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Post n°101 pubblicato il 12 Agosto 2011 da PEONIK
 

 

 

 

 

 

 

 

Hei tu, donna sui trenta-trentacinque visibilmente abbronzata al volante di una punto bianca vecchio modello e di cui ho memorizzato parte della targa nel caso avesti dei dubbi che mi sto rivolgendo proprio a te.

Tu che hai percorso la strada che collega Finale a San Giovanni alle 19:20 di venerdì 12 agosto 2011 e che per circa quattro chilometri sei stata dietro ad un trattore avente a rimorchio una botte e che per tutti quei quattro chilometri hai avuto la freccia sinistra in perenne e fastidioso lampeggio.

Tu che ai 30 all'ora ondeggiavi a destra e sinistra e che per quei quattro chilometri non sei riuscita a superare un qualcosa che andava a più lento di una bicicletta nonostante il signore anziano alla guida del trattore, immagino per pietà ti facesse segno di passare perché in tutti quei quattro km non abbiamo incrociato nessuno!

Tu che con il tuo ondeggiare hai creato dal nulla una fila di 8 (diconsi otto) macchine dietro di te per un totale di dieci veicoli che procedevano a passo d'uomo su una strada dritta come un fuso e senza incroci, velox, ecc, ecc. (a parte i fessi dietro di te)

Tu che appena entrata in un paesino con il limite dei 50/ora e con la gente fuori a godersi la sera del venerdì prima di ferragosto hai deciso che quello era il momento giusto per superare, peccato che la golf nera dietro di te non era più lì, ma stava superando tu e il trattore. Dallo strombazzare del clacson sono sicuro che anche tu hai convenuto che spingere un'altra macchina su un marciapiede assiepato di persone fosse eccessivo.

Tu che rientrata bruscamente nella tua corsia hai quasi investito la bicicletta che era ferma di fronte al bar della piazza e di cui se vuoi ti posso testimoniare in separata sede le parole che il conducente di detto biciclo ha indirizzato verso la tua persona, la tua mamma e il tuo matrimonio.

Tu che finalmente hai sorpassato in famoso trattore con botte al seguito naturalmente in prossimità di un incrocio e che hai spinto il fin lì bonario conducente del mezzo agricolo a qualche apprezzamento sulla tua guida e che purtroppo ti posso riportare solo in parte essendo stati pronunciati in stretto dialetto ferrarese.

Tu che dopo 50 metri (cinquanta metri) ti sei piantata in mezzo alla strada, perché dovevi svoltare a sinistra e che se avessi avuto la bontà di togliere la freccia lampeggiante sinistra per un solo attimo di quei quattro chilometri e cinquanta metri sarebbe stato più chiaro a tutti noi fedeli inseguitori la tua intenzione di togliere finalmente il disturbo.

Tu che avevi una punto con 7 (sette!!) in macchina di cui due bimbi dietro ed uno sulle gambe della signora che ti sedeva a fianco, e cinture optional.

Tu che hai lasciato passare la macchina che sopraggiungeva e che poi pensando di farcela prima di quella successiva hai dato una gran bella accelerata, con gran stridor di gomme e bambini.

Tu, che pensare evidentemente non è il tuo sport, perché hai lasciato morire sotto sforzo il motore con la macchina intraversata tra le due corsie.

Tu che hai costretto il furgoncino bianco che sopraggiungeva ad una discreta inchiodata ed a una scelta iniqua, falciare sette vite di donne e bambini o fare un frontale con il pirla (modestamente io) che allibito e innocente almeno in quel frangente osservava la scena.

Tu che mi hai guardato mentre riaccendevi il motore con una faccia per dire "cazzo vuoi".

Tu che se solo avvessi immaginato cosa cazzo volevo saresti sparita in una nuvoletta di polvere.

Tu che finalmente sei riuscita ad allontanarti dal traffico inspiegabilmente senza fare vittime.

Tu, lo devi sapere, tu nel mio immaginario andrai ad occupare la casella dello stereotipo delle donne al volante e di quei cretini che gli hanno dato la patente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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