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Il molo del 49

Post n°620 pubblicato il 18 Febbraio 2015 da pedro_luca
 
Tag: Brevi

Il molo del quarantanove

 

Qui, verso il fondo del molo fa freddo e l’aria è pervasa dalla bruma della mestizia, gli spruzzi delle onde, che s’infrangono sulla battigia, giungono sulle brezze del vento ad intervalli regolari come pendoli di tristezze. C’è un senso di inutilità nell’atmosfera, alcuni di noi vagano tenendo tra le mani oggetti smarriti, altri torturano nervosamente tra le dita cose mai volute. C’è chi indossa arie trasognate ed insegue chimere e chi trascina stancamente cumuli di illusioni nel sacco dei frustrati. Molti se ne stanno muti, seduti sul bordo con le gambe a penzoloni e lo sguardo fisso nel vuoto, altri invece vagano per ogni dove sproloquiando di continuo mentre certuni offrono a chiunque incontrano intimità bisbigliate che nessuno ascolta.
Si vive in solitudine, in una dimensione personale, intima e piegata su sé stessa, la comune miseria umana.
In lontananza, nella nebbia, appena sopra le onde, vedo mio padre e mia madre, alle loro spalle nonna Lucia e nonno Bernardo. Ma è un’apparizione malferma, è un’immagine che sfuma ed ondeggia come prigioniera di un flusso. Il loro volti sono severi e non v’è traccia di sorriso in nessuno di loro. Solo nonna Lucia ha un’inclinazione tenera nello sguardo e, come un sinusoide di bontà, rilascia frequenze affettive che filtrano i freddi vapori nebbiosi. All’improvviso ci sono momenti muti, in cui l’aria si ferma e non si ode più nemmeno il rumore delle acque, rimane sospeso il senso stesso dell’essere qui, ed emerge ovunque, in ogni parvenza di realtà, il vuoto del nulla. Scruto il grigio che ci circonda e chiamo i miei, ma loro non sentono ed io non emetto voce.
Loro rimangono lì, abbastanza vicini da esser visti ma lontani a sufficienza da non esser raggiunti.
Chiedo che mi diano un intuizione, un barlume, anche solo impercettibile, che mi sveli il significato dell’esser parte di questa attesa. I loro volti si avvicinano, seppure imprigionati nel mare del passato, riescono ad illuminarsi nel sorriso dolce del sentimento, nel tratto amorevole di una madre.
E’ solo un attimo e la bruma riavvolge il molo, gli spruzzi gelano la pelle e solo il piccolo pulsare acceso dal sentimento saprà darmi calore sotto il nulla che mi abbraccia.

 
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