.
Desiderio del tuo respiro sulla mia tempia,
delle tue mani su di me, in me ...
Desiderio che esprimo nei miei sospiri,
nei miei occhi roventi,
sul mio corpo tatuato di te.
Circondata da un vortice incandescente,
m'immergo nell'oblio,
ti cerco, ti trovo, ti afferro, ti assaggio ...
mi possiedi.
Anna Maria
ALLO SPECCHIO CON LA LUNA
PER TE LADI
01 Settembre 2009 da pallottole_ti.cinesi
L'amour,tojour l'amour....
il n'y a rien d'autre a dire...
un coer qui aime
ne
perd pas espoir
et croit a
la promesse de l'amour...
peu importe
les tempe et la
distance
qui le separe.
Pallottole_Cinesi
GIOCA CON IL MIO CORPO __________non la rugiada che scivola |
Un giorno, forse, anche il nostro sole
|
Post n°261 pubblicato il 08 Aprile 2010 da ladimurasachi2009
Tutti conoscono almeno una coppia di amici o parenti, se addirittura non ci siamo passati noi stesse, che vive la relazione scandita da continui litigi. Eppure si riappacificano sempre, e, per qualche giorno, vivono beati cullandosi nel loro amore. Poi trac! Succede un nonnulla, una frase mal detta o un'azione mal interpretata e si ricomincia. E così, avanti, nelle settimane, nei mesi, negli anni. Queste coppie si dichiarano assolutamente consce della loro posizione, ma assicurano che 'il loro rapporto è così', che non è un problema, solo la loro relazione è 'passionale'. O alti o bassi, o nero o bianco, le vie di mezzo non si contemplano. Ma è veramente così? Litigare è 'il sale' della coppia? Qual è il limite ai litigi prima di farsi davvero male? I ricercatori dell'università del Michigan hanno condotto uno studio la cui conclusione è: litigate gente, litigate e rimarrete in salute! Detto in gergo medico, chi sfoga la rabbia ha meno probabilità di morte precoce rispetto a chi trattiene tutto dentro, per una questione di pressione arteriosa. Quando ci si sente attaccati, dice lo studio, occorre reagire e rispondere, altrimenti la rabbia trattenuta può logorare dentro. Certo, qualcuno un po' più zen, o semplicemente più rilassato, può tranquillamente obbiettare che il problema è alla base: cioè, come affrontare le situazioni senza che la rabbia prenda il sopravvento? Sicuramente qualcuno che i litigi nemmeno li contempla, vive ancora più a lungo! La sana e comune litigata tra partner è di sicuro uno strumento per mantenere il legame saldo: confrontarsi fa bene, rinforza l'unione, aiuta a conoscerci nell'intimo. Non si deve aver paura di litigare, perché dire l'uno all'altro ciò che si pensa e si prova è del tutto salutare. Tuttavia il problema nasce quando i litigi, i battibecchi, sono all'ordine del giorno, nascono da sciocchezze, da motivi più che futili. Ecco che qui nasce il bisogno di fermarsi a riflettere, perché anche un cieco vedrebbe che nella coppia ci sono problemi. Può essere la difficoltà a comunicare una delle cause scatenanti delle 'azzuffate': un partner comunica in modo approssimativo, oppure aggressivo, o poco chiaro, e l'altro a sua volta mal interpreta, o reagisce mettendosi sulla difensiva, rigirando la frittata. Quante volte succede alle coppie rodate! In questo caso, lo scoglio da superare si trova ancor prima della rabbia, si colloca nella capacità di trasmettere all'altro le proprie idee. Dunque, se per esempio volete dire al vostro lui che un suo recente acquisto non vi piace, non partite con 'perché cavolo l'hai comprata?' oppure con 'te l'avevo detto che...', 'evvai, un'altra delle tue geniali idee', o cose ostili di questo genere. E non basta sorridere mentre le si dice, perché la frase di per sé era già maldisposta. E se il vostro lui non è un santone buddista probabilmente vi risponderà per le rime, scatenando tutto ciò che ben sapete. Quindi quando volete dichiarare qualcosa che no va, cercate innanzitutto di cominciare le frasi con 'io', piuttosto che 'tu'. Non usate macigni come 'mai', 'sempre', perché danno un peso esagerato alla frase. Meglio un 'a volte'. Insomma i battibecchi quotidiani si possono prevenire calibrando meglio le parole! Ci sono anche situazioni in cui le litigate sono vere e proprie sfuriate. È vero sì che certe coppie esprimono la passionalità in questo modo: o si amano o si odiano, le vie di mezzo non sono abbastanza emozionanti. Attenzione però al lungo termine: un rapporto così burrascoso può durare qualche anno, ma la vita intera non può essere sempre una battaglia! O