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Avevo percorso questa strada innumerevoli volte, ne conoscevo ogni metro ogni buca, ogni insegna, era la strada che da sempre mi portava verso casa e che ora ripercorrevo pensando alla meta ormai prossima e alla tregua che vi avrei trovato.
Quella sera però vi era qualcosa di nuovo, qualcosa di così intangibile che la mia mente, distratta dalla consuetudine non si era avveduta subito, troppo abituali erano i miei gesti per coglierne la nuova sfumatura, troppo familiare il panorama che velocemente mi si apriva dinanzi lasciandomi gentilmente passare, troppo ipnotico il fruscio del vento che mi lasciavo alle spalle per accorgermi della nuova prospettiva che mi si parava dinanzi.
Guardai un ultima volta il sole. Stava tramontando lentamente alla mia destra gettando nell'ombra della notte la linea delle colline che poco prima avevo riconosciuto in lontananza, mentre nel contempo il limpido cielo azzurro, terso dal fresco vento della sera stava ora lentamente assumendo nuovi infuocati colori. Ma ecco, le colline che per un attimo mi erano sembrate lontane sagome grigie ferme tra i tetti delle case del piccolo paesino ormai prossimo e il cielo ancora luminoso che tutto sovrastava, si stavano riempiendo di piccole e tremule luci in lotta con l'ombra incombente.
A mano a mano che mi inoltravo nella sera quelle luci diventavano più nitide, come sottili fili di perle che una mano sconosciuta avesse voluto donare a quelle forme lontane, ma c'era di più, c'erano anche gioielli più luminosi e multicolori, poggiate a quei lontani declivi e sorretti solo dai tenui fili che la sera stava accendendo.
La strada che percorrevo si stava ora inoltrando tra alti muri di pietra, quelli che poco prima erano solo tetti di case nere, ora erano di nuovo familiari edifici di cui conoscevo la storia perché anch'io ne facevo parte ma l'improvvisa scomparsa dalla mia vista di quel nuovo orizzonte non era così totale come mi stavo crucciando, rimaneva di fronte a me una piccola porzione di quello che fino al giorno prima erano le mie conosciute colline, così spesso distrattamente osservate ma che sembravano ora rinate nella mia mente con nuova forza come se la stessa natura che le aveva create sollevandole dalle profondità di un oceano eoni fa si fosse ora impietosita, rimuovendo quell'opaco e grigio velo che il tempo vi aveva posato.
Adesso stretto fra quelle pareti che velocemente mi scivolavano sui fianchi e la porzione di cielo scuro ma ancora memore dell'azzurro che aveva sfoggiato nel corso di tutto il frenetico giorno, stava una singola forma che più delle altre si era cinta di quei gioielli.
Mi fermai un ultimo breve attimo ad imprimermi per sempre quell'immagine e poi ormai giunto al mio quotidiano appuntamento voltai per la mia strada divenendo parte di quel paesaggio.
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Inviato da: PEONIK
il 14/11/2022 alle 19:03
Inviato da: Peonik
il 13/02/2020 alle 02:40
Inviato da: PEONIK
il 20/11/2018 alle 15:06
Inviato da: PEONIK
il 20/11/2018 alle 15:06
Inviato da: PEONIK
il 20/11/2018 alle 15:03