Medicina e FilosofiaConsulenze e Consolanze Medico Filosofiche |
AREA PERSONALE
TAG
MENU
Post n°5 pubblicato il 21 Dicembre 2017 da walker7
Perché? Occorre analizzare e scomporre la domanda: 1) Perché la nostra specie (Sapiens Sapiens) si pone tale domanda (C.Darwin). 2) Quali sono i limiti della possibile o impossibile risposta (E.Kant). 3) C’è una qualche utilità in questa domanda, un tornaconto (J.Bentham). 4) Qualora vi sia una risposta, completa o incompleta, relativa o assoluta, provvisoria o permanente, questa può avere un valore universale, per un europeo come per un cinese o un eschimese? (pensiero, linguaggio e struttura del mondo: L. Wittgenstein)
Cito Parmenide (“perciò saranno tutte soltanto parole quanto i mortali hanno stabilito, convinti che fosse vero…”), e metto in guardia sull’uso sconsiderato delle parole, sul loro rapporto con la realtà, ovvero sull’aderenza alla possibile realtà che pretendono di indicare (rapporti tra linguaggio e pensiero e delle relazioni tra simbolo e significato, appunto i “nomi”, nella critica del Moismo cinese con la loro “Scuola Logica dei Nomi”). |
Post n°4 pubblicato il 20 Novembre 2017 da walker7
Il potere del presente Nel nostro universo macroscopico il tempo scorre ineludibilmente in modo unidirezionale, dal passato al futuro, schiacciando il presente in un effimero passaggio. E questo è noto fin dai tempi della scuola Eleatica, con Zenone e i suoi paradossi. Ma non è proprio così, esiste un tempo presente: il tempo di Plank (circa 10 alla meno 44 secondi), ovvero il "quanto del tempo", la più piccola misurazione del tempo che abbia qualche significato secondo la scienza (il tempo che impiega un fotone che viaggia alla velocità della luce per percorrere una distanza pari alla lunghezza di Planck, cioè 1,616 252 × 10 alla meno 35 metri).
In questo infinitesimo e reale tempo presente viene contraddetto il determinismo dell’universo, in tale tempo presente esistiamo ed è possibile (improbabilmente ma non impossibilmente) cambiare il corso degli eventi che seguiranno. In milioni (o miliardi) di anni quel quanto reale ed infinitesimo di tempo ha saputo creare il miracolo dell’autocoscienza nella nostra specie (e in altre nell’universo?). In quel “quid”, improbabilmente ma non impossibilmente (una probabilità remotissima ma comunque diversa da zero), possiamo esercitare il potere rivoluzionario del presente, modificare il “karma”. E’ questo il dono o l’errore di Dio? |
Inviato da: cassetta2
il 21/01/2020 alle 09:42
Inviato da: Volo_di_porpora
il 15/01/2020 alle 19:36
Inviato da: cosmica11
il 19/08/2018 alle 18:08
Inviato da: cosmica11
il 28/04/2018 alle 17:12
Inviato da: cosmica11
il 22/12/2017 alle 07:36