si trova un compromesso, o prima o poi uno dei due si esaurisce. Spesso chi esce da questo tipo di relazione, poi cerca un partner che sia tutto il contrario, sereno, saggio e tranquillo, e solo a quel punto si rende conto di quanta rabbia aleggiava sul vostro rapporto! Quindi attenzione, litigare sì, farne uno stile di vita no! Infine c'è l'ipotesi più complicata, ovvero quella dei litigi continuati per noia, perché con il partner non c'è più emozione, non ci sono avventure, e l'unico modo per spezzare la routine è alzare la fiamma. Se questo è il vostro caso, il lavoro da fare più che sulla rabbia è sul vostro rapporto in generale. Esercizio quindi molto più profondo e che necessita una grande consapevolezza. Insomma, litigare fa bene, ma bisogna saperlo fare! |
Post n°260 pubblicato il 06 Aprile 2010 da ladimurasachi2009
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Piove. Piove come cantava Domenico Modugno quando incantava San Remo con quella sua faccia da moschettiere, la testa di riccioli neri e nello sguardo il mare del Mediterraneo. La gente applaudiva. Piove sull'Italia del bluff e dei festival fasulli, degli stornelli, dei femminielli e degli scialatielli, dei disoccupati, dei poveri, degli abbandonati e dei dimenticati. L'Italia del Grande Fratello e delle volgarità, della sorella culo e tette e delle ammucchiate, degli zii, dei nipoti, dei cugini, dei tatuati, delle suocere arrapate, dei furbetti, dei cantanti stonati, degli urlatori di puttanate, degli strilloni di mille buglie, degli imbroglioni e dei cafoni, dei tromboni e degli opinionisti, dei burattinai e delle marionette. Piove sull'Italia senza valori e senza emozioni. Piove sul paese di Napoleone Berlusconi, il paperone con il parrucchino l'Io più ipertrofico del mondo, l'imperatore dei venditori di slogan, il cantautore di miraggi e panzane. Il pianista delle vanità e delle illusioni, degli abbagli e delle lusinghe. L'incantatore di una nazione che non ha più politici con i coglioni. È l'Italia delle balle Argo. Un'Italia arruginita, scalcagnata, disunita, incancrenita dalle risse, dalle guerre di potere, dagli inganni, dalle apparenze. Una pioggia di bufale e bubbole su un paese senza ombrelli, senza cervelli, solo ritornelli e menestrelli. Piove anche a Capri, una pioggia che fa luccicare gli ulivi che scendono come preghiera in processione verso il mare sotto Damecuta. Il dondolio delle gocce tra le foglie è l'unica luce in un'isola nera, spenta, deserta, buia. Di fronte Napoli è avvolta nella nebbia, una città fantasma, sbriciolata dalla camorra e dalla corruzione della politica. Una casta inamovibile e senza dignità, un'orchestra di anime sporche incapaci di cantare la parola dimissioni. Jatevenne. E invece i vecchi tromboni bacati restano con il culo incollato alle poltrone. Culi Mapei, culi venduti, culi marci. A' munezza Argo, a' munnezza d'a' gente. Dalla mia cuccia di Veterino mi godo la pioggia l'ozio e le malinconie per un'isola che non c'è. È ancora inverno, da Ischia arriva un treno di nuvole nere che si ferma su Punta Carena. Una stazione di tempeste senza sollievi e mareggiate indimenticabili. Salvatore Federico le ha dipinte. Onde di colori, pennelli appassionati, tormenti d'acqua, emozioni, paure. Umberto D'Aniello le ha fotografate, la Nikon ha immortalato cascate di mare, inferni di schiuma bianca, i cieli neri, la solitudine del Faro. Artisti veri, gente di Anacapri. Mi alzo a mezzogiorno come tutti gli sfaccendati, e dal letto passo ad accucciarmi nel morbido della vecchia poltrona di nonna Emma. Un regalo antico, un ricordo, il racconto di una giovinezza di avventure e arrembaggi. Amori sfrenati e notti di taverna. Piove sulla mia malinconia, intorno modellini di barche, libri, pesciolini di legno e un teatrino di fotografie incorniciate d'argento. Anacapri ha bisogno di chi lavora con passione per il proprio paese, porta avanti progetti coraggiosi e non lecca il culo ai potenti. Un caffè Lilli, un caffè. Tanti anni fa vi giunsi vestita di una sottoveste di seta nera. Più bella, più sexy, più spontanea, più riccioluta, più disponibile. Romantica e innamorata, colta e maliziosa, ruffiana e complice...di un uomo che è stato mio marito ed il padre delle mie figlie.Oggi ,come ieri..ma nulla è cio' che sembra. |
LR
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