Ad alta voce

Amare se stessi ed odiare il proprio riflesso

Incredibile come si possano odiare così fortemente i difetti altrui e amare e difendere così tanto i propri, anche se sono i medesimi.

Ho appena avuto una discussione con una persona che, nonostante l'alto livello culturale, pecca di arroganza ed infantilità in modo sublime.

Ho capito uno dei miei grossi limiti, da questa discussione: l'assenza completa di pazienza. Questa persona è una delle tante che ho offeso durante l'arco della mia esistenza e che, ogni tanto, si ripropongono nella speranza di riallacciare i bei rapporti andati e, silenziosamente, fartela pagare per i torti subiti. Sono sicuro che questa gente esista nella vita di ogniuno di noi in numero più o meno grande.

Comunque sia, ho compiuto di certo degli errori con essa, tuttavia mi va riconosciuto il fatto che, di solito, nessuno fa del male al prossimo per il gusto di farlo ma esiste sempre un motivo, nel caso specifico, l'ingenuità. Ecco la cosa che più in assoluto detesto: le persone ingenue, che vivono la vita pensando davvero che sia tutta fiorellini e i mali non capitino realmente a nessuno ma ci sia solo da imparare da essi. Ancora peggio di questo genere di ingenui ci sono coloro che, invece, si credono completamente nella merda fino al collo, anche quando la loro vita procede molto meglio di quella altrui, tuttavia ogni singola cosa "nuova" che capita all'orizzonte la prendono e se la tengono stretta. Fin qui andrebbe bene, peccato che, di solito, queste persone lasciano andare ciò che trattenevano prima: amici, amori, lavoro... Questi idioti che si gettano nelle nuove esperienze senza preparare il terreno, senza pensare, mollando tutto per, sembra quasi lo facciano a posta, essere quasi matematicamente certi di prenderlo in quel posto.

Ed io, per quanto li odi, sono uno di essi. Odio le persone impazienti, perchè sono uno che necessita di tempo per spiegare a fondo il proprio pensiero (ho l'orribile difetto di dare sempre prima la brutta notizia e poi la bella, in senso retorico. Ciò significa che, in genere, la gente si sofferma a pensare a quanto di brutto ho detto senza ascoltare quanto di bello ho da dire e vengo dipinto, puntualmente, come un mostro), odio gli ingenui, ma non lo sono anche io? Mi sono sempre cacciato in guai più grossi di me, convinto di cavarmene fuori, ho sempre amato donne impossibili per me, con la sola consolazione di averle avute per un po', o donne il cui carattere mi dava ansia, solo per il gusto del nuovo e la passione del momento (maledizione all'essere uno scorpione!).

Nella mia vita ho cacciato nella spazzatura centinaia di ottime opportunità per ottenerne in cambio poche ed ardue. Forse, comunque, non è solo l'ingenuità che mi muove, ma anche l'ambizione. Sono profondamente ambizioso, adoro la vittoria e pavoneggiarmi di essa, sopratutto quando è difficile. Questo mi getta in una situazione un po' complicata, però.

Se da una parte non sono capace di riconoscere le opportunità serie da quelle che lo sono meno, mi ci getto a capofitto e, anche quando mi rendo conto che tutto andrà a bagno, procedo nel tentativo di riuscire perchè la mia ambizione mi impone di farlo... E' davvero complesso essere se stessi e sarebbe tutto più facile se fossimo il nostro prossimo. Chissà se un mondo utopico basato sul vivere la vita su come il tuo vicino ti dice di fare, senza pensare troppo, possa funzionare meglio del nostro.... Siamo troppo responsabilizzati, credo. Cosi tanto che abbiamo davvero il potere di distruggerci da soli con una sola azione sbagliata. Basta pensare al ragazzino di tredici anni che ha il potere di scegliere che scuola frequentare con o senza il supporto della famiglia. Risultato? Spesso e volentieri ci siamo ritrovati a fare scuole di cui odiavamo l'indirizzo solo perchè le avevamo scelte in un momento in cui, legalmente, non si è in grado di intendere e di volere. Ci dovrebbe essere un test psicologico nelle scuole medie che, secondo le proprie attitudini, ti indirizza nella scuola più adatta. Nessuno può odiare una scuola che il suo stesso cervello ha scelto, inconsciamente, garantendogli determinate qualità. Se non altro non avremmo gente che esce dal liceo scientifico senza sapere un H di matematica, gente dell'ITC che non sa cosa sia l'economia aziendale e via dicendo. E, sopratutto, le nostre università non sarebbero dei "centri di recupero" in grande stile, in cui si passa i primi due anni di corso a studiare ciò che, in teoria, avremmo dovuto apprendere all'indirizzo di scuola media superiore adatto a tale università. Ad esempio, all'università di economia, non passerebbero il primo anno a spiegare cos'è lo stato patrimoniale e la partita doppia se tutti i suoi studenti avessero fatto l'ITC cosa che, invece, in più del 50% dei casi non hanno fatto.

Naturalmente questa è solo l'opinione di un tizio che, partendo dall'ingenuità, è finito a fare dei discorsi da statista senza sapere neppure come ci sia arrivato e che, per giunta, sta parlando in terza persona